Apr 07
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Dunque,° a vedere° Fassino piangere per lo “scioglimento” del partito della quercia, uno potrebbe davvero essere indotto a ritenere che la politica – ancora oggi – sia una roba di cuore, sentimenti ed ideali. Soprattutto questo.° ° °
Ma sarebbe ingenuo pensarlo.
Il cinismo la fa da padrone: a destra come a sinistra.
Sicchè, nonostante le scene commoventi cui abbiamo assistito, è altro a preoccupare la nomenclatura dei Ds e della Margherita, in queste ore.
E più precisamente: come gestire il patrimonio dei due partiti.
E già .
Perché i due partiti – soprattutto i Ds – sono pieni di soldi. Ma anche di debiti.
E con il varo del Partito democratico, tutto andrà diviso.
In quale modo, però, non si sa.
E soprattutto questo preoccupa i dirigenti dei due partiti.
Si parta ad esempio dagli immobili.
I Ds hanno un patrimonio immobiliare vastissimo: tale da fare invidia a Berlusconi.
I margheritini hanno già l´acquolina alla bocca, al solo pensiero di diventare padroni a metà di questa ingente fortuna.
Però non vogliono che la sede del futuro Partito democratico sia quella del Botteghino: ovunque ma non lì, chiedono gli uomini di Rutelli.
E´ probabile, dunque, che nonostante tutti questi immobili, i tesorieri dei due partiti debbano mettere mano ai danari di ciascun partito, per acquistare una sede nuova: una sede “terza”.
D´altra parte, però, i Ds non hanno solo tanti immobili: hanno anche tantissimi debiti.
Che ammontano, per la precisione, a 139 milioni e 144 mila euro. Mica bruscolini!
La Margherita accetterà di farsi carico di tutti questi debiti?
Chissà .
Poi – a turbare gli animi – c´è la questione relativa ai quotidiani di partito: Europa e l´Unità .
Con il varo del Partito democratico, infatti, solo uno dei due potrà ricevere fondi statali come “quotidiano di partito”.
E quale dei due scomparirà : l´Unità di Padellaro o Europa di Menichini?
Per il momento, nelle redazioni dei due giornali, incrociano le dita. Sperando che tutto si metta per il meglio.
Stefano Menichini sfoggia ottimismo:
“Sono sicuro che i politici sapranno trovare una soluzione“.
Infatti a quanto pare, i leader del futuro Partito democratico sembrano intenzionati a creare un terzo quotidiano.
Poi c´è la questione delle Feste dell´Unità . Un tratto saliente della sinistra postcomunista italiana.
Che fine faranno? Avranno ancora luogo, o saranno accantonate per sempre?
Il tesoriere dei Ds, Sposetti, mette i paletti. Alle Feste dell‘Unità :
“Noi non ci rinunciamo. La festa dell´Unità è come la Nutella. Forse a qualcuno viene in mente di rinunciare alla Nutella?“.
Mentre alla Margherita, da quanto si evince, la Nutella risulta indigesta.
Infatti fanno sapere che:
“Noi alle feste dell´Unità non ci andiamo!“.
Dunque la strada – per raggiungere una vera unità – è ancora lunga.
E non è detto sia in discesa.
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