Fassino e la disciplina delle convivenze di fatto con modifiche del codice civile

Piero Fassino foto

Meglio tardi che mai, verrebbe da dire.° ° ° 

Ma sarebbe una risposta banale ad un problema serio.

Dunque, Fassino ha proposto di disciplinare le convivenze di fatto (sia eterosessuali che omosessuali), attraverso “semplici” modifiche del codice civile (o in alternativa, mediante una disciplina “privatistica”: come quella che emerge dalla proposta di legge di Alfredo Biondi).

Si tratta – né più né meno – di ciò che il centrodestra va reclamando da mesi!

Il primo a pronunciarsi in tale senso è stato Gianfranco Fini.

Il quale – quando ancora non esisteva il ddl Bindi-Pollastrini (sui Dico) – il 12 dicembre scorso ebbe a dire:

Ci sono unioni e convivenze che non possono essere equiparate alla famiglia, ma che se determinano una discriminazione nei diritti individuali degli individui, allora credo che vadano discusse. E´ una posizione di buonsenso che vale per tutte le coppie, anche omosessuali“.

Tuttavia, nonostante questa apertura (e tante altre fatte anche da Berlusconi), il centrosinistra – com´è noto a tutti – ha scelto di imboccare una strada impervia per tentare di dare una disciplina alle convivenze.

Infatti, pur sapendo sin dall´inizio di essere privo dei voti per approvarlo da solo, ha deciso di optare per un atto governativo: il disegno di legge.

Questo al solo scopo di fornire un contentino “immediato” alla sinistra estrema. La quale, restia a votare il rifinanziamento della missione in Afghanistan, doveva essere convinta in qualche maniera.

Magari con una merce di scambio.

E a questo scopo è servito il disegno di legge Bindi-Pollastrini.

Ottenuto questo risultato, però, il ddl s´è “impantanato” da subito. Mancavano i numeri.

La responsabilità , dunque, del mancato riconoscimento di diritti individuali ai conviventi, ricade – e diversamente non potrebbe essere – interamente sul centrosinistra.

Che ha usato solo per “scopi d´immagine” – di marketing elettorale – i Dico.

Viceversa, se l´Unione fosse stata veramente interessata a disciplinare le convivenze, avrebbe scelto da subito la via più facile – e bipartisan – del Parlamento.

In esso, infatti, una maggioranza per il riconoscimento dei diritti individuali, esiste fin dal primo giorno in cui s´è iniziato a parlare di disciplina delle convivenze.

Dunque perché non imboccare da subito la via della modifica al codice civile (o quella della disciplina “privatistica”)?

Forse perchè al centrosinistra, il tema del riconoscimento di diritti ai conviventi, non è che interessi più di tanto.

° 

5 Responses to "Fassino e la disciplina delle convivenze di fatto con modifiche del codice civile"

  • Rudolf says:
  • camelot says:
  • luciano says:
  • Rudolf says:
  • walter Mattau says:
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