Mag 07
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Si parta dall´articolo 69 della Costituzione:°
“I membri del Parlamento ricevono un´indennità stabilita dalla legge“.
La legge in questione è la 1261 del 1965.
Che all´articolo 1 stabilisce che al parlamentare spetti un´indennità pari al trattamento economico previsto per i magistrati, che ricoprano l´incarico di Presidente di sezione della Corte di Cassazione.
Come rivela Italia Oggi, tuttavia, la norma in questione è più che disattesa.
Infatti il compenso lordo annuo dei magistrati di cui sopra, è pari a 140 mila euro l´anno (11 mila 666 euro mensili).
Mentre a lorsignori parlamentari, attualmente vengono corrisposti circa 17 mila 225 euro mensili (somma calcolata da Italia Oggi).
Dunque, com´è possibile tale discrepanza?
Ma c´è di più.
Di fatti i parlamentari, oltre all´indennità , percepiscono anche la cosiddetta “diaria”.
Anche in questo caso, tuttavia, la stessa dovrebbe essere pari a quella che percepiscono i magistrati con funzione di Presidente di sezione della Corte di Cassazione.
In quest´ultimo caso, la legge 1261 del ‘65 detta la disciplina all´articolo 2.
Il quale prevede che ai magistrati in questione, possa essere corrisposta una “diaria” non superiore ai 576 euro mensili.
Che divisi per il numero massimo di giorni per cui tale importo può essere elargito (20 giorni), fa 28,80 euro.
Tale somma – sempre in base a quanto previsto dalla legge sopraccitata – va moltiplicata per 15 giorni (per ottenere la “diaria” che spetterebbe ai parlamentari).
Fatta la moltiplicazione si ottiene la somma di 432 euro mensili.
Tuttavia i parlamentari, per la voce “diaria”, percepiscono 4.000 euro mensili circa.
Come diamine è possibile?
Misteri della politica.
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