Giu 07
15
Come dei bambini beccati con le mani nella marmellata.° °
Così si sentono i Ds a causa della pubblicazione delle intercettazioni telefoniche intercorse tra i loro vertici e i furbetti (o furboni) del quartierino.
E se D´Alema da una parte risponde stizzito e lancia minacce, qualcun altro – saggiamente – ne approfitta per fare mea culpa.
Come Andrea Ranieri, della segreteria dei Democratici di sinistra.
Che intervistato ieri sul Corriere della Sera, così ha commentato tutta la vicenda:
“Se vogliamo fare un partito nuovo dobbiamo spazzare via tutti i residui” e “ammettere di aver sottovalutato la pericolosità dei compagni di strada“.
“Lo sostenni già nel 2006 che la frequentazione con Ricucci mi preoccupava, aggiungeva una cosa in più rispetto all´idea legittima di Unipol di crescere. Le cose che nascono bene rischiano di degenerare per via delle compagnie e del contesto“.
“Se quelle cose le fai con la regia di Fazio e Fiorani diventano ben diverse dal sogno di D´Alema. E Ricucci è una pessima frequentazione. Perché non fare autocritica? Perché non ribadirlo ora che quelle cose erano sbagliate e non devono avere nulla a che fare col partito nuovo? La politica non è un club dei potenti“.
“E´ vero che si vuole colpire il Pd con l´uso strumentale delle intercettazioni, ma Fassino ammetta di aver sottovalutato la pericolosità dei compagni di strada. Altrimenti finisce come a Taranto, dove la gente ha visto il Pd come l´oligarchia che tiene il potere“.
“Non chiedo a Piero di farsi da parte, ma di essere coerente con la volontà di dare un contributo a un modo nuovo di far politica. Ci vuole la capacità di mettersi in discussione“.
“Vale per tutti. Chiedo la disponibilità al fatto che si potrebbe non esserci“.
Che tradotto dal politichese, vuol dire che Ranieri chiede che Fassino e D´Alema si dimettano.
Utopista. 😉
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