Pdci e Verdi umbri affossano il referendum che avrebbe ridotto gli stipendi dei consiglieri regionali

Banda Bassotti foto

Correva l´anno 2004.° 

E – come rendiconta Sergio Rizzo sul Corriere della Sera di ieri – alcuni partiti presenti nel consiglio regionale umbro, decisero di approvare una legge.

La cui finalità , era quella di elevare l´indennità  percepita dai consiglieri regionali: portandola dal 65 all´80% di quella guadagnata dai parlamentari nazionali.

Questa norma, com´è facile intuire, creò un certo scandalo.

E certuni decisero che si dovesse porre rimedio, in qualche modo.

Così, per iniziativa di alcuni partiti – Radicali, Italia dei Valori, Comunisti italiani e Verdi – fu presentato un referendum regionale. Al fine di abrogare la norma.

Ora, il referendum in questione si sarebbe dovuto celebrare nel 2005.

Siccome, però, una consultazione referendaria non può avere luogo quando ci siano delle elezioni – e quell´anno si votava per le regionali – il referendum fu spostato all´anno successivo.

E arriviamo al 2006. Anno in cui si è votato per le lezioni politiche.

Per cui punto e a capo: il referendum non poteva essere celebrato.

Talchè è stato rinviato al giugno 2007.

Peccato, però, che a giugno di quest´anno si sia votato per il secondo turno delle elezioni amministrative.

Quindi, com´è facile immaginare, niente referendum nemmeno questa volta.

Ma non basta.

Perché lorsignori consiglieri regionali dell´Umbria, per togliersi definitivamente dalle scatole questo odioso referendum (che in ultima istanza s´era deciso di celebrare il prossimo novembre), hanno approvato una nuova legge regionale (a maggio di quest‘anno): onde rendere inutile la suddetta consultazione popolare.

Con la nuova legge in questione, però, gli omini del consiglio regionale umbro hanno fatto una piccola malandrinata.

Infatti i consiglieri hanno divincolato la propria indennità  (“stipendio”) da quella dei parlamentari nazionali. Però l´hanno collegata alla retribuzione dei magistrati di una certa fascia.

Per cui alla fine s´è scoperto che grazie a questa operazione, guadagnavano 20 euro in più rispetto a prima!

Il tutto, però, a causa di un “errore materiale” (ora si chiama errore materiale?).

Per rimediare al quale, alla legge del consiglio regionale è seguita una delibera.

Morale della favola: adesso i consiglieri regionali umbri, guadagnano l´8% in meno di quanto percepivano fino a pochi mesi fa grazie alla leggina che si erano votati nel 2004 (e che consentiva loro di lucrare – a titolo di indennità  – 9.947 euro lordi mensili).

Ma c´è un però.

Anzi: ce ne sono due.

Perché la legge votata in consiglio regionale per scongiurare il referendum, è stata approvata anche con i voti del Pdci e dei Verdi.

Cioè di due dei quattro partiti, che nel 2004 si fecero promotori dell´iniziativa referendaria.

Inoltre, se il referendum fosse stato celebrato – e se avesse ottenuto il consenso della maggioranza dei votanti, cosa certa – le indennità  dei consiglieri regionali umbri (grazie alla bontà  del quesito referendario) sarebbero state decurtate del 50%!

Ma nel frattempo è subentrato il voltafaccia dei Verdi e del Pdci.

° 

6 Responses to "Pdci e Verdi umbri affossano il referendum che avrebbe ridotto gli stipendi dei consiglieri regionali"

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  • camelot says:
  • capemaster says:
  • Luca Rosso says:
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