Giu 07
21
Veltroni ce lo fa a strisce
Siam tre piccoli porcellin, siamo tre fratellin. Mai nessun ci dividerà . Trallallerolà .° ° °
Siam tre piccoli coglioncin, e del Colle l´inquilin. Noi andiamo a visitar, chè di meglio non sappiamo far.
Dunque, mentre i tre leader (di ciò che residua) della Casa delle Libertà (con l´aggiunta di Gianfranco Rotondi) si recavano al Colle per un spensierato – quanto inutile – picnic, i leader del centrosinistra riuscivano a mettere a segno una mezza mossa, mica male.
Gettare nella mischia politica di questo arroventato – quanto sonnacchioso – giugno, Walter Veltroni.
Con un obbiettivo generale: pompare un po´ di ossigeno nel corpo macilento del centrosinistra. E un obbiettivo particolare: evitare di far abortire il Partito democratico. Fin dalla culla.
Sicchè il centrosinistra tutto, si è trovato unito attorno all´ipotesi di affidare a lui – il Re Mida del botteghino – la leadership del Partito democratico.
In fondo Veltroni è perfetto per lo scopo.
E´ pur sempre il capo scuola indiscusso della politica dell´effimero.
Capace di interessarsi egregiamente al niente (come se fosse la cosa più importante al mondo). E trascurando con lo stesso impegno l´essenziale (avendo, però, un impareggiabile talento nell´occultare – almeno sul piano mediatico – tale lacuna).
Quindi, del Partito democratico, non può che essere l´indiscusso capo.
Ora che il Pd è niente – anodino: né carne né pesce, né vecchio né nuovo, né zuppa né pan bagnato – Veltroni è indispensabile.
Serve il suo tocco, il suo talento, il suo essere il Piero Manzoni della politica italica.
Riempire di contenuti la scatoletta: questo gli si chiede.
E fare il miracolo: affrancare il centrosinistra dall´ineluttabilità di una sconfitta politica (quando si voterà per le elezioni politiche).
E c´è da starne certi: se Veltroni accetterà – più che l´onore, l´onere – di guidare il Partito democratico, qualcosa di buono riuscirà a fare.
Sarà rupture in salsa rosé: buona per i palati di certo ceto medio-riflessivo.
Cui il politicamente corretto va servito sempre in livrea: mai una sbavatura dalla tinta no global. Noblesse oblige.
Sarà efficienza e merito, liberalizzazioni e modernizzazione: ma sempre declinati in chiave liberal. Con un occhio agli “ultimi”, e l´altro – sempre attento – ai “primi”.
Sarà arte e cultura, ricerca e innovazione, giovani e mobilità sociale: un mantra melodioso finanche per l´orecchio esigente dei comunisti duri e puri (che avranno premura di distrarsi, quando la nenia tesserà le lodi del capitalismo progressista).
Sarà “Sodoma e Gomorra” o – alla bisogna – “Salò° o le° 120 giornate di Sodoma”: le Luxuria saranno raggianti, e il Vaticano non avrà troppo da obiettare.
Sarà un fiorire di idee, di ambizioni e di progetti dalla pirotecnica capacità affabulatoria: tutti guarderanno al dito, senza che la luna se ne dispiaccia.
Insomma sarà un successone: un maxi incasso al botteghino.
Perfino i film dei fratelli Vanzina avranno a confronto un appeal modesto.
Avremo mobilitazioni e appelli, sottoscrizioni e petizioni.
Strette di mani, sorrisi, ed euforia.
Finalmente il futuro avrà un´immagine meno fosca. Le aspettative saranno migliori.
La serenità – come rugiada – a rallegrarci al risveglio.
Insomma un grande trip, di quelli buoni.
Roba che se Berlusconi non si sveglia in tempo e s´inventa qualcosa: rischiamo davvero che il Nutellone ci faccia il culo a strisce!
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Update:
I sondaggi danno il Pd al 40% se Veltroni ne diventa il segretario.
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