Lug 07
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Il titolo è provocatorio (ma nemmeno tanto).°
Dunque, Daniele Capezzone ieri ha lanciato il suo network liberale e liberista.
Elencando 13 punti programmatici, che il sottoscritto – e non sono il solo – condivide dalla A alla Z.
Diversamente non potrebbe essere: sono una parte del programma di governo, che qualsiasi destra liberale presenterebbe al vaglio dei propri elettori.
Non solo.
I 13 punti sono un “copia incolla” di ciò che Antonio Martino e Renato Brunetta – almeno una volta al mese – suggeriscono dalle pagine di Libero.
Talchè, trattandosi di politiche di destra – politiche che anche una parte dei nostri politici propone – non si può che condividerle.
Semmai il limite – nel percorso scelto da Capezzone – sta nel traccheggiare in relazione alla scelta di campo.
Sta nel dire: “vediamo chi ci sta, e poi ci schieriamo”.
Ragionevolmente: è ipotizzabile che una coalizione che ha al proprio interno Rifondazione comunista possa mai accettare una flat tax al 20% (giusto per citare un punto programmatico)?
Suvvia!
E´ già difficile che cose del genere abbiano seguito in una coalizione (il centrodestra), in cui una parte di An e dell´Udc presentano residue scorie stataliste; figurarsi, quindi, se mai possano trovare ospitalità nel centrosinistra.
E quindi il fatto che Capezzone non scelga, non dica con chi è intenzionato a giocare la partita, mi lascia perplesso.
Ad ogni modo l´iniziativa – a mio modesto avviso – va sostenuta.
E mi auguro che adesioni arrivino anche da esponenti della Casa delle Libertà .
Antonio Martino, Renato Brunetta, Adolfo Urso, Maurizio Sacconi – ad esempio – io credo potrebbero (e dovrebbero) apporre la loro firma a questo progetto.
E poi i 13 punti sono parte del programma del futuro Partito delle Libertà .
Sono il cuore del programma del futuro Partito delle Libertà .
Almeno per come lo immagino io.
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