Set 07
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E´ da due/tre giorni che mi trascino dietro la voglia di scrivere un post sull´iniziativa dell´assessore Cioni (quella relativa ai lavavetri).° ° °
Ma, per un motivo o per l´altro, nulla ho detto ancora in proposito.
In più, ieri Andrea e oggi Renato Besana su Libero, hanno detto già parecchio al riguardo. E tutte cose che condivido e che avrei voluto scrivere io.
Dunque cos´altro aggiungere?
Giusto qualcosina.
Spesse volte – anche negli ultimi tempi – s´è polemizzato con la destra di Fini.
S´è detto che è una destra “troppo poco di destra”. Poco legata all´identità .
Magari qualcuno avrebbe voluto definirla anche “effeminata” (cosa che non sarebbe stata un‘offesa, se non nelle intenzioni di chi eventualmente questo giudizio avesse pronunciato).
Nulla di male, beninteso, in questi rilievi. La democrazia è dibattito e critica.
Ma donde originano queste valutazioni?
Prevalentemente dal fatto che Fini – questa l´accusa – si dimostri troppo spesso indulgente nei confronti di prassi e comportamenti – cosiddetti – “politicamente corretti”.
Fingo di essere più stupido di quello che sono (cosa quasi impossibile, perché la mia stupidità è davvero immensa), e chiedo: “Di grazia, cosa vorrebbe dire essere acquiescenti nei confronti del politicamente corretto”?
Varare una legge contro l´immigrazione clandestina – efficace e severa il giusto – senza, però, chiedere la fucilazione degli immigrati in questione?
E´ così?
E allora ben venga il politicamente corretto. E´ cosa giusta e commendevole.
Evitare di parlare di extracomunitari, chiamandoli negri o in modi similari?
Ben venga, anche qui, il politicamente corretto. Se questo vuol dire.
Parlare di integrazione, sì, ma nel rispetto delle nostre regole e delle nostre leggi?
Ben venga, anche in questa circostanza, il politicamente corretto.
Essere così rispettosi verso qualunque confessione religiosa, da chiedere di non vietare – il che sarebbe assolutamente laicista – l´uso del “velo” (non certo quello integrale, che già a legislazione vigente – e almeno in alcuni contesti – non può essere indossato)?
Anche questa volta: un plauso al politicamente corretto. L´Islam non è un nemico. Il nemico è il fanatismo e l´integralismo (di matrice islamista o di qualunque altra matrice).
Affermare la necessità – ove vi sia un discrimine oggettivo e una disparità di trattamento – che finanche le coppie de facto omosessuali abbiano riconosciuti diritti individuali (senza, però, mai parlare di matrimonio gay)?
E´ così?
Allora ben venga anche in questo caso – e sempre a mio modestissimo giudizio – il politicamente corretto.
Sono stato missino, e in quanto tale ho patito discriminazioni, pregiudizi e razzismo. E ora che dovrei fare, ad avviso di coloro che aborrono il politicamente corretto: mettermi a discriminare un gay o una lesbica, e per quale benedetta ragione?
Perché sono comuni esseri umani, ma diversamente da me, amano fare l´amore con persone del loro stesso sesso?
E chi cacchio se ne frega!
Sono cittadini come voi e me, e se privi di diritti (il cui riconoscimento non procura nocumento ad alcuno), per me è un dovere morale che questa situazione muti. Se questo non pensassi, non potrei fare a meno di considerarmi eguale a quanti – comunisti e affini – mi discriminavano solo perché esistevo. Perché di destra.
Anche in questo caso: tutto ciò è politicamente corretto?
Ben venga, allora. D´altro canto anche Santa Romana Chiesa – sempre, dicasi sempre – s´è pronunciata a favore del riconoscimento di “diritti individuali” alle coppie gay (è al riconoscimento giuridico delle “coppie” che s‘è opposta. Basta leggere i giornali, per saperlo. Ma, è notorio: i giornali vengono letti poco. Anche da chi sia giornalista).
Che altro?
Ah già : il non volere una destra rigidamente clericale, che ripeta a pappagallo ciò che dicono le gerarchie vaticane, ma che rispettandone i moniti, però, sia nella sua pratica parlamentare – e legislativa – laica e capace di rispettare anche il punto di vista di chi cattolico non sia, almeno in parte?
Tutto ciò è politicamente corretto?
Ben venga, allora, questa accusa. D´altra parte – e nulla è mai casuale! – qui ieri si è riportato il giudizio del papà del Family Day. Il quale così s´è pronunciato: “Io appartengo alla Chiesa, ne sono innamorato, ma l´impegno politico e sociale appartiene alla mia libertà . E´ chiaro che come cattolico devo ascoltare l´insegnamento che mi viene dal Vangelo e dalla Chiesa. Ma quando vado a fare politica sono un laico che si assume le sue responsabilità . Per cui io non ho bisogno di andare a chiedere ai vescovi se sono d´accordo con me“. Se anche il Guru dei teorici del “politicamente scorretto”, afferma cose da seguace del “politicamente corretto”, “buona camicia a tutti”!
Ciò detto, però, ritorniamo a monte.
E, cioè, al titolo del post: “che brava la sinistra che imita la destra (grazie a Fini)”.
Perché il lungo – e tedioso – preambolo, mi serviva per provare a spiegare quanto segue.
La faccio facile facile, terra terra (anche perché diversamente non mi riuscirebbe, le mie capacità sono assai limitate, è notorio): ma secondo voi, se a guidare la destra, ci fosse stato – che ne so – uno a caso: Storace; uno che magari un giorno si sveglia e dice: “Meglio fascisti che froci!”. Dico, ma secondo voi: la sinistra l´avrebbe fatta la scoperta dell´acqua calda?
E cioè che la legalità , il rispetto delle regole e delle leggi, viene prima del “perdonismo”, del buonismo e del sociologismo solidarista; per cui se uno ti gonfia di botte perché vuole il tuo portafogli, tu prima lo sbatti al gabbio, e poi semmai ti poni il problema del perché sia disoccupato (invece di giustificarlo sempre e comunque, solo perché “ultimo”, “vittima del sistema oppressore e capitalista”)?
Secondo voi, e concludo: la sinistra, questi banali principi di destra – perché difesi in tutto il mondo innanzitutto dalla destra – li avrebbe fatti propri, sbandierandoli ai quattro venti, se a rappresentare la destra ci fosse stato uno zotico, impresentabile e amante del cosiddetto politicamente scorretto, come Francesco Storace?
O forse si sarebbe vergognata ad appoggiare le stesse battaglie, di uno come il capo de “La destra”?
E non è forse – e ovviamente – più facile per la sinistra, “copiare” queste cose di destra, perché la destra in questo Paese ha il volto – e la presentabilità “politicamente corretta” – di Gianfranco Fini?
Andiamo, pivelli: ammettetelo. Anche se è uno sforzo per voi.
Senza Fini, la destra – come dimostra la cronaca di questi giorni – non sarebbe diventata culturalmente vincente.
E dominante!
E i nostri valori – perché anche queste battaglie per la legalità li incarnano – sarebbero stati emarginati e ghettizzati.
Ora, invece, tutti ci copiano.
Se non è vittoria culturale questa, quale dovrebbe esserlo? 😉
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P.S.: ovviamente la destra in Italia è rappresentata anche da Berlusconi, da Bossi e da Casini. Solo che i rimproveri, vengono mossi solo a Fini (da qui l‘esigenza del post). Perché è lui che guidava il Movimento Sociale. Ed è lui ad aver chiuso – definitivamente – con quell´esperienza. Cosa che, evidentemente, non va a genio ai nostalgici. Crescete e capite che il mondo è cambiato.
P.S.2: in politica – se quest´ultima è fatta bene – non conta vincere o perdere. Conta fare solo le cose giuste. Dunque se anche la sinistra si preoccupa della sicurezza del cittadino, prima di tutto ha vinto la Nazione. Il resto è assolutamente trascurabile (anche se i teorici del “politicamente scorretto” hanno bisogno di sentirsi sempre vincenti. Perché se non “sconfiggono” qualcuno, non sono appagati. Se almeno scopassero di più, non avrebbero questo tipo di complessi!).
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