Contro la sfascismo e la partitocrazia, l´unico rimedio è la rivoluzione liberale e liberista

Catastrofe foto

Mai come in questi giorni, i pirla abbondano: a sinistra quanto a destra.° ° ° 

E si sa, quando tutti – ma proprio tutti parlano – è più probabile che si sentano un sacco di fregnacce (qui ne trovate sempre in abbondanza, come ben saprete).

Sicchè in questo periodo bisognerebbe espatriare: chiedere asilo altrove. Oppure sottrarsi alla lettura dei giornali e all´ascolto di qualunque trasmissione tratti di politica.

L´italiano medio, poi.

L´orrida creatura ch´esso è, in questo periodo è affetto da logorrea. Ed è insopportabile più del solito.

S´appalesa come virus, inoltre.

E ciò che più sorprende, è che trovi ospitalità  presso qualunque organismo vivente: finanche il più inaspettato.

E´ una vera pandemia!

Si prenda Sartori, Giovanni Sartori.

Sentendolo parlare – o leggendo i suoi articoli – ultimamente non si può che concludere che abbia qualche malattia virale: l´italiano medio si è impossessato del suo intelletto!

Questo il suo ragionamento (riportato non proprio alla lettera):

“La situazione politico-partitica italiana fa talmente ribrezzo in questo momento, che finanche una protesta rozza e inqualificabile come quella del pregiudicato evasore fiscale Grillo, va bene”.

“La democrazia corre dei rischi? Fa niente: a volte rischi occorre correrne” (questo il suo pensiero, espresso ad Anno Zero).

Ma sì, a questo punto speriamo che Bin Laden lanci qualche bomba sul nostro Paese, così almeno lo schifo che incarna la nostra classe politica, sarà  spazzato via!

La distruzione, un tema ricorrente in questi giorni.

Più che altro il valore purificatore della stessa: la presunta catarsi che dovrebbe succedergli.

Brucio tutto, e ciò che rimane sarà  terreno fertile su cui edificare.

Sì, ma cosa?

Nessuno lo sa, ma distruggere è esercizio sempre salutare (ad avviso di alcuni). E conta anche più del costruire. Anche perché è decisamente più facile.

E´ nichilismo puro, quello che s´affaccia nel dibattito politico di queste ultime ore: nichilismo nudo e crudo.

Ancora Sartori:

“Non condivido nulla delle proposte di Grillo, ma lo appoggio comunque”.

E io non dovrei dire che costui sia affetto da pirlaggine acuta?

A questo punto affidiamoci a chicchessia!

Che ne so? Ai black block!

Non se ne condivide nulla, ma anche loro distruggono tanto. E lo fanno anche con una certa ragguardevole perizia. Con talento, direi.

Trasformiamoci tutti in black block, suvvia.

Meglio. Non vi pare?

Anche l´estetica vuole la sua parte: fascista per fascista, meglio scegliere chi al modello originale si approssimi di più. Non trovate?

Fosse solo Sartori a sostenere tali puttanate, uno potrebbe ancora pensare che la situazione sia accettabile. E che il problema sia contenuto.

In fondo la coglionaggine è soggetta a fasi di espansione e di contrazione.

La questione, invece, è che qui – a mio modestissimo parere – si stia travalicando la soglia della coglionaggine, per approdare a quella della pazzia pura!

Ed è come se tutti stessero giocando a fare i froci con il culo altrui! (non sono omofobo, dunque posso anche usare espressione del genere).

Provo a spiegarmi meglio (ammesso che vi riesca).

Com´è possibile, ad esempio, che il “liberale puro” (o “classico”) Andrea Mingardi, si dichiari tutto sommato a favore del fenomeno Grillo (dalle pagine di Libero)?

Ma ha sentito cosa propone?

Ha sentito le parole demagogiche – e da popolino – contro la legge Biagi?

O contro i rigassificatori, la Tav e via dicendo?

E´ consapevole il talentato Mingardi, che Grillo non rappresenti altro che un´opzione neo statalista e neo dirigista (per non dire antimodernista e anticapitalista, e quindi dal nostro punto di vista: illiberale)?

Cazzo, Mingardi: a questo punto devo pensare che se tu fossi stato in vita nel ‘22, avresti fatto il tifo anche per la Marcia su Roma. Porca puttana!

Ritorna il nichilismo sfascista, e trova proseliti anche presso i liberali. Alcuni, s´intende. Non tutti.

E solo per l´incapacità  di alcuni – evidentemente Mingardi è tra questi – a relazionarsi con il “reale”.

Costoro – quelli che giocano a fare i froci con il culo altrui – vogliono un cambiamento radicale – drastico – degli attuali assetti politico-partitici.

E lo vogliono, anche a costo di affidarsi a qualcuno che la pensi in modo diametralmente opposto!

A qualcuno, cioè, cui – ciascuno di costoro – mai affiderebbe il voto, in una condizione di “normalità “!

Per questo è Fascismo, cacchio.

Quanti liberali vi aderirono e lo sostennero, solo per “spazzare via il vecchio”?

Tanti!

E quanti finirono per legittimarne il pensiero e le proposizioni illiberali, pur di “cambiare” l´Italia?

Tanti!

Come diamine si fa a dare appoggio ad una protesta, se la stessa esprime proposizioni opposte a quelle che si considerano utili e necessarie al Paese?

Come si fa a sostenere Grillo – che la legge Biagi vuole affossare – se si è convinti che la legge Biagi sia una manna dal cielo?

Non si capisce che se oggi se ne appoggia la protesta, inconsapevolmente si finirà  – magari domani – per legittimarne, agli occhi di terzi, la proposta?

Ve ne rendete conto, o no? Lo capite?

E come se si volesse curare un cancro ai polmoni, somministrando una cura che faccia venire anche il cancro al pancreas!

Come definirlo questo atteggiamento, se non da coglioni? Da pazzi? Da gente che dovrebbe essere immediatamente portata alla neuro?

Ma mica ci sono solo Mingardi o Sartori.

C´è anche Feltri.

Il quale – ultimamente – sembra più incline ad assomigliare a Scalfari.

Per carità : i due si sono sempre assomigliati parecchio.

Soprattutto sotto un versante: quello di chi non solo fa il direttore, ma anche il manager, l´esperto di marketing.

Dunque – per i due – le idee non sono giuste in sé: lo sono se fanno vendere.

Quelle che consentono di vendere di più, le si sposa. Quelle che portano i giornali a chiudere bottega, le si rifugge.

Anche se quest´ultime dovessero essere migliori – e più giuste – delle prime, ovviamente.

Forse questo spiega l´atteggiamento di Feltri nei confronti della protesta grilliana: il fatto che in qualche modo la appoggi. La voglia, cioè, di vendere copie.

Forse.

O forse è la paura? La cacca che gli si approssima al culetto, e che richiede una dotazione – straordinaria – di pannoloni?

Perché Grillo, il prossimo V-Day, lo vuole fare contro i finanziamenti pubblici ai giornali. Lo ha già  dichiarato: urbi et orbi.

Che si tratti di una captatio benevolentiae, quella di Feltri nei confronti del comico genovese?

Un modo per dire: “Caro Grillo, io in qualche modo t´appoggio. Sicchè tu vedi di non sputtanarmi troppo, quando deciderai di attaccare i quotidiani che campano con i soldi del contribuente”. Do ut des.

Che sia questa la ragione per cui un giornale liberale e liberista, che le proposte di Grillo – a rigor di logica – dovrebbe respingerle al mittente (perché non può che considerarle venefiche per il Paese), abbia invece deciso di sostenerlo o di non attaccarlo troppo?

Forse.

O anche in questo caso si gioca a fare i froci con il culo altrui.

Cioè si appoggia una protesta – qualunque essa sia – perché si vuole il cambiamento, tanto se poi produce danni al Paese – si dice – non è affar mio.

Io sono un intellettuale, un direttore di successo, un giornalista-scrittore-tuttologo di fama; ho i miei bei soldini in busta paga, e sono tanti: e quindi che cacchio me ne frega se – appoggiando Grillo – io possa, poi, finire per far danni al mio Paese.

Eppure siamo liberali, noi.

Almeno a chiacchiere.

E quindi le nostre proposte, mai come in questo momento di antipolitica, dovremmo esporle. Con calma e pacatezza.

Ché la Rivoluzione liberale e liberista che noi suggeriamo – e la volontà  di ridurre lo strapotere dello Stato Leviatano – altro non sono che il Modo dei Modi per combattere la Casta.

Da sempre.

Addirittura da prima che nascessero Stella e Rizzo, si narra.

Addirittura da prima che l´italiano medio – questo gran pirlacchione – s´accorgesse che il politico italico sia uso a rubare. A fare clientele. E a usare i soldi del contribuente per farsi i cavolacci suoi.

Pensa te!

L´unica risposta democratica a questo sfascismo attuale è la nostra ricetta.

Meno stato, più mercato, meno potere alla politica e ai partiti. Più concorrenza ed efficienza.

Cioè: mai come in questo momento, la nostra formula appare indispensabile perchè è l´unica che consenta di espungere – senza guerre, rivoluzioni, vaffanculo o sedizioni – la partitocrazia.

L´eterno ritorno della quale si può evitare in diversi modi: ad esempio con una legge elettorale a turno unico. Modello anglosassone: noi liberisti la proponiamo da sempre (gli statalisti, gli sfascisti come Grillo, invece, vogliono il proporzionale: meglio ancora se con l‘aggiunta della preferenza. Il che fa gioire la Mafia, la Camorra e la ‘Ndrangheta: che non vedono l‘ora di poter ritornare a vendere i loro voti, a politici smaniosi di affermarsi su altri. Ma questo, gli sfascisti grillisti non lo capiscono: perché non solo non ragionano; ma perché sono rozzi e incolti. Lo dice la loro proposta!).

Noi, invece, in assenza della possibilità  di avere per vie parlamentari una legge maggioritaria a turno unico, democraticamente e senza far baccano, già  dichiariamo il nostro Sì incondizionato al Referendum Guzzetta: che lo stesso obbiettivo consente di ottenere!

Si vota Sì al Referendum? E i partiti – d´un botto – diventano due! Ciò che noi vogliamo.

Si sostiene il proporzionale – con aggiunta della preferenza – come sostiene Grillo? E i partiti in parlamento da 24 diverranno 50. Con pregiudicati in numero ancora maggiore, mafiosi e camorristi come ai tempi della Prima Repubblica!

Ancora.

L´eterno ritorno della partitocrazia si può evitare tagliando la spesa pubblica e le tasse: perché i politici sono “organismi” come tutti gli altri. Meno risorse consenti loro di gestire, e più le usano in modo efficiente.

Un po´ come ciascuno di noi, che se ha tanti soldi, li spende anche in cazzate; invece se ne ha pochi, può solo spenderne in cose necessarie. Cioè utili. Il che capirete, visto che si parla di soldi nostri e non loro – anche se loro, i politici, decidono come usarli – è cosa sacrosanta, diciamo!

Ancora.

Il Grillo vuole l´abrogazione della legge Biagi?

Bene.

Ma vi racconta che il giorno dopo l´abrogazione della stessa, la più parte di voi finirebbe in miseria, in mezzo ad una strada, o a lavorare – al nero – sotto il peggior regime padronale?

No che non lo fa! E voi nemmeno vi interrogate al riguardo.

Come si fa in modo che il lavoro a tempo determinato – rispetto al totale del lavoro – sia una microscopica parte, vieppiù infinitesimale?

Accrescendo la ricchezza del Paese. Aumentando il Prodotto interno lordo, l´occupazione e la stabilità  della crescita economica.

Ma le imprese assumono di più – e più probabilmente a tempo indeterminato – solo se hanno una condizione economica vantaggiosa dinnanzi a sé, e se hanno sicurezza che la crescita economica sia stabile.

E tutto ciò – stante il fatto che gli strumenti di politica economica disponibili ai governi, da quando c´è l´euro si sono ridotti – si può ottenere solo e soltanto attraverso un drastico – e duraturo – taglio alle tasse e alla spesa pubblica! Solo così.

A quelli che dovessero ancora obbiettare che, con leggi come la Biagi e anche in condizione di grande benessere, non vorrebbe tolta la possibilità  di finire improvvisamente in mezzo alla strada (senza certezze e senza sicurezza per il proprio futuro), si può replicare: non è così!

Più è certa la crescita economica – e stabile – più se perdi un posto di lavoro, è facile che tu ne trovi subito un altro.

Non solo.

Il “passaggio”, la “transizione” da un posto di lavoro all´altro, noi liberisti, lo vogliamo accompagnare con un serio sistema di sussidi di disoccupazione: con il meccanismo del welfare to work.

E per reperire i soldi necessari a realizzare questo costosissimo meccanismo, noi si propone – non già  il ritorno alle baby pensioni percepite a 58 anni, come molti dei grillini fanno – ma il mantenimento dello “scalone Maroni” (se non addirittura l´innalzamento dell´età  pensionabile a 65 anni).

I risparmi così derivati, verrebbero utilizzati per creare il meccanismo di ammortizzatori sociali che si è appena descritto.

Ancora.

Parlare – come fa Grillo – della lotta alla partitocrazia, senza suggerire – come qui si è fatto, come noi liberisti proponiamo – l´abbattimento della spesa pubblica e delle tasse, ma limitandosi a proporre che i pregiudicati (di qualunque ordine e grado) non siedano in Parlamento: non risolve in maniera strutturale e certa un beneamato piffero!

Abbattere la Prima Repubblica, senza poi aver adottato un´autentica Rivoluzione liberale e liberista è servito ad abbattere lo strapotere dei partiti, la partitocrazia?

Assolutamente no, cacchio! E allora di che si parla?

Gli eviti di entrare al Parlamento? Benissimo: e quelli si fanno eleggere alla Regione, e lì rubano!

Gli eviti di entrare al Parlamento? Benissimo: e quelli si fanno eleggere all´Europarlamento, e lì rubano!

E´ come prendere lucciole per lanterne (o cazzi per cazzuole): non risolve il problema a monte.

Il problema a monte si risolve cessando di venerare lo Stato Leviatano (come i grillini fanno).

Cessando di credere che lo Stato sia meglio dell´Individuo.

Credendo che efficienza e meritocrazia siano possibili, solo purché lo Stato – e quindi i partiti e i politici – si ritirino.

Avete presente come vengono scelti i professori universitari?

Con le tessere di partito!

Come pensate si possa risolvere il problema, con più controlli o cazzatelle varie?

Giammai: fatta la legge trovato l´inganno!

L´unica possibilità  è abolire il valore legale dei titoli di studio. Consentendo alle università  di scegliersi – al di fuori della logica spartitoria e partitocratica dei concorsi pubblici – il proprio corpo docenti.

Ma voi grillini, sfascisti vari, ne siete consapevoli?

Ho seri dubbi.

Qui pare che a parte Capezzone e l´ottimo Piero Ostellino, si siano tutti rincoglioniti.

O giochino a fare i froci con il culo degli altri.

° 

30 Responses to "Contro la sfascismo e la partitocrazia, l´unico rimedio è la rivoluzione liberale e liberista"

  • Cristian says:
  • camelot says:
  • Andrea Giova says:
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