Set 07
29
Roba da regime: il Garante per le comunicazioni ordina alle tv di dare spazio alle primarie del Pd
Uno acquista Libero stamane, e trasecola leggendo quanto segue:°
“Le emittenti radiotelevisive pubbliche e private e i fornitori di contenuti in ambito nazionale sono invitati a riservare nei programmi di informazione uno spazio adeguato all´argomento dello svolgimento delle “elezioni primarie” indette per la scelta dei componenti dell´assemblea costituente nazionale e del segretario politico nazionale del Partito Democratico per il giorno 14 ottobre 2007, osservando i principi di pluralismo, obiettività , completezza e imparzialità dell´informazione“.
A scanso di equivoci, la richiesta in questione l´ha avanzata Corrado Calabrò: il Presidente dell´Autorità Garante per le Comunicazioni.
Che al riguardo, non ha competenze. Non può prendere carta e penna, e ordinare alle emittenti televisive quanto s‘è riferito. Esula dalle sue funzioni!
A dirlo – tra i tanti – è anche Rita Bernardini, la segretaria dei Radicali Italiani:
“Lo spazio sino ad oggi avuto dai protagonisti della nascita del Pd è enorme. Quali dati, allora, giustificano l´intervento di Calabrò? Da lui aspettiamo un intervento“.
In quanto – aggiunge la Bernardini in riferimento alla Rai – l´intervento dell´Autorità per le Comunicazioni:
“Non può avere la natura di indirizzo editoriale, riservato alla commissione parlamentare di vigilanza, ma deve avere come presupposto l´accertamento di comportamenti che contrastino con la completezza, l´imparzialità e l´obiettività dell´informazione televisiva“.
E qui arriviamo al dunque.
Perché da settimane – basta vedere i tg o aprire un qualsiasi quotidiano – non si fa altro che parlare di primarie del Pd.
Sembra l´unico argomento politico esistente!
Non solo.
Se la cosa non fosse chiara: il Partito democratico non c´è. Non esiste. E´ ancora aria.
E malgrado ciò, occupa spazio nell´informazione di ogni tipo, come fosse il partito più votato in Italia.
Ha senso e logica tutto ciò?
Soprattutto: ma questo parlare di Partito democratico (in particolar modo sull´emittenza pubblica), ogni giorno e ad ogni ora: non vi puzza di pubblicità occulta? Di spot? Di lancio di un nuovo prodotto da “immettere sul mercato elettorale”?
Perché passi per le tv private.
Ma gli spot sull´emittenza pubblica sono a spese nostre! Li paghiamo con i nostri quattrini. E perché mai gli italiani dovrebbero pagare la campagna elettorale (imminente) del costituendo Partito democratico? Qual è la ratio?
Non solo.
Qui si parla di un congresso di partito.
E per quanto sia un evento inedito – forse unico – il fatto che il segretario del Pd venga eletto “direttamente” dai cittadini attraverso le primarie, nessuno può dire con certezza quanti – a questa consultazione – prenderanno parte.
Dunque, chi dice – come Calabrò – che l´evento: “riveste obiettiva rilevanza (…) stante la connotazione “civica” che la consultazione in oggetto assume, quale momento collettivo di partecipazione democratica e di formazione dell´opinione pubblica“, dovrebbe poi spiegare a noi cittadini, perché mai non venga assegnato eguale interesse (e spazio) nei tg, alla manifestazione – che si preannuncia “corposa” – che Alleanza Nazionale terrà il prossimo 13 ottobre.
Dovrebbero (o potrebbero) parteciparvi oltre 200.000 persone. Poche?
Affatto.
E perché mai nessuno ne parla?
Ancora.
E se il centrodestra – come Berlusconi ha già annunciato – intendesse nuovamente scendere in piazza il 2 dicembre prossimo, secondo voi: Calabrò si prenderebbe la briga di scrivere alle tv, chiedendo di dare risalto all´evento, in quanto “momento collettivo di partecipazione democratica e di formazione dell´opinione pubblica“? 😉
°