Ott 07
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Una cosa, più di tutte, rende spassose le persone di sinistra: l´assoluta discrepanza tra ciò che in pubblico predicano e ciò che in privato fanno.
Si prenda ad esempio la storiella dei condoni.
Quando il governo Berlusconi decise di varare una maxi sanatoria fiscale, lorsignori sinistri ebbero a mostrarsi sdegnati: “E´ una vergogna. Un´offesa a chi le tasse le paga e le leggi rispetta”.
Siccome, però, per loro vale il detto “vizi privati e pubbliche virtù”, quatti quatti a quel condono vi aderirono. E pure in tanti.
Lo fece, ad esempio, la moglie di Prodi (mentre il maritino in pubblico diceva peste e corna della sanatoria).
Vi aderirono i Ds (che non perdevano occasione per affermare quanto immorale fosse lo strumento).
Poi la Cgil (che – urbi et orbi – ribadiva quanto fosse un’offesa ai lavoratori dipendenti, da essa rappresentati).
Inoltre l´Unità (il cui direttore d’allora – Furio Colombo – lo considerava come uno dei tanti regali che Berlusconi fece a se stesso).
E – dulcis in fundo – il predicatore Beppe Grillo.
In pubblico sostenevano che il condono fosse immorale, e in privato – essendo evasori fiscali – lo ritenevano assai proficuo.
Condotta ineccepibile, non c´è che dire.
Fosse solo questo, però, sarebbe poca cosa.
Ciò che è rilevante, invece, è che lorsignori dell´Unione – appena arrivati al governo – i condoni abbiano deciso di adoperarli. Eccome!
Ne hanno varato uno per aiutare un imprenditore amico dei Ds (operante nel settore dei call center).
Poi, non paghi di questo – e sempre perché la loro superiorità morale e antropologica è un fatto indiscutibile – hanno deciso di vararne un altro: avente ad oggetto il mancato versamento – da parte degli imprenditori agricoli – dei contributi all´Inps.
E di quest´ultimo condono, qui si vuole parlare.
Perché tra qualche giorno – precisamente l´8 ottobre – scadranno i termini per aderire allo stesso.
E siccome i signori dell´Unione sono sfortunati, oltrechè incapaci, pare che siano con l´acqua alla gola.
Eh già.
Infatti – quando decisero di ricorrere alla sanatoria – contavano di poter incamerare circa 6 miliardi di crediti agricoli sottratti indebitamente.
E per realizzare tale obiettivo, decisero di offrire – a coloro che avessero aderito al condono – la possibilità di sanare la propria posizione, versando tra il 22 e il 30% delle somme dovute.
Però le cose sono andate malaccio.
E siccome hanno aderito in pochi, il Ministro dell´Agricoltura Paolo De Castro, ha dovuto prendere carta e penna.
Ma non per scrivere ai giornali. Scherziamo! Nessun cittadino – “de sinistra” – deve sapere che lorsignori abbiano varato dei condoni. Va tenuto nascosto.
Sicchè De Castro si è limitato a scrivere ai Presidenti di Regione. Supplicandoli di adoperarsi affinché il condono vada a buon fine.
Ecco cos´ha scritto a ciascuno di essi:
“Come ben sai, l´11 giugno è stata avviata per migliaia di agricoltori nonché per i soggetti pubblici operanti nel settore agricolo la possibilità di aderire alla regolarizzazione delle loro posizioni debitorie nei confronti dell´Inps”.
“Tale opportunità si è potuta realizzare a seguito dell´acquisto da parte di primari Gruppi Bancari internazionali, dei crediti a suo tempo cartolarizzati dall´Inps stessa”.
“L´operazione di ristrutturazione dei debiti agricoli consiste nella regolarizzazione della propria posizione debitoria attraverso una transazione definitiva a saldo e stralcio. L´ammontare del pagamento (dal 22% al 30% del debito complessivo) varierà a seconda della opzione di adesione prescelta da ogni singolo agricoltore e del livello di adesione alla ristrutturazione”.
“La percentuale di adesione è pertanto determinante sia per il successo dell´operazione sia per il calcolo dell´importo dovuto da ciascun debitore; nel senso che maggiore sarà la percentuale di adesione, minore sarà l´importo dovuto dal singolo debitore, al quale verrà inoltre offerta l´opportunità anche di un pagamento rateale”.
“Il processo di ristrutturazione si concluderà l´8 ottobre 2007”.
“Gli ultimi dati disponibili sulle adesioni evidenziano, però, una preoccupante situazione sia relativamente al numero che all´importo della accettazioni da parte degli agricoltori e dei soggetti pubblici interessati”.
“E´ doveroso da parte mia e del Ministero che rappresento ribadire che non vi potranno essere in futuro soluzioni alternative. Questa è l´ultima possibilità concordata con i nuovi titolari dei crediti per addivenire a soluzioni non traumatiche”.
“Nella deprecabile ipotesi che la soglia minima di adesione non venga raggiunta i titolari dei crediti – nella specie, Equitalia – saranno costretti a dare corso a tutte le iniziative tese al recupero totale del debito dovuto”.
“Nella certezza della Tua piena condivisione e conseguente massimo impegno che certamente riserverai sul territorio a questa irripetibile opportunità , Ti allego il prospetto riepilogativo in ordine alla situazione debitoria della Regione (…) e dei soggetti “pubblici” ivi operanti”.
Una domanda.
Hanno la faccia come il culo, oppure no? 😉
P.S.: le informazioni contenute in questo post, sono state tratte da un articolo di Giulio D´Antonio, apparso ieri su LiberoMercato.