Ott 07
15
In bocca al lupo. Io vi invidio
Lo confesso: l´invidia che provo è davvero tanta.° ° °
Questo centrosinistra è malconcio; ha dato vita ad uno dei peggiori governi della storia repubblicana: inviso a tutti e inefficiente; quotidianamente attraversato da contrasti e contrapposizioni; incapace ad esprimere una linea omogenea, anche sulla più banale delle questioni.
Al suo interno c´è tutto e il suo esatto contrario; praticamente ha sbagliato qualunque cosa, da quando si è insediato al governo; neanche per un mese ha goduto della cosiddetta “luna di miele”; ed è riuscito finanche a bloccare – con una gragnola di tasse – una consistente ripresa economica. Un fallimento totale.
Eppure.
Malgrado tutto ciò ha intrapreso – e con esiti fruttuosi – un processo di semplificazione del quadro politico, che rappresenta un bene innanzitutto per il Paese.
E non m´importa che il Partito democratico sia nato ora, al solo scopo di distrarre l´opinione pubblica dai disastri del governo Prodi. E´ irrilevante.
Prodi è di passaggio, il Partito democratico no.
E´ la prima pietra di una nuova stagione politica. Un addio serio al secolo breve.
Un calcio in culo all´ideologismo e al dogmatismo parolaio, che non può che essere salutato con favore.
Fa niente che la designazione di Veltroni sia avvenuta con logiche partitocratriche: con finte primarie dall´esito scontato.
Conta la sostanza.
E la sostanza è che la sinistra di matrice post comunista, abbia definitivamente abbandonato la “casa del padre”.
Tirando i remi in barca per navigare lontano dalle sue acque.
Accettando di percorrere rotte, affatto sicure ai fini della mera conservazione del consenso.
Il lessico andrà cambiato: come le priorità .
Un modo nuovo di affrontare i problemi – e di interpretarli – andrà fatto accettare ad un elettorato, abituato a ragionare da sempre con steccati e chiavi interpretative. Rigide e dogmatiche: assolute quanto incapaci a risolvere qualunque problema.
E´ un salto nelle profondità .
E´ l´accettazione – piena e audace – di una sfida. Avendo ancora in vita rivali – come la Sinistra democratica e tutte le componenti massimaliste – capaci di fotterti in ogni istante. Ad ogni intoppo: sottraendoti voti.
E´ una sfida inoltre lanciata alla diffidenza.
Quella degli ambienti moderati: che faticheranno non poco prima di accordare eventualmente consensi, a coloro che furono un tempo anticapitalisti.
E´ una sfida al futuro.
E´ un link alle generazioni giovani e al voto di opinione, che non garantiscono stabilità di consenso. Senza risultati.
E´ una sfida, quindi, a se stessi. Alle proprie certezze ed ai propri limiti.
Una sfida che, per quanto sia stata lanciata soprattutto per ragioni di sopravvivenza, merita rispetto.
E suscita invidia.
Almeno in chi – come il sottoscritto – s´è rotto le palle del tanfo del ‘900.
E null´altro desidera se non concretezza e risultati. Accompagnati da sfide nuove ed ambiziose.
E invece deve accontentarsi di sentir parlare di “concordia tra capitale e lavoro“.
Roba inedita al pari dell´acqua calda.
Beati voi..
In bocca al lupo!
°