Ott 07
30
Il Partito democratico sarà anticomunista?
Giuro: qualche giorno fa volevo scrivere un post, per pormi una domanda.°
Chi sa se Veltroni – quello che ha dichiarato che mai è stato comunista, quello che vorrebbe che il Pd non si alleasse con la sinistra estrema – non arrivi un giorno a dichiarare che il comunismo è stato un fenomeno criminale. Agghiacciante almeno quanto il Nazismo.
Ebbene, il bravo Walter ego, un pronunciamento in tal senso lo ha fatto.
Intendiamoci: non ha dichiarato che l´anticomunismo (al pari dell´antifascismo) sia un valore democratico, da cui non poter prescindere. Questo no.
Però ha compiuto un ulteriore passo in avanti.
E per di più, lo ha fatto in qualità di segretario del Partito democratico (cosa questa, che deve far riflettere).
Questo ha dichiarato, parlando di Pol Pot:
“Le foto dei campi di concentramento di Pol Pot erano agghiaccianti. Non diverse da quelle che tra dieci giorni troverò andando ad Auschwitz. Sono diversi i colori delle bandiere, diverse le motivazioni, ma la vita di quegli esseri umani è la stessa“.
Ancora più chiaramente, ribadendo che nessun fine giustifichi mai uno sterminio, ha aggiunto:
“C’è un’irripetibilità di quella vita che non merita di essere archiviata sotto una diversa specie in ragione delle motivazioni che hanno spinto a fare l’una cosa o l’altra, essendo la stessa: la riduzione della libertà , la soppressione della possibilità per un essere umano di vivere la propria vita, dicendo le proprie idee o avendo la propria religione“.
“Nessuno di noi ha il diritto di rimuovere ciò che è stato o di attribuire al tempo la possibilità di rimuovere le tracce, anche morali, di ciò che è stato“.
Ora, considerato che nel nostro Paese ci sono ancora persone che – in riferimento alla Rivoluzione d´Ottobre – questo affermano: “un momento storico degno del massimo rispetto“; mentre considerando le vittime innocenti da essa scaturite, questo aggiungono: “Se ragionate così anche Robespierre è un assassino“.
Bene, rispetto a gente del genere, rispetto a chi ancora oggi – pazzo e criminale fin nella midolla – ritiene che esistano motivazioni per cui sia giusto uccidere (e le Br, allora: hanno fatto bene ad uccidere, anche Biagi e D’Antona?); rispetto a codesti figuri, Veltroni non può limitarsi a prendere le distanze (come ha fatto con la sua dichiarazione, pure rilevante in tal senso).
Veltroni deve fare molto di più: se non vuole passare per un ominicchio, per un pannolino stracolmo di “maanchismo“.
Deve rompere – e davvero – ogni tipo di contiguità con Rifondazione comunista e con il Pdci. E non solo e semplicemente in termini elettorali. Deve rompere in termini culturali!
Perché la classe dirigente di quei partiti, le farneticanti affermazioni del lettore di questo blog, le condivide dalla A alla Z (e non ne fa mistero).
E non si può stare – contemporaneamente – dalla parte di chi difende per ragioni ideologiche quei crimini; e dalla parte di chi quelle ideologie contesta, perché ovunque – e senza eccezioni – nel mondo hanno prodotto solo morti: 100 milioni.
O di qua. O di là !
O dalla parte della democrazia, senza se e senza ma.
O dalla parte dei Fascisti Rossi.
Scegliere, please: perché ‘ca nisciun´ è fess´!
°
P.S.: quantunque non sopporti nemmeno alla lontana Luca Volontè, questa sua provocazione è interessante. Direi condivisibile.
°