Il ritorno in video di Luttazzi: solo rancore e noia

Daniele Luttazzi foto

Sabato ho programmato il lettore Dvd, per registrarmi la puntata del nuovo show di Daniele Luttazzi: Decameron.° 

Ieri l´ho visto, e – in circa due ore – non ho riso nemmeno una volta.

Di satira – intendo satira buona, raffinata, graffiante – nella prima puntata non s´è vista nemmeno l´ombra.

Gli unici elementi che hanno condito lo spettacolo sono stati il livore, il rancore, le contumelie, il vilipendio e il qualunquismo.

Ha attaccato tutti i politici. Ma lo ha fatto – ed era chiaramente percepibile – unicamente per motivi di risentimento personale.

Così Berlusconi è finito sotto la sua accetta a causa dell´editto bulgaro. Prodi, invece, è stato bastonato per non averlo fatto ritornare in video.

Insomma le vicissitudini personali di Luttazzi l´hanno fatta da padrone. Togliendo spazio alla riflessione approfondita e alla satira.

Il Clero, il Papa, i preti sono stati oggetto di attacchi di una ferocia notevole.

Il Vaticano, ad esempio, è stato raffigurato unicamente come una congrega di pedofili. Ed addirittura – il che è diffamazione pura, roba da codice penale – è stato associato alla Mafia. A Cosa Nostra.

Dire che tutti i preti siano pedofili, per il fatto che alcuni – pochissimi – di essi lo siano, è come dire che i comunisti italiani siano dei criminali, perché tutti i comunisti nel mondo hanno prodotto 100 milioni di morti!

La responsabilità  penale – in uno stato di diritto, non in una Dittatura giacobina – è personale. E se mio fratello – ad esempio – commette degli illeciti penali ed è un malfattore, le sue colpe non ricadono anche sul sottoscritto. E ci mancherebbe!

Nessuno – ad esempio – si sognerebbe mai dire che Daniele Luttazzi sia un mariuolo ed un tangentista, solo per il fatto di essere stato democristiano e consigliere comunale per il partito in questione.

Ma d´altra parte la violazione della laicità  dello stato, oramai è un´abitudine.

Chiunque – agendo nella sfera temporale – si sente in dovere di vilipendere la libertà  religiosa, e la Fede: la chiamano satira. Anche quando essa rappresenti null´altro che un attentato alla libertà  individuale e alla democrazia.

Lo stato è laico non per difendere la Repubblica dalla Chiesa, dalle Chiese: lo stato è laico per difendere la Chiesa – le Chiese – dalla ingerenza dello stato.

Non a caso – nel mondo – ovunque si sia manifestata una Dittatura, la prima cosa che essa ha fatto, è stata abolire la libertà  religiosa. E perseguitare i “liberi”.

Ma in Italia va di moda dir male del Clero e del Vaticano.

Farlo significa essere trendy. Dunque i conformisti – cui basta dire e fare solo quello che dicono e fanno tutti, per sentirsi sicuri – non possono che accodarsi e belare.

A parte gli attacchi al Clero, c´è poco altro da dire sullo show di Luttazzi.

L´auspicio – in ogni caso – è che dalla prossima puntata si vedano un po´ di contenuti. Un po´ di spessore.

Anche perché, altrimenti, è difficile che il programma rimanga in vita.

Non lo seguirebbe alcuno.

A parte le pecore, s´intende.

° 

25 Responses to "Il ritorno in video di Luttazzi: solo rancore e noia"

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