Nov 07
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Almeno un democratico nel Pdci c´è: Nicola Tranfaglia
L´appoggio che certa sinistra fornisce alle dittature comuniste, sparse qua e là nel pianeta, crea imbarazzo. E perplessità .°
Si può considerare democratica, una forza politica che parteggi per una dittatura?
La risposta – ovviamente – dovrebbe essere no.
E invece questo tipo di valutazione – banale quanto scontata – non sempre trova seguito.
C´è una doppia morale, a farla da padrone.
Per cui alla sinistra estrema – alla sinistra comunista – vengono concessi privilegi, che ad altre forze politiche nessuno darebbe.
Che parlino pure bene delle dittature sanguinarie, tanto son comunisti: dunque nel giusto!
Sembra questa, la logica prevalente. Orripilante quanto immorale.
Chi sia Chavez, lo si inizia a capire chiaramente.
Eppure: c´è ancora qualcuno disposto a dargli credito.
Allo stesso tempo però e fortunatamente, c´è chi a sinistra inizia a muovere critiche alle dittature socialiste o comuniste.
Non concedendo loro alcun sconto.
Ad esempio Nicola Tranfaglia (deputato del Pdci).
Che su Chavez e Castro è chiarissimo:
“Quello che avviene in un paese filocastrista come il Venezuela in questi giorni è inquietante e Hugo Chavez si sta rivelando, anche agli occhi di chi nella nostra sinistra lo aveva guardato con simpatia, un dittatore pericoloso“.
“Oggi esistono ancora tante dittature da abbattere e Cuba è una dittatura“.
“Quando un regime non garantisce libertà e pluralismo ai mezzi di informazione, allora siamo di fronte a una dittatura. Per poter dire che un paese è democratico, devono esistere tutte le libertà politiche e civili“.
Cose ovvie e scontate, direte voi.
Ma non per tutti.
Visto che di comunisti che parteggiano per Castro – piuttosto che per Chavez – è pieno il Parlamento.
E forse finanche l´attuale governo.
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