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Stuprare una disabile è un fatto di “lieve entità “. Per un magistrato

Panchina solitaria foto

Il fatto è questo.° 

Un uomo di 78 anni, per diversi mesi ha accompagnato una minorenne disabile – e con problemi psichici – a scuola. Ogni giorno e con la propria auto.

Di lavoro, faceva e fa il tassista. Il delicato compito, d´altra parte, gli era stato affidato dai genitori della ragazza.

Si fidavano di lui.

Nelle prime settimane tutto è filato liscio: l´anziano tassista accompagnava la disabile a scuola. E poi la riportava a casa.

Ad un certo punto, però, le cose sono cambiate.

L´uomo le ha rivolto attenzioni particolari. Morbose.

Fino a quando non ha deciso di abusare sessualmente di lei.

E´ stata la ragazza a raccontare tutto. E i genitori di lei, a denunciare l´uomo.

Che in primo grado è stato condannato a tre anni ed otto mesi di reclusione.

Un pena giusta, quindi.

Peccato, però, che qualche giorno fa la Corte d´Appello di Campobasso, abbia deciso di ribaltare la condanna (di primo grado).

Innanzitutto, infliggendo allo stupratore una pena più lieve: due anni.

E in più: stabilendo la sospensione della pena stessa (il che significa: niente carcere).

Con questa motivazione:

Il fatto è di lieve entità “.

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5 Comments on “Stuprare una disabile è un fatto di “lieve entità “. Per un magistrato”

  1. franca colonna Says:

    Diverso tempo fa’ qualcuno aveva proposto un test psichiatrico per l’ammissione dei giudici. Rinnovo la proposta. Chiederei anche la valutazione dei valori di riferimento e etici di questi signori.

  2. camelot Says:

    Risposta a franca colonna:
    Sono d’accordo: andrebbero sottoposti – tutti – ad un percorso psicanalitico…per verificarne la serenità  di giudizio…

  3. giudice Loud Says:

    E’ la nostra “certezza della pena”, ottima direi. Ottima per i delinquenti!

    Quindi la pena è stata ridotta, rispetto al range edittale di cui all’art. 609bis c.p., perché di “lieve entità “? (premesso che non sono esperto in materia penale)

    Se mi venissero a dire che non si può aumentare la pena in considerazione della disabilità  della persona, purché il codice lo preveda e purché il reo non veda tale disabilità , è un conto.
    Ma venirmi a dire che non bisogna considerare la disabilità  quando il reo conosce la vittima e quindi anche la sua condizione di disabilità , e forse proprio per questo se n’è approfittato, no. Non ci sto.
    Perché la pena va da 5 a 10 anni, sia nell’uno che nell’altro caso, e può essere ridotto solo se di “lieve entità ” che in uno stupro vorrei proprio capire dove stia questa minore entità .

    Forse la ragazza un pochino c’è stata e quindi si riduce l’entità ? Solo in questa ipotesi potrei trovarmi d’accordo con il mio collega* giudice

    *ovviamente io non sono un giudice ma nel nickname mi sono messo questo titolo perché sempre più spesso mi diverto a “ragionare” sulle sentenze 😉 spero camelot che voglia accettare di gusto questa mia iniziativa hihihihhihi

  4. camelot Says:

    Risposta a Loud:
    Questo responso è semplicemente un abominio…senza possibilità  di commento alcuno..

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