Nov 07
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Carlo Ripa di Meana è un ambientalista della prima ora. Ed è stato anche esponente di rilievo dei Verdi.°
Tuttavia, negli ultimi tempi, ha iniziato a manifestare insofferenza nei confronti del catastrofismo ambientalista. Quello che piace – per intenderci – a Pecoraro Scanio.
Intervistato qualche giorno fa del Corriere, Ripa di Meana ha detto cose meritevoli di attenzione, sull‘argomento:
“Ban Ki-Moon (è il segretario delle Nazioni Unite, ndr) fa terrorismo mediatico per spuntare un successo diplomatico a Bali a dicembre. In realtà sta solo preparando per la comunità internazionale, con motivazioni apocalittiche, una fattura di 150 miliardi di dollari all´anno“.
“Questa fraseologia catastrofista: “Il mondo brucia, i deserti avanzano, gli oceani s´innalzano, facciamo presto” di Ban Ki-Moon e di quell´altro retore del disastro imminente che è Al Gore, ha alle spalle uno dei tanti interminabili rapporti dell´Ipcc, organismo formato da 2.500 scienziati che tutto è tranne che una vera comunità scientifica. Al Gore adesso fa conferenze. Ma quando era vicepresidente non fece nulla, tranne che autorizzare la deforestazione dell´Oregon“.
“E´ solo un divulgatore, e usa l´ambiente per una sua battaglia politica personale. Quanto alla relazione di Valencia, i risultati della scienza non si acquisiscono a maggioranza relativa. Questo nel Paese di Galilei dovrebbe essere quantomeno assodato. La scienza, a differenza di quanto va dicendo Ban Ki-Moon, non è esente da dubbi, da errori, non fa miracoli, e soprattutto non deve seminare terrore. E neppure illusioni del tipo: siamo a un millimetro dal baratro, ma possiamo ancora salvarci. L´Ipcc è in realtà un organismo intergovernativo, quegli esperti sono di nomina governativa“.
“L´affermazione che Ban Ki-Moon ha scolpito nel bronzo, e cioè che il riscaldamento globale è tutta colpa dell´uomo, non è condivisa da tutta la comunità scientifica. Richard Lindzen di Boston e Cristopher Landsea, maggior esperto di uragani al mondo, sono usciti dall´Ipcc“.
“E hanno firmato una relazione che è un compromesso. La scienza si fa con le pubblicazioni sulle riviste specializzate, non con i compromessi. La linea che sta invece passando è dettata dal calcolo politico o diplomatico o affaristico“.
“Che nasconde, insieme a una conseguenza paralizzante per la sua carica terroristica e apocalittica, decisioni costosissime. E copre il fallimento di Kyoto. Le dichiarazioni di impegno roboanti sono irrealistiche. Così non ci muoveremo di un passo. Basta cincischiare. Dobbiamo invece stringere i tempi e disporre subito dell´idrogeno per il trasporto, che incide per il 40 per cento sull´effetto serra. Qui il punto. Non con l´eolico, io penso, al contrario di quanto sostiene un altro retore dell´Apocalisse, il ministro Pecoraro Scanio“.
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