Dic 07
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Fini-Berlusconi: inizia il disgelo
La paternità , si dice, è un dono. E pare sortisca effetti miracolosi: cambia prospettive di vita, e infonde rinnovato ottimismo.°
Sarà per questo, o per senso della responsabilità – poco importa – ma Fini ha deciso di lanciare un segnale distensivo a Berlusconi.
Finalmente:
“Mi piacerebbe riprendere il filo del dialogo con Berlusconi, ma il Cavaliere dica cosa intende fare. Al di là delle schermaglie sulla legge elettorale“.
“Da parte mia non c’è nessuna intenzione di chiudere al dialogo. Però, anche Berlusconi ha i suoi difetti. Se pensa di porre fine al casino con una pacca sulle spalle e amici come prima, no, non ci siamo“.
E sulle ragioni dell´attrito con il leader di Forza Italia, precisa:
“mica è una questione personale di amicizia o di età . è una questione connessa alla condivisione o meno di valori, programmi, strategie. Condividere non vuol dire imporre. Vuol dire discutere e trovare un punto di sintesi“.
“è chiaro che se Berlusconi pensa e dice: ‘Ma da soli dove vanno? Tanto io sono una potenza, sono io che ho in mano il pallino, la macchina da fuoco’, io gli rispondo: verissimo, tu da solo magari arrivi anche al 35 per cento, ma poi là ti fermi. Vuoi trattare dopo perché adesso non vuoi farlo per orgoglio? Auguri“.
E sulla “rivoluzione del predellino” – e il conseguente tentativo berlusconiano di dar vita ad un soggetto unitario – Fini aggiunge:
“è chiaro che annunciare in maniera così repentina, senza che nessuno ne sapesse nulla, con modalità abbastanza originali, la nascita di un nuovo soggetto politico in cui tutti dovrebbero confluire ha rappresentato un ostacolo. E questo ostacolo c’è ancora“.
Ci vorrà ancora del tempo, ma le cose torneranno come prima.
Almeno si spera.
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