Dic 07
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Una supposta per Gianfranco Fini
Dico io.°
Uno apre il Corriere della Sera, e stamane legge un´interessante intervista al coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi.
Il quale, innanzitutto, apre all´ipotesi di un “governo elettorale, di decantazione“. In quanto, sebbene le elezioni anticipate rappresentino “la via maestra“, è pur vero che:
“La crisi che stiamo vivendo è tale da far presagire un peggioramento drammatico del quadro politico se il filo del dialogo appena avviato sarà spezzato per la totale e pericolosa confusione che regna nel Paese“.
Inoltre Bondi aggiunge che il governo di “decantazione“, sarebbe utile:
“A tutti. Perché servirebbe a far continuare il dialogo tra centrodestra e centrosinistra, ad ampliarlo il più possibile, a rivedere i rapporti nel centrosinistra e anche a ricostruire un tessuto più unitario nel centrodestra“.
Quindi: sì ad un esecutivo “di decantazione” – successivo al governo Prodi – per fare la nuova legge elettorale, purché – dopo averla approvata – si vada “rapidamente” alle urne.
Questo il Bondi-pensiero.
Interessante perché è un´apertura non solo al centrosinistra, il che sarebbe irrilevante: ma perché viene incontro alle richieste formulate prima da Casini e poi da Fini.
Dunque un modo per cercare – da parte di Forza Italia e del suo Presidente (in nome del quale ha parlato Bondi) – di riallacciare i rapporti con gli altri leader del centrodestra.
La giornata, quindi, pareva essere iniziata bene.
Senonchè, qualche minuto fa, è arrivata la replica di Gianfranco Fini. Sempre più indecifrabile, in tutti i sensi.
Innanzitutto si è scagliato contro il Vassallum:
“Una autentica legge truffa che vedrebbe la dura opposizione di An e di tutti, perchè reagirebbero anche Bossi, Casini, Bertinotti e tutti coloro che nel Pd non digeriscono l’archiviazione del bipolarismo“.
“per Alleanza Nazionale non è inaccettabile il proporzionale, ma una legge che lasci le mani libere prima del voto“.
Fin qui, si potrebbe anche accettare i rilievi.
Anche se il Vassallum – se fosse introdotto l´obbligo per i partiti di indicare le alleanze prima del voto, e se questa “dichiarazione d´intenti” fosse vincolante per gli stessi – sarebbe accettabile: essendo una sorta di sistema spagnolo “corretto”.
Ma Fini dice anche altro, e di molto inquietante. Perché rivela il suo intento: quello di non dare vita ad un soggetto unitario di centrodestra.
Infatti prima asserisce:
“La legge elettorale deve (…) riprodurre nel numero di seggi parlamentari il reale consenso che ogni partito ha nel paese“.
E poi, ancora più chiaramente, afferma:
“Da queste mie parole volutamente molto nette voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quello che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi“.
Per poi concludere – in un crescendo rossiniano – contro il leader di Forza Italia:
“Se Berlusconi pensa di fare l’asso pigliatutto degli elettori di centro destra con una legge come la Vassallo è meglio che se lo tolga dalla testa, perchè una legge siffatta in Parlamento non passerà mai“.
“Comportarsi nel modo in cui sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali“.
Una supposta, vi prego.
Dategli una supposta.
Grande quanto un grattacielo!
Gianfranco, che cazzo stai facendo?