Dic 07
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In alcune aree del Mezzogiorno d´Italia, la disoccupazione rimane ancorata al 60%. E ciò quantunque, grazie anche alla legge Biagi, su scala nazionale essa raggiunga il minimo storico (dal ‘93).°
Dal 1992 – con rarissime eccezioni – la nostra economia non fa altro che realizzare performance mediocri. Mai all´altezza degli altri paesi europei.
Il nostro debito pubblico rimane il più alto d´Europa, e il terzo più consistente al mondo.
Il che comporta il fatto che ogni anno, l´Italia sia costretta a spendere – per gli interessi sul debito – la macroscopica somma di 68 miliardi di euro (circa): grosso modo il valore di quattro Finanziarie (leggere)!
Ancora.
Il nostro sistema scolastico e universitario è tra i peggiori al mondo.
Con una laurea, nel Sud Italia, ti ci pulisci il culo!
Con una laurea, nel Nord Italia, puoi finire a lavorare nei call center.
I docenti universitari, da noi sono scelti – con concorsi truccati – sulla base della tessera di partito di cui siano in possesso.
I docenti universitari, nei Paesi evoluti, vengono scelti dalle Università : in base al principio del merito e della competenza.
Da noi il figlio di un operaio che riesca a fare l´Università , se è meridionale: è condannato alla disoccupazione. Se è settentrionale: è condannato a lavorare nei call center. Perché l´istruzione è scarsa!
Nei Paesi evoluti – quelli in cui le Università non solo si scelgono i professori, ma sono anche private – i figli degli operai, se meritevoli e grazie a munifiche borse di studio, possono ambire a raggiungere qualunque traguardo. Senza limiti. Che non siano quelli ascrivibili alle proprie capacità !
Ciò avviene nei Paesi evoluti: quelli, cioè, in cui il Mercato sia libero di operare al meglio. E lo stato si limiti a fare quel poco che gli riesce (la difesa del cittadino, in primis).
Ancora.
Nel nostro Paese, una buona parte della popolazione scivola vieppiù verso l´indigenza: i consumi ristagnano, i commerci annaspano. E prima o poi ciò avrà ulteriori ripercussioni negative, sulla performance delle industrie. E quindi sulla crescita della nostra economia e sulle entrate del fisco.
Se non si consuma, non sono solo i privati a guadagnare meno: è in primis lo stato che intasca meno!
Nei Paesi evoluti, quelli in cui il Mercato sia libero di agire, di fronte ad un ristagno dei consumi, gli “operatori” (almeno alcuni) sarebbero liberi di modificare i propri prezzi.
Nel nostro Paese, gli “operatori” non possono ridurre a proprio piacimento i prezzi (leggasi: “saldi”), per venire in contro alle esigenze del cittadino/consumatore.
Per ridurre fortemente i prezzi (in alcuni comparti), è necessaria l´autorizzazione del Dio Stato (o del Dio Comune).
E il Dio Stato ha decretato che i saldi – in questo splendido Paese che ha nome Italia – possano farsi due/tre volte all´anno. Secondo il Regio Calendario Statuale.
Mentre altrove – in quei Paesi in cui l´economia cresce 3 volte di più che la nostra – gli “operatori” possono fare ciò che loro più aggrada. E i saldi, possono farli anche 20 volte al mese. E a guadagnarci è la povera gente (che con prezzi ridotti, può acquistare più merci), gli “operatori” (che guadagnano di più) e lo stato: che incamera tanti bei soldini, che servono a finanziare anche la spesa sociale. Cioè quella per gli indigenti.
In una Paese come il nostro, gli stipendi e i salari, inoltre, perdono potere d´acquisto per l´assenza di concorrenza, in taluni comparti: quello alimentare in primis.
Quando l´”offerta” aumenta – ovvero aumentato gli operatori che vendono un determinato bene o servizio – i prezzi diminuiscono.
L´inflazione rimane bassa, e il cittadino/consumatore – soprattutto quello che suo malgrado versi in condizione d´indigenza – riesce a condurre una vita dignitosa.
Da noi, invece, è sufficiente che qualche socialista di destra o di sinistra si impossessi della maggioranza consigliare di un Comune, per impedire che l´offerta aumenti.
I prezzi sono alti? Per una zucchina, una melanzana, una pera o una mela pagate sempre di più?
Prendetevela con quei socialisti – di destra o di sinistra – che votate, e che non concedono nuove licenze per l´apertura di grandi catene di distribuzione alimentare.
Di cose ce ne sarebbero da dire altre, molte altre.
Ma tutto questo palloso e lungo sproloquio, serviva al sottoscritto solo per dire una cosa.
Questa.
Il nostro Paese, versa da anni in una disastrosa condizione economica.
L´Economia è l´Alfa, o meglio: dovrebbe essere la Priorità di ogni coalizione che si candidi al governo della Nazione.
Fin quando il Mezzogiorno d´Italia vedrà la disoccupazione – in alcuni casi – al 60%, nessun politico potrà occuparsi d´altro. Che non abbia a che fare con l´individuazione di soluzioni per accrescere° gli occupati° nell´Africa d´Italia!
Fin quando la nostra Economia non crescerà ad un saggio annuo pari almeno al 3%, nessun politico potrà occuparsi d´altro che non sia questo obbiettivo!
Fin quando il nostro sistema scolastico e soprattutto quello universitario non sarà almeno al livello di quello (medio) europeo, nessun politico potrà occuparsi d´altro che non sia questo obbiettivo!
Fin quando nel nostro Paese vi saranno famiglie che ogni anno vedono peggiorare la propria condizione economica, per un carovita legato all´assenza di concorrenza, nessun politico potrà occuparsi d´altro che non sia questo obbiettivo!
Tutto ciò, se l´Italia non avesse politici italiani, avverrebbe.
Invece siccome l´Italia è governata da italiani, queste quattro pippe di politicanti che li rappresentano perfettamente, invece di occuparsi dei problemi/emergenze di cui sopra, si premurano di trovare soluzioni per introdurre il divorzio breve nel nostro Paese.
E con impegno bipartisan.
Perché è un´evidente Priorità nazionale!
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