Gen 08
17
La censura contro Benedetto XVI è in parte responsabilità di Marcello Veneziani e Giuliano Ferrara
La censura operata contro Benedetto XVI è stata mafiosa, razzista, nazista.° °
Negare il diritto di parola ad uomo, chiunque egli sia, è gesto ignobile. Intollerante. E che offende la sensibilità e l´intelligenza di chiunque ne abbia anche solo un briciolo.
Più di tutto, però, il “bavaglio” a Papa Ratzinger è stato un atto politico.
Posto in essere, non a caso, da comunisti di ogni tipo.
Comunisti (in buona parte), infatti, sono i professori che hanno firmato l´appello anti-Papa: appena 67 su un totale di circa 3000 docenti della Sapienza.
Comunisti, poi, sono i “bambini” dei soliti stantii e inutili collettivi studenteschi, che hanno inscenato le proteste contro il Pontefice.
Per capire appieno il fondamento di tale greve e intollerante gesto, però, si deve – a destra – fare un po´ di autocritica.
Incominciando col dire, che si è sbagliato dalle “nostre parti”, quando – all´indomani della nomina a Papa, di Joseph Ratzinger -, si è esultato, al grido di: “Abbiamo un nostro Papa sul soglio di Pietro”.
Attribuire a Benedetto XVI, l´etichetta di “Papa di destra”, probabilmente ha contribuito a rendere il Pontefice “indigesto” ad alcuni ambienti.
E´ un fatto indiscutibile.
Inoltre, tale atteggiamento, non si è mai sopito. Anzi: è divenuto sempre più vigoroso.
Quasi quotidiano.
Innumerevoli sono gli articoli di Marcello Veneziani, soprattutto, in cui Benedetto XVI viene dipinto come il più grande intellettuale di destra (vivente).
Analoghe valutazioni, è possibile scorgere negli scritti di Giuliano Ferrara.
Dunque, porre in relazione l´odio anti-Ratzinger, all‘”appropriazione” operata dai due (sedicenti) intellettuali, appare un fatto logico. Direi scontato.
Se tu qualifichi come intellettuale di destra il Pontefice, è ovvio che un comunista – o un sinistro qualsiasi – non possa che nutrire ostilità , quando non addirittura odio, nei confronti dello stesso.
Per i sinistri, e banalizzando, si può dire che Ratzinger – in questo istante – sia un “surrogato” di Berlusconi.
Quest´ultimo non è più premier. Dunque lo si odia meno, in questo frangente.
Ci si scaglia, allora, contro il “nemico” numero due: il Pastore Tedesco.
Senza un nemico ufficiale, a sinistra non campano. Non avrebbero ragion d´essere.
Vogliamo allora chiederci se quest´odio sarebbe esistito, se i Veneziani e i Ferrara di turno, non lo avessero apostrofato come “Papa di destra”?
E´ altamente probabile, io credo, che la dialettica Chiesa-sinistra, sarebbe stata più pacata, nel caso in esame. Avremmo certo avuto una contrapposizione: ma i toni della stessa, è probabile, sarebbero stati più contenuti.
Anche perché – lo abbiamo visto con l´episodio della censura – attorno a questo Pontefice c´è pre-giudizio: dunque ostilità aprioristica.
Cosa ben divertente, se si tiene conto che egual pre-giudizio non fu indirizzato contro Giovanni Paolo II. Di cui Ratzinger era il “ventriloquo”, nonché il ghost writer.
Quindi, se l´origine vera dell´odio anti-Pontefice, fosse il suo pensiero: tale ostilità l´avremmo già riscontrata nei confronti di Giovanni Paolo II (i cui discorsi, ripeto: erano pensati e scritti da Ratzinger).
Certo, oggi esistono temi – come i Dico – che ai tempi di Wojtyla erano assenti (e quindi questo potrebbe spiegare le minori frizioni nei confronti del precedente Pontefice).
Ma rimango convinto del fatto che l´aver qualificato Ratzinger come Papa di destra, abbia nuociuto parecchio a quest´ultimo.
Inoltre ci sono altri fattori da prendere in considerazione. Perché l´appropriazione – fatta da Ferrara e Veneziani – a mio modesto parere, non è sbagliata solo per le ragioni suddette.
Ma per almeno altri due motivi.
Il primo: è che si dovrebbe avere rispetto nei confronti della Chiesa e del Pontefice, evitando di trasformarli in oggetto da “tifoseria politica”.
Questo Papa è mio, questo invece è tuo: un comportamento di cui vergognarsi!
La Chiesa e il Pontefice sono di tutti i credenti. In egual misura.
La seconda ragione, poi, per cui l´atteggiamento di Ferrara e Veneziani è stato (e continua ad essere) sbagliato, è di natura contenutistica.
Ed è la seguente.
Non è affatto vero che questo Pontefice sia un “Papa di destra”.
Il suo pensiero è tradizionalista. Dunque semmai Ratzinger è “il” Papa della destra tradizionalista.
Che è una modestissima e minoritaria partizione dell´universo destro. Una partizione infinitesimale.
Joseph Ratzinger, infatti, è antimarxista almeno quanto sia anticapitalista.
Non v´è suo discorso, in cui non si leggano accuse al mercato, al liberismo e al sistema capitalistico nel suo insieme.
Il che, intendiamoci: è perfettamente in sintonia con la dottrina sociale della Chiesa.
Che sta alla destra liberal-conservatrice come i cavoli a merenda! Né più né meno.
Talmente forti sono le accuse al liberismo pronunciate da questo pontefice, che si fa fatica a trovare differenze tra il suo pensiero e quello di Bertinotti, Diliberto o Giordano.
Idem come sopra per le questioni ambientali, ad esempio.
Questo Pontefice – ma come ho già detto: in perfetta sintonia con la dottrina della Chiesa -, pronuncia attacchi feroci al mercato, anche perché accusato di sfruttare la Natura, di distruggere la Terra e le sue risorse.
E nemmeno possiamo dimenticare – non posso farlo io, che sono napoletano -, che in Campania, buona parte degli alti prelati in essa presenti, porti la responsabilità di aver agito affinché non si realizzassero i termovalorizzatori. Al pari dei Verdi!
Rendo?
Dunque affermare che tale Pontefice sia di destra (di tutta la destra), è un clamoroso falso. Una sciocchezza sesquipedale!
Se Ratzinger è di destra, allora lo era anche Pier Paolo Pasolini.
Lasciamo il Papa ai credenti, a tutti i credenti. Per favore.
Evitiamo di attribuirgli etichette.
E forse, almeno in parte, l´odio nei suoi confronti si mitigherà .
O° per lo meno° non ne saremo responsabili noi!
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