Gen 08
22
In queste ore concitate, in cui il destino del governo Prodi sembra segnato, buona parte del Palazzo invoca le elezioni anticipate.
Incominciamo col dire che la maggior parte di quelli che chiedono lo scioglimento delle Camere, le elezioni non le vuole.
Non le vuole Forza Italia. E men che mai Berlusconi (malgrado le invochi).
Il quale sogna per sé, come buen retiro politico, l’ascesa al Colle: la Presidenza della Repubblica.
Tuttavia, se si dovesse votare nel 2008, non spetterebbe al futuro Parlamento la nomina del Capo dello Stato.
Dunque Berlusconi vuole le elezioni nel 2009. Punto.
L’Udc non le ha mai reclamate le elezioni anticipate, e non lo fa ora.
Alleanza Nazionale, e soprattutto Fini, guarda malamente alla prospettiva dello scioglimento delle Camere: vuol far logorare Berlusconi, e farlo invecchiare ancora un pochetto (in questo modo, pensa Fini, Berlusconi potrebbe farsi da parte, o potrebbe essere “parcheggiato” al Colle).
Inoltre: ha sempre mirato alle elezioni nel 2009, Fini.
La Lega è l´unica forza politica del centrodestra a volere davvero le elezioni anticipate.
Da un governo di transizione nulla avrebbe da guadagnare.
Da elezioni anticipate, di contro, otterrebbe la garanzia della permanenza in vita dell´attuale legge elettorale: meglio, per il Carroccio, di qualsiasi Vassallum, Bozza Bianco o Referendum.
Veniamo al centrosinistra.
Le elezioni non le vuole il Pd. Men che mai Veltroni.
Lo statuto del nuovo partito, infatti, prevede che spetterebbe a Prodi la premiership del centrosinistra, ove mai si tornasse al voto prima del 2011.
Dunque Veltroni deve studiare il modo per eliminare la norma succitata, e per evitare di essere solo il reggente del Pd.
Anche lui guarderebbe con maggior favore ad elezioni nel 2009 (ma non oltre questa data: potrebbe “usurarsi” troppo).
Rifondazione comunista, pare, sia propensa a scongiurare l´ipotesi di elezioni a breve termine.
Bertinotti deve lavorare a ridefinire l´identità del Partito: portandolo oltre il comunismo.
Ha bisogno di tempo: il 2008, per il suo partito, sarebbe una scadenza troppo ravvicinata.
Il Pdci, invece, le elezioni le vuole. Subito e senza esitazioni. Così come lo Sdi e forse anche Sinistra democratica.
Di Pietro non si sa: cambia opinione su tutto, a seconda di come butti il vento. Dunque è impossibile carpirne il pensiero.
Dini, è notorio, vuole un governo di transizione.
Mastella – ora all´opposizione – probabilmente non le vuole, le elezioni anticipate.
Se davvero vuole lavorare – magari con Casini e Pezzotta -, ad un´eventuale “Cosa Bianca”, ha bisogno di altro tempo. E di una legge elettorale utile alla bisogna.
Dunque, come detto, le elezioni anticipate non le vuole la più parte di quelli che le reclamano. Verrebbe da dire: ovviamente.
Nel senso che al “popolo” è difficile – in questo istante – far vedere di desiderare altro, dal ricorso alle urne.
Ma le elezioni anticipate sono un´eventualità da scongiurare anche per un´altra ragione: la più importante.
Tutti gli analisti, tutti gli economisti, concordano nel dire che il 2008 e il 2009 saranno anni pessimi, dal punto di vista economico.
Modestissima crescita, rischio inflazione, decremento della domanda estera e di quella interna.
Chi diamine potrebbe suggerire di andare a votare domani, sapendo che in caso di vittoria dovrebbe assumersi l´onere infausto di guidare un Paese in piena crisi economica?
Ovviamente nessuna persona sana di mente.
Non solo.
Il centrodestra è dato vincente. Con largo vantaggio rispetto al centrosinistra.
Berlusconi – com´è il suo solito – millanta il possesso di sondaggi iper favorevoli.
Non vi preoccupate, questo il suo monito: anche con questa legge elettorale noi avremmo – in caso di vittoria – una maggioranza schiacciante.
Probabile.
E come la mettiamo con i litigi che, solo fino ad un mese fa, infuriavano tra i leader della Casa della Libertà ?
Se si andasse a votare tra tre mesi e si vincessero le elezioni, come andrebbe a finire? E’ ipotizzabile che – tutto d’un tratto – torni il sereno tra i mammasantissima del centrodestra?
Difficile.
Con una legge elettorale che accresce il potere (e la presenza parlamentare) del singolo partito (perché questo fa il “Porcellum”), inoltre, gli elementi di frizione – soprattutto con una crisi economica forte da gestire -, aumenterebbero.
Dunque: ci si tolga dalla testa l´ipotesi di un ricorso quasi immediato alle urne, e si familiarizzi con l´idea di un governo di transizione.
Che io vorrei fosse “tecnico”: cioè costituito da persone di riconosciuta competenza, nel proprio ambito professionale, e tali da consentire un’uscita dell’Italia – in modo possibilmente strutturale – dalla palude della stagnazione.
Pochi nomi mi vengono in mente.
Mario Monti come Presidente del Consiglio.
Francesco Giavazzi all´Economia.
E Pietro Ichino al Welfare.
Su queste basi, e con un programma incentrato sul risanamento economico (taglio della spesa pubblica, riduzione della pressione fiscale soprattutto per i reddito medio-bassi, liberalizzazioni, deregolamentazioni, privatizzazioni e interventi a favore della concorrenza), si può pensare di rimettere il Paese in carreggiata.
Un governo, questo “tecnico”, che io auspico possa venire appoggiato da Forza Italia, Alleanza Nazionale, Udc, Partito democratico, Liberaldemocratici, Italia dei Valori e Udeur.
Un anno e mezzo di “cura seria” (e con l´aggiunta di una nuova legge elettorale, e di qualche riforma ai regolamenti camerali e qualche modifica costituzionale), e poi si può tornare al voto.
Ma mai prima del primo semestre 2009.
Altrimenti è un suicidio per la Nazione.
Leggi altre news su per il Partito della Libertà .
per una volta ti do ragione al 100%
in linea teorica condivido, in pratica però se faranno un governo di transizione sarà solo per tirare a campare e della “curia seria” non se ne vedrà neanche l’ombra, comunque spero di sbagliarmi
Risposta a freeman:
Infatti il mio è un sogno, purtroppo…
Vi do una pessima notizia che spero non diventerà realtà ;
Leggendo su autorevoli siti e blog vicini al centrodestra ho scoperto che purtroppo, se i calcoli non tradiscono, lo stronzo al senato (per una scorreggia) potrebbe sfangarla per l’ennesima volta.
Sembra che per questo voto verranno scomodati 5 senatori a vita sicuri (Ciampi è in “forse mentre Pininfarina non ci sarà “).
Per fare la differenza potrebbe addirittura bastare il voto contrario o l’astensione di un diniano, ma da quanto ho capito si tureranno il naso per l’ennesima volta.
E mi spaventa moltissimo la probabile assenza dei tre senatori MPA, molte volte assenti nei momenti cruciali, per questo visti spesso come segreti affiliati dello stronzo.
Speriamo che tutto ciò non avvenga, speriamo cioè che passi l’onda anomala e che lo stronzo vada una volta per tutte a fondo.
Beh! una volta tanto non sono d’accordo con te! 1) Credo, che se ci saranno le elezioni anticipate, questa volta i patti chiari, si fanno prima, anche perchè non credo, che poi vogliano farsi di nuovo sostituire dalla sinistra. 2) Una legge elettorale e le riforme necessarie meglio farle con il centrodestra al governo, dei “sinistri” non mi fido. 3) Tu pensi che per la questione presidenza della repubblica, si lascia scappare di far cadere Prodi? Non ci credo. 4) Per “abitudine mentale” non mi piacciono le cose di mezzo, quindi credo che un governo tecnico, sia una iattura. Comunque, vediamo prima se cade, sperando che non ci sia un seguito alla telenovela.
Un’altra cosa: Toglietemi Ferrara dai coglioni, non lo sopporto più!!! 🙂
analisi lucida e con visione di prospettiva. bene, Camelot.
appena ti va, ti aspetto da me per un tuo commento su una mia intervista, nel post del 18 gennaio. ovviamente, anche per un giudizio di merito e di forma.
a presto, un salutone, GB
Assolutamente d’accordo con tutta la tua analisi.
Concordo con Freeman, sinceramente a me l’idea di un governo tecnico, istituzionale o come lo si voglia chiamare non piace perchè sarebbe composto dalle stesse persone che sono al governo ora, perciò non avrebbe senso…
Abbassano il quorum, passa la fiducia e tutti al ristorante a festeggiare.
Cosi’ si fa.
Non tengono conto del 1989 in Romania, pero’.
Ciao ne’.
Risposta a sinistraSTOP:
Succederebbe una rivolta, e interverrebbe Napolitano: la maggioranza politica non c’è più..incrociamo la dita, comunque…
Risposta a shadang:
Shadang, se arriviamo al governo, con una situazione di crisi economica seria non possiamo fare alcunchè…tranne le figure di merda. Ci conviene? Conviene al Paese?
Io credo di no!
Risposta a Giorgia:
Non credo che se si facesse un governo di transizione, ci sarebbero le stesse persone…di sicuro il suo scopo sarebbe quello di far uscire l’Italia dalla palude, tutti assieme, facendo anche cose impopolari…e comunque il centrodestra con la crisi economica non può governare, sarebbe la sua fine…e la fine del Paese…di questo sono convinto…
Risposta a giambattista:
Scusami, ultimamente non ho due secondi, appena posso vengo a farti visita, ti chiedo scusa…ma ultimamente ho un pò di casini…
Risposta a Politicrack:
Beh, vorrà dire che continueremo a stare sulle barricate 😉
Caro Camelot,
comunque vada sarà una tragedia.
Il problema non è se Prodi la spunta al Senato.
Ma quando si accerta un fallimento, sottoscritto dagli stessi alleati, -Bertinotti, Dini, Mastella, Fisichella, Di Pietro, ecc. ecc. ecc. – i problema è che nessuno si dimette.
E ogni giorno che passa è sempre peggio.
Saluti
Gino
Cam mi auguro di sbagliare e che tu abbia ragione perchè remore di ciò che successe l’ultima volta che governò la sinistra (dal 96 al 2001: governo Prodi, governo D’Alema, governo Amato) non ho molta fiducia sul fatto che di fondo non avvenga un rimpastone delle persone che ci sono ora, cambiando presidente del consiglio ma di fondo trovandoci le stesse persone. Spero vivamente di sbagliare… domani vediamo che succede 😉
Il tuo post mi ha suscitato due sentimenti contrastanti.
Il primo sarebbe la volontà di votare al più presto, dal momento che nessun partito è pronto sarebbe la volta buona che ci togliamo di torno questa classe politica inetta e inconcludente
Il secondo è che con questo sistema elettorale ritornerebbe la stessa classe politica e allora mi deprimo.
In realtà se ci fosse un governo tecnico con Monti come Presidente del Consiglio sarebbe la cosa più bella del mondo. In questo modo avremmo qualcuno in grado di fare qualcosa di buono e riusciremmo a fare il referendum; l’unico strumento in grado di cambiare questa classe politica. Ci vorrà tempo, ma la cambierà
camelot… boh io penso anche a noi, ai cittadini, ho scritto oggi che vedrei solo nelle elezioni la “spinta” necessaria. Il governo istituzionale sarbeb capito da pochi, si, magari utile per fare riforme, visto che non dovrebbe avere grossi problemi di fiducia (scusami se cito il grilliano S. Cirillo).. ma… se fosse un dilliaco governo di transizione, con tutte le forze politiche rappresentate e concordi ti direi di si… ma non vedo le condizioni
Hai certamente ragione su tutto e sono d’accordo per il governo tecnico, a parere mio Napolitano ridarà il mandato a Prodi che non combinerà nulla e poi vedrai che dal cilindro uscirannno i soliti Amato, Marini o cose simili. Magari si facesse come dici tu, me lo auguro.
prodi passa la fiducia, scornando veltroni ed uscendone a testa meno bassa, poi sale al quirinale per dimettersi a causa della maggioranza non politica avuta, da qui un governo tecnico (dini o lo stesso prodi) con parte del centrodestra, per riforme elettorali e parlamentari, fino al 2009. Veltroni ha tempo di assestarsi e far sbollire l’esperienza fallimentare di questo governo, berlusconi farebbe passare questo biennio economicamente instabile, fini farebbe invecchiare di altri 2 anni il berlusca, i centristi proverebbero a rifare la vecchia dc e noi comq ce la prendiamo in quel posto.
[…] Su queste basi, e con un programma incentrato sul risanamento economico (taglio della spesa pubblica, riduzione della pressione fiscale soprattutto per i reddito medio-bassi, liberalizzazioni, deregolamentazioni, privatizzazioni e interventi a favore della concorrenza), si può pensare di rimettere il Paese in carreggiata[…]
Quindi andrebbe bene riconfermare Prodi!
Tutto corretto, Camelot, tranne un appunto sulla “linea buona” per il paese: è vero che in questo momento specifico non è auspicabile un periodo di transizione senza governo ma è altrettanto vero che ciò che necessita urgentemente non è la legge elettorale bensì un governo fortissimo, in grado di effettuare quelle riforme economiche e sociali che permettano al paese di non soffrire più di tanto la crisi dei prossimi mesi, annunciata da molti esperti.
Un’altra cosa: Pietro Ichino al Welfare lo vedrei benissimo, sia in un governo tecnico che in un governo schierato …. così come Draghi all’economia, del resto.
PRODI… NON MOLLARE FINO A DOMANI;
FATTI UMILIARE DAL RESPONSO DELLA CAMERA ALTA, E NON DARLA VINTA AL CIALTRONE.
Risposta ad Anima Salva:
Beh, se uno facesse uso quotidiano di alcool e droghe varie, potrebbe risponderti di sì. 😉
Risposta a Marco Paperini:
“ciò che necessita urgentemente non è la legge elettorale bensì un governo fortissimo, in grado di effettuare quelle riforme economiche e sociali che permettano al paese di non soffrire più di tanto la crisi dei prossimi mesi, annunciata da molti esperti”
Appunto: per questo ci vuole un governo tecnico appoggiato da tutti, proprio perchè sarebbe fortissimo…
Risposta a Gino:
Hai ragione…ma questi non hanno dignità …
Risposta a nicola:
“Il governo istituzionale sarbeb capito da pochi”
Lo so, nicola, per questo ne scrivo e ne parlo…cercando di fare la mia microscopica parte…mai come in questo istante, dire: “Al voto al voto”, sarebbe semplicissimo…ma sarebbe la peggiore ipotesi per il Paese…il centrodestra non è in grado di garantire una ripartenza economica, se anche vincesse, farebbe niente…
Camelot, la tua è una buona analisi, ma non credo che Berlusconi voglia il colle e le elezioni nel 2009, se può averle subito vincendo alla grande.
A lui interessa il potere e la salvaguardia del suo impero, non nascondiamoci dietro ad un dito. A lui interessava la bozza Bianco per ottenere un altro inciucio contro la Gentiloni, ora deve solo riuscire a portarsi a casa il governo.
I suoi ex alleati ritornerebbero ad esserlo, perchè il Porcellum lo consente e, piuttosto, non interessa a nessuno un governo di transizione (se non all’UDC) nè, tantomeno un governo tecnico: nessuno, tra quelli che stanno in parlamento, vuole il vero bene dell’Italia. E mi pareva che si fosse capito da parecchio (60 anni?)…
tra l’altro, perchè il cartello con freccia a sinistra?
Non sono d’accordo con la soluzione che proponi. Bisoggnerebbe invece andare a votare, con il PD e FI (o come si chiama) da soli, e poi formare un governo di laghe intese, come dici tu. Con PD, FI, AN, UDC e la lega se vuole. per fare un paio di riforme strutturali. Per prendere decisioni che ne’ veltroni ne’ berlusconi da soli potrebbero prendere (nucleare? TAV?).
I governi tecnici ci hanno rotto le balle. I governi sono politici o non sono.
“ciò che necessita urgentemente non è la legge elettorale bensì un governo fortissimo…”
Intendevo un governo, non un governo tecnico che porti avanti la legge elettorale e poc’altro. Un governo tecnico ha una durata limitata ad alcuni provvedimenti urgenti non precedentemente realizzati. L’Italia, tuttavia, ha bisogno non di un qualche rattoppo qua e la ma di una ristrutturazione totale, profonda e ad ampio raggio. Ecco perchè non vedo di buon occhio un governo transitorio che si ridurrebbe a fare, semmai, una riforma elettorale e poco più.