Feb 08
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Dunque, un paio di giorni fa, ci si è lamentati di una dichiarazione del direttore di Avvenire, Dino Boffo.°
La dichiarazione in questione, appariva al sottoscritto come uno sgambetto ai danni del PdL: perchè finalizzata a difendere la scelta formulata da Casini (quella, cioè, di correre da solo, senza confluire nel “listone” di centrodestra); e allo stesso tempo perchè mi sembrava contenesse una bocciatura – sia pure implicita – nei confronti del Popolo della Libertà . Che – dato il tenore delle parole di Boffo -, mi sembrava venisse giudicato poco credibile, come punto di riferimento politico per i cattolici (di centrodestra).
Ecco le parole del direttore di Avvenire:
“A me pare, per gli umori che raccolgo, che sia interesse dei cattolici, e che possa essere interesse anche dello stesso Polo, che sia salvaguardata la persistenza di un partito che fa direttamente riferimento alla dottrina sociale cristiana“.
Detto ciò, la mia interpretazione – certo maliziosa, certo dietrologica e machiavellica -, è stata, però, condivisa da diversi esponenti del centrodestra.
Che in quel pronunciamento – al pari del sottoscritto – hanno visto altro.
E cioè la possibilità che Dino Boffo (molto vicino a Ruini), sia intervenuto non a titolo personale: ma in nome e per conto della Conferenza Episcopale Italiana (che è proprietaria di Avvenire, di cui Boffo – come s´è detto – è direttore).
In questo modo ha interpretato l´accaduto, ad esempio, don Baget Bozzo.
E questo ha pensato anche il cattolicissimo Roberto Formigoni:
“è una scelta politica, del tutto politica, quella che il cittadino Dino Boffo fa. Ma per il ruolo delicato che egli ricopre coinvolge sfortunatamente la comunità dei credenti e questo è un male“.
“Dino Boffo è persona gentile e degna di stima, occupa un posto molto delicato perché dirige Avvenire che normalmente viene indicato come il quotidiano dei vescovi. Sabato sera al Tg1 ha fatto affermazioni sulle quali però è almeno lecito discutere“.
Poi Formigoni parla di “sgambetto” al PdL, facendo riferimento al diverso trattamento riservato al Partito democratico, dalla Cei:
“Dice di voler difendere l´interesse dei cattolici e questo non mi pare rispondere alla verità . Non vedo dunque questo proclamato interesse dei cattolici a salvaguardare nel centrodestra la persistenza di un simbolo. è una questione solo e soltanto politica. E qui si vede subito una curiosa asimmetria: quel che non è mai stato chiesto al centrosinistra viene chiesto al centrodestra. Non è stato mai chiesto di salvare un partito che facesse riferimento alla dottrina sociale cristiana eppure c´era un partito di questo tipo, la Margherita. Il processo di confluenza è durato diversi mesi e non risulta che qualcuno abbia avuto a che ridire“.
“Perché mai oggi si dovrebbe invocare un presunto interesse dei cattolici ad avere nel centrodestra un partito che dovrebbe fare riferimento alla dottrina sociale cristiana? Si è guardato al processo di semplificazione innestato dal Pd con una certa benevolenza e con un compiacimento che invece non vengono riservati a quanto sta avvenendo nel centrodestra. E questa vistosa asimmetria appare una scelta del tutto ingiustificata, personale o di gruppo, vorrei dire“.
Inoltre – come il sottoscritto ha espresso nel suo post -, anche Formigoni ha visto nelle parole di Boffo, una sorta di bocciatura del “carattere” cattolico del costituendo Popolo della Libertà :
“La cosa appare ancora più curiosa perché è come se ci si fidasse dei cattolici che sono nel Pd, come se fossero sufficienti a garantire il riferimento alla dottrina sociale cristiana, mentre si ignora o non si parla della presenza di esponenti cattolici nel Popolo della libertà . Eppure nel Pdl ci sono figure cattoliche anche di rilievo e alcune di queste rivestono importanti ruoli istituzionali“.
“Non solo. Ci sono in Forza Italia e domani nel Pdl molte donne e molti uomini che militano nel mondo cattolico o hanno avuto in passato una militanza nella Dc e che sono credenti e realizzano una politica ispirata alla visione cristiana e liberale della persona. Basti guardare al buono scuola, alle politiche per la famiglia, la maternità e la natalità che abbiamo fatto in numerose Regioni“.
Vanno aggiunte un altro paio di cose.
Innanzitutto, il fatto che l´Osservatore Romano sia dovuto intervenire nella vicenda, per prendere le distanze dall´endorsement politico di Boffo (e Ruini) a favore di Casini, e contro il Popolo della Libertà .
E in secondo luogo, va notato come Berlusconi – per difendersi da Boffo e Ruini – sia stato costretto a fare un pronunciamento “cattolicissimo“. Che – lui, liberale classico – mai avrebbe fatto in situazioni “normali” (lo dico per rassicurare John).
Dunque, e purtroppo, c´avevo visto giusto. 😉
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