Feb 08
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Priorità : non sottovalutare Veltroni
Dunque, ieri sera a Porta a Porta è andata in scena la prima puntata delle Veltroneadi.° °
Cosa sono le Veltroneadi?
Sono uno show. Dal sapore fortemente berlusconiano.
Perché, è inutile negarlo: Veltroni è il più berlusconiano dei berlusconiani.
Meglio: Veltroni è il Berlusconi che il Cavaliere avrebbe sempre voluto essere.
Uno gioviale, capace di raccogliere consensi trasversali. O comunque tale da non suscitare odio viscerale.
Uno insidioso come la sabbia fine: quella che s´insinua in ogni dove, senza che te ne accorga.
Uno che se non stai attento: te lo ritrovi finanche negli slip (proprio come la sabbia).
Si dirà : “ma Camelot, Veltroni è effimero. E´ una bolla di sapone, è un venditore di fumo. Un mercante di suggestioni: insomma è il niente”.
Esatto. Ed è precisamente ciò che la sinistra ha sempre detto di Berlusconi!
Entendeis?
Non solo.
Qui – sin dall´iniziale “discesa in campo” di Walterissimo, come segretario in pectore del Partito democratico -, s´è suggerita la via della prudenza e della cautela, nel giudicare il fattore W.
A maggior ragione, questo invito è bene ripeterlo oggi.
Quando, cioè, la campagna elettorale ha preso avvio.
Anche perché il Berlusca – ieri l´altro a Porta a Porta -, c´è sembrato troppo poco pirotecnico. Diciamo così.
Stanchezza o sicumera?
Lo dirà il prosieguo della campagna elettorale.
In ogni caso, l´imperativo categorico deve essere uno solo: non sottovalutare Veltroni. Mai!
Detto ciò, è bene valutare un paio di proposte che il Nutellone ha presentato ieri nel salotto di Vespa.
Una di queste è giusta. A tal punto che dovremmo necessariamente appropriarcene.
L´altra, invece, è insidiosissima. E passibile – se non sapremo “smontarla”, e mostrare quanto sia demagogica o finanziariamente insostenibile -, di far raccogliere consensi significativi al Partito democratico. Soprattutto da parte dell´elettorato “duro” di sinistra.
Partiamo con la prima, sintetizzandola.
Veltroni ha proposto una sorta di bonus bebè, di almeno 2.500 euro l´anno. Da erogare per ogni “nuovo nato”, fino a che questi raggiunga l´età di 10 o 12 anni.
Ottima proposta.
Aggiungo anche: chi dice – e lo fanno tanti “cattolicisti” nel centrodestra -, che noi saremmo il partito che difende la Famiglia (rigorosamente con la F maiuscola); mentre loro – i sinistri – rappresenterebbero i nemici del Sacro Istituto; dovrebbero – questi cattolicisti – fare in fretta ad appropriarsi della proposta veltroniana (per ragioni di mera coerenza).
Indicando, però, la “copertura finanziaria” per il provvedimento in questione. Veltroni non lo ha fatto. E dunque spetta a noi mostrare serietà e rigore: questa la differenza tra noi e Veltroni.
Veltroni vende suggestioni. Noi dovremmo vendere certezze.
Vediamo la seconda proposta, quella più preoccupante.
Walter ego, ieri, ha dimostrato di aver capito – cosa che non ha afferrato ancora il Berlusca -, che un “partito nuovo” deve innanzitutto rivolgersi ai giovani.
Sì, lo so: Berlusconi ha proposto la storiella del sostegno all´edilizia per i bamboccioni. Ma è stato fumoso. E secondo me la cosa non ha – ne avrà – presa sui diretti interessati.
Perché prima ci si preoccupa del lavoro e del danaro, e poi ci si preoccupa della casa (e della famiglia).
Se guadagno poco, non posso pensare al mio futuro. Punto.
Veniamo alla proposta veltroniana: ogni lavoratore a tempo determinato, deve guadagnare almeno 1.000 euro.
La differenza tra lo stipendio che le aziende sono disposte a pagare (diciamo: 500 euro), e la somma che il governo dovrebbe “imporre” loro (1000 euro): verrà “rimborsata” dallo stato alle aziende, per il tramite di agevolazioni fiscali, tutte ancora da definire.
Ora, la proposta – ne parlo solo in termini di capacità di presa sugli elettori -, è efficace.
Allora i leader del Popolo della Libertà – e possibilmente in tempi rapidi – dovrebbero prendersi la briga di “smontarla”.
Cioè dovrebbero attivarsi per dimostrare quanto sia finanziariamente insostenibile. O esosa.
Meglio ancora: i leader del centrodestra potrebbero fare una controproposta.
Questa volta, però, precisa e dettagliata (quella veltroniana, tale non appare).
Perché noi dobbiamo sfidare Veltroni sul campo della concretezza.
Ripeto: lui vende suggestioni (ed è molto bravo). Noi dobbiamo vendere certezze.
E scommettere di più sui giovani, se posso dirlo.
I partiti nuovi, infatti, non possono prescindere dall´inclusione di chi incarni il futuro della Nazione.
Proprio perché – se vogliono superare gli schematismi e gli ideologismi del ‘900 -, devono rivolgersi a quanti col ‘900 hanno poco o nulla a che vedere.
I partiti nuovi, inoltre, ai giovani devono rivolgersi: per una ragione etica.
Nascono, infatti, per garantire un futuro migliore agli stessi.
Altrimenti: nascono decrepiti.
Una Visione del Futuro. Un´Idea. Questo occorre.
Questo manca, ad oggi.
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