Feb 08
21
Lo confesso: sono contento.° °
Il programma del Popolo della Libertà – che di seguito verrà descritto -, è proprio come speravo fosse: serio, razionale, credibile e liberista.
Prova provata del fatto che i pazzi bipartitisti come il sottoscritto – e tanti altri ve ne sono -, avevano le idee chiare: quando suggerivano – sommessamente – ai leader del centrodestra, di dare vita ad un partito unitario.
Detto ciò, aggiungo solo un´altra cosa.
Come si desume dal titolo, quelle che di seguito si esporrà , sono anticipazioni relative al programma vero e proprio del Pdl.
Il programma definitivo (ma con buona approssimazione, sarà quello che qui si analizza), verrà presentato la settimana prossima.
Iniziamo con il capitolo “contenimento della spesa pubblica e riduzione del deficit“.
E´ uno dei punti più importanti e seri del programma: innanzitutto perché il Popolo della Libertà si propone di anticipare il raggiungimento del pareggio di bilancio.
Obbiettivo che verrà centrato nel 2010, e non nel 2011 (come sarebbe avvenuto se Prodi fosse rimasto al governo).
L´azzeramento del deficit – ecco l´indicazione della “copertura finanziaria” -, avverrà destinando l´intero extragettito fiscale – all´incirca 10 miliardi di euro -, all´obbiettivo in questione.
Ma non solo.
Si proseguirà con il taglio della spesa pubblica corrente, nella misura di un punto percentuale l´anno. E contestualmente, si proverà a ridurre la pressione fiscale.
La quale, giova ricordare, in questo istante è più alta di 4 punti percentuali, rispetto a quando governava il centrodestra (oggi è al 44%, Berlusconi l‘aveva lasciata poco sopra il 40%).
Il Popolo della Libertà – con serietà , realismo e credibilità -, s´impegna a ridurre la pressione fiscale di almeno due punti percentuali, nell´arco dell´intera legislatura (l´auspicio è che faccia anche di più).
Cosa più che possibile, visto l´obbiettivo del contenimento della spesa pubblica (quale sopra si è illustrato). Si tenga presente, inoltre, che le misure descritte porterebbero il nostro debito pubblico – il terzo al mondo, per consistenza -, al 100% del Pil (ora dovrebbe essere al 106%). E si tenga conto, che noi paghiamo ogni anno – con il livello di debito attuale -, circa 80 miliardi di interessi (sul debito stesso).
Talchè raggiungere il pareggio di bilancio, prima del previsto; e ridurre di molto il debito pubblico: serve a “liberare” risorse che – non dovendo più essere destinate a pagare gli interessi sul debito -, verranno utilizzate per la riduzione delle tasse per tutti. Ovviamente.
Veniamo poi al capitolo che sta più a cuore ai lavoratori dipendenti, che oltre alla riduzione delle tasse, desiderano sapere quali interventi saranno° adottati sui loro salari.
L´obiettivo, in questo caso, è l´introduzione di un´aliquota unica del 10%, per gli straordinari, i premi, per il salario di produttività , gli incentivi, le tredicesime e le quattordicesime.
L´intervento in questione sarà tra quelli prioritari: l´obbiettivo, infatti, è rimettere danari nelle tasche degli italiani. Con ciò incrementando il loro potere d´acquisto, onde garantire un miglioramento della loro condizione di vita, una ripresa dei consumi e una buona crescita economica (per “sterilizzare” gli effetti recessivi che si muovono dagli Stati Uniti d´America).
Va detto subito, che una prima sforbiciata alla pressione fiscale, dovrebbe avvenire già a giugno.
Come ha dichiarato Benedetto Della Vedova a Tommaso Montesano su Libero:
“una prima riduzione della pressione fiscale per sette-dieci miliardi di euro“.
Veniamo poi all´Ires.
Il Popolo della Libertà , vuole ridurre l´imposta sulle società (Ires), di cinque punti in cinque anni.
Intende inoltre abolire l‘Irap, ma questo è abbastanza difficile (bisogna riconoscerlo).
Poi c´è il capitolo immobili e canoni di locazione.
Al riguardo c´è l´intenzione di abolire – sempre che sia possibile, ovviamente -, l´imposta di registro sul trasferimento degli immobili (o di fissarla allo 0,5-1%).
Mentre per i fitti, il Popolo della Libertà – onde far emergere evasione fiscale e calmierare i prezzi° -, propone di introdurre un´aliquota unica al 20%. Che verrebbe praticata ai canoni di locazione che percepiscono i proprietari di immobili, che danno quest´ultimi in locazione a terzi.
Poi c´è il capitolo Università , che prevede quanto segue.
L´abolizione del valore legale del titolo di studi.
E in più, detto con le parole di Gaetano Quagliariello: “attribuzione a ciascun studente universitario di un buono università che possa essere liberamente speso in uno qualsiasi degli atenei riconosciuti dallo Stato italiano“.
E per concludere, la riduzione dell´Iva sull´Adsl dal 20 al 10%.
Queste sono le anticipazioni.
La settimana prossima ragioneremo sul programma definitivo.
P.S.: il “sinistro” Luca Ricolfi, continua a ribadire che l´evasione fiscale recuperata dall´Unione non supera i 2 miliardi di euro (altro che 20 miliardi, come Prodi e altri raccontano). 😉
P.S.2: è stata accolta la “mozione Fini“: non sarà candidato chi ha processi penali in corso. 😉
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