Mar 08
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I terroristi fascioislamisti ed antisemiti di Hamas, ringraziano il loro protettore: Massimo D´Alema
Dunque, Massimo D´Alema – intervistato da Sky Tg24 – ha fatto l´ennesima apertura di credito nei confronti dell´organizzazione terroristica Hamas (che vorrebbe cancellare Israele dalla faccia della terra):°
“Hamas controlla un pezzo importantissimo del territorio palestinese e se si vuole la pace bisogna coinvolgere chi rappresenta una parte importante del popolo palestinese. E poi, non dimentichiamoci mai che Hamas vinse le elezioni“.
“Con chi si negozia la pace? Con i nemici, con gli amici non c’è bisogno di negoziare“.
Per carità : le parole di D´Alema non sono una novità .
Semmai evidenziano – ancora una volta -, come certa cultura comunista – favorevole al terrorismo islamico, in funzione anti-israeliana e anti-sionista -, sia ancor oggi presente, in chi il comunismo dice d´aver abbandonato.
Non a caso, è stato D´Alema a volere l´epurazione dalle liste del Partito democratico, di Peppino Caldarola: “colpevole” “solo” di essere filo-israeliano.
Tuttavia – e lo si ripete -, le parole di D´Alema non stupiscono. Il suo punto di vista è lo stesso, da tempo.
Ciò che fa rabbrividire, invece, è altro.
E riguarda le dichiarazioni – diffuse da alcune emittenti arabe -, del leader di Hamas: il fascioislamista ed antisemita Ismail Haniyeh.
Il quale, riferendosi all‘esponente del Partito democratico, ha dichiarato:
“Noi apprezziamo specialmente le dichiarazioni del ministro degli Esteri italiano Massimo D´Alema“.
Ora, il fatto che un terrorista ringrazi un politico, è raccapricciante.
Io – fossi in D´Alema -, mi vergognerei delle parole di Haniyeh.
E il fatto che D´Alema non se vergogni, è un problema serio. Per la credibilità del nostro Paese.
Non a caso s´è creato un incidente diplomatico con Israele.
Che, per bocca del suo ambasciatore a Roma – Gideon Meir -, ha dichiarato:
“Il fatto che il leader di quest’organizzazione terroristica si congratuli per queste posizioni non depone a favore di chi le sostiene“.
“Chi ci invita ad aprire trattative con Hamas in effetti ci invita a negoziare sulle misure della nostra bara e sul numero dei fiori da mettere nella corona“.
“Fino a quando Hamas non cambierà le sue posizioni e non accetterà le condizioni della comunità internazionale, chi invita ad un dialogo con quest’organizzazione terroristica in pratica blocca il negoziato tra Israele e Abu Mazen“.
Ora, il Partito democratico deve spiegare agli italiani – e alla comunità internazionale -, quale politica estera esso intenda perseguire (in caso di vittoria alle elezioni).
Qual è la posizione del Pd, sulla questione israelo-palestinese?
Quella di D´Alema, sostenitore delle ragioni dei fascioislamisti ed antisemiti di Hamas?
O quella di Peppino Caldarola, epurato dal Pd perché filo-israeliano?
Attendiamo la risposta di Veltroni.
Ma anche no.
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