Mar 08
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Veltroni e i suoi fedelissimi ne sono consapevoli: il leader del Pd, è uno zombie. Un morto vivente, politicamente parlando.° °
Il 13 e il 14 aprile, infatti, l´ex sindaco di Roma non si giocherà la possibilità di diventare Premier: cosa impossibile.
Veltroni più semplicemente si giocherà la permanenza alla guida del partito, nato dalla fusione tra Ds e Margherita.
Un partito che fino ad oggi, provocando malumori interni e mal di pancia, è riuscito a gestire con modalità autoritarie: scegliendo da sé tutto. Candidati, linea politica e programma.
I mammasantissima del partito hanno taciuto, e subito.
Ora, però, lo attendono al varco. E l´unica ancora di salvezza per Veltroni: è la “quota 35“.
Vale a dire la percentuale di voti, al di sotto della quale il Partito democratico non può attestarsi.
Pena: la “morte” politica di Veltroni.
In questi giorni, al Loft aumentano i timori: cresce la consapevolezza che la partita sia persa. Quasi certamente.
Sono pochissimi i sondaggi, infatti, che attribuiscono al Pd, il 35%.
La stragrande maggioranza degli stessi, invece, non gli dà più del 34% dei consensi (chiunque abbia visto ieri sera Porta a Porta, sa quanto ciò sia vero).
Se questi dati “virtuali” dovessero tradursi in voti veri: per Veltroni sarebbe la fine.
Non solo.
Il vero problema è un altro: la quasi certa rimonta che riguarderà – nei prossimi giorni – la Sinistra l´Arcobaleno.
L´aggregazione di forze guidata da Bertinotti, infatti, fa registrare performance modestissime nei sondaggi.
Viene accredita – nella migliore delle ipotesi – di un 8%, e nella più parte dei casi di un 7%. Una catastrofe! Visto e considerato che alle ultime elezioni, Rifondazione comunista – correndo da sola -, prese il 7% dei voti.
La ragione di questa bassa percentuale di consensi “virtuali” accordati a la Sinistra l‘Arcobaleno, è stata spiegata ieri sera da Mannheimer. Ed è la seguente.
Gli elettori di sinistra – anche quelli massimalisti -, sono orientati per ora ad accordare la propria preferenza al Partito democratico, turandosi il naso.
Purché il Pd abbia possibilità di vincere, però!
E qui arrivano i problemi per Veltroni.
Nelle prossime settimane, infatti, il partito da lui guidato subirà un crollo certo nei consensi.
A metro e misura in cui sarà a tutti chiara la vittoria di Berlusconi, infatti, quegli elettori di sinistra che oggi nei sondaggi dichiarano di essere intenzionati a votare Pd, accorderanno invece la propria preferenza all´aggregazione guidata da Bertinotti.
E´ una dato che buona parte dei sondaggisti conferma. E di cui sono a conoscenza gli inquilini del Loft. Che infatti toccano ferro (e non solo)!
Per questa ragione Veltroni è stato costretto a mentire, raccontando – qualche giorno fa – che il divario tra le due micrco-coalizioni era sceso a 4 punti. E che quindi la vittoria era ancora possibile.
La menzogna serviva a scongiurare, almeno nell´immediato, la fuga di consensi dell´elettorato – duro e puro – di sinistra.
Ma le bugie – come suole dirsi – hanno le gambe corte.
E nei prossimi giorni, dalle parti del Loft, l´odore di crisantemi si farà sempre più corposo.
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