Mar 08
31
D’Alema e il razzismo masochista
Sia resa gloria a Dio!
Lo statista de noantri – lo sfigato di successo -, al secolo Massimo D´Alema: è tornato a pontificare.
E a dispensare – a beneficio di noi poveri comuni mortali -, ragionamenti di una raffinatezza senza eguali:
“Il Pd è una forza di cambiamento. Nata non per conservare lo statu quo, ma per cambiare qualcosa che abbiamo fatto noi e si è rivelata sbagliata“.
Perdona i miei tre neuroni bacati, caro D´Alema: ma io non ho capito una cosa.
Tu dici che il Pd è una forza di cambiamento, e fin qui: al massimo ci si fa due risate.
Ciò che rileva, invece, è che tu dica che questa forza di cambiamento sia nata “per cambiare qualcosa che abbiamo fatto noi e si è rivelata sbagliata“.
Cioè il Pd nasce per rimediare agli errori, e per cambiare le cose sbagliate, che tu e i tuoi amici avete fatto?
E qualcuno dovrebbe votarvi, dopo questa dichiarazione?
Ma andiamo avanti.
Perchè il massimo, D´Alema lo raggiunge quando dà sfogo a quel magnifico razzismo antropologico, che caratterizza certuni personaggi di sinistra:
“In questi anni sono stato in giro per il mondo, ho visto poco i quotidiani, ma guardando la gente ho ancora la percezione“.
“Se votassero solo quelli che leggono i giornali, non ci sarebbe partita. Non parliamone se votassero solo quelli che leggono i libri. Ma siccome vige il suffragio universale, state attenti: è nella fascia meno acculturata che sfonda la destra“.
Se invece votassero solo quelli che hanno la laurea, caro D´Alema: tu e i tuoi compagni di merenda – in primis il diplomato in scuola di cinematografia Veltroni -, nemmeno potreste recarvi alle urne (o candidarvi). Caro maturato classico!
Ringrazia il “suffragio universale“, su! 😉
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