Apr 08
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Una pagina storica
La Seconda Repubblica nacque nel ´93.
Con la sfida – anche in quel caso romana -, che vide contrapporsi Francesco Rutelli (allora candidato per i progressisti) a Gianfranco Fini (allora segretario del Movimento Sociale Italiano).
Il partito di Fini raccolse – nella Capitale – un consenso plebiscitario: eguale – o forse maggiore – a quello oggi raggranellato dal Popolo della Libertà .
Non fu Berlusconi, infatti, a “sdoganare” la destra: furono gli italiani a farlo (infatti si votò con risultati analoghi, anche in altre città : tra cui Napoli).
Fini perse quella gara. Ma seppe usare la sconfitta per farne un punto di partenza.
Diede anima e corpo, a quello straordinario – e per certi aspetti, fino a poco tempo prima: inimmaginabile – percorso politico, che portò alla nascita di Alleanza Nazionale.
Il primo e unico partito liberal-conservatore di destra, della storia repubblicana.
Ieri il cerchio s´è chiuso: la destra è riuscita ad espugnare Roma.
E a sostituire il governo dei melliflui – Veltroni e Rutelli – e dei nuovi Sbardella – Goffredo Bettini, il piccolo Budda che passa una parte dell´anno in Italia, a far clientele; e l´altra in Thailandia: patria del turismo sessuale -, con un nuovo – e si auspica più capace – ceto politico: guidato da Gianni Alemanno.
Finalmente dopo tre lustri, Roma si emancipa dalla condizione di puttana politica.
Acquista dignità e rialza la testa.
Da feudo politico di due ricchi e incolti burocrati di partito, forse si accinge a diventare laboratorio per un nuovo progetto politico.
Che possa da lì essere esportato in altre città d´Italia: come esempio della capacità di buon governo, della destra (anche se giova ricordare, come già la Poli Bortone abbia dato prova di talento e capacità amministrativa).
Inoltre viene in rilievo lo stile, si potrebbe dire la classe, di Gianni Alemanno.
Mentre, infatti, Rutelli – disperato come non mai – ha imbarcato cani e porci pur di vincere, a cominciare da personaggi di dubbia democraticità (come il delinquente Tarzan); Alemanno ha letteralmente sbattuto la porta in faccia, a chi non lo aveva appoggiato fin dal primo turno.
Rifiutando tanto l´apparentamento coi democristiani dell´Udc; quanto quello coi neofascisti di Starace.
A proposito. Ieri si è segnalata una performance stomachevole da parte della Santadichè.
In diretta a La7, si è messa a leccare il culo – china come una cagna in calore – a Gianni Alemanno.
Prova del fatto che questa plurimilionaria tamarra – al pari dei tanti pirlacchioni che l´hanno votata -, non abbia alcunché – e men che mai i coglioni – per dirsi di destra!
Ma al riguardo dubbi non potevano esserci (tranne che per qualche minus habens).
Ritornando al discorso.
Il risultato storico di ieri – da qui a poco – verrà bissato.
Gianfranco Fini diventerà il primo uomo di destra, ad occupare lo scranno di Presidente della Camera dei deputati.
Per quelli come me e la mia amica DestraLab (e milioni ce ne sono), forse sarà un giorno unico ed irripetibile.
Tanta strada abbiamo fatto per arrivare qui. E tanti sacrifici abbiamo patito.
Ma sempre a testa dritta.
Anche perché siam di destra. E diversamente non avremmo potuto fare.
La Terza Repubblica, in ogni caso: è sempre più vicina.
E il suo sigillo – c´è da starne certi – recherà al proprio interno una parola meravigliosa.
Che accende i cuori e dà speranza. Che illumina il futuro e lo rende più sicuro.
Destra!
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