Una pagina storica

Giorgio de Chirico piazza

La Seconda Repubblica nacque nel ´93.

Con la sfida – anche in quel caso romana -, che vide contrapporsi Francesco Rutelli (allora candidato per i progressisti) a Gianfranco Fini (allora segretario del Movimento Sociale Italiano).

Il partito di Fini raccolse – nella Capitale – un consenso plebiscitario: eguale – o forse maggiore – a quello oggi raggranellato dal Popolo della Libertà .

Non fu Berlusconi, infatti, a “sdoganare” la destra: furono gli italiani a farlo (infatti si votò con risultati analoghi, anche in altre città : tra cui Napoli).

Fini perse quella gara. Ma seppe usare la sconfitta per farne un punto di partenza.

Diede anima e corpo, a quello straordinario – e per certi aspetti, fino a poco tempo prima: inimmaginabile – percorso politico, che portò alla nascita di Alleanza Nazionale.

Il primo e unico partito liberal-conservatore di destra, della storia repubblicana.

Ieri il cerchio s´è chiuso: la destra è riuscita ad espugnare Roma.

E a sostituire il governo dei melliflui – Veltroni e Rutelli – e dei nuovi Sbardella – Goffredo Bettini, il piccolo Budda che passa una parte dell´anno in Italia, a far clientele; e l´altra in Thailandia: patria del turismo sessuale -, con un nuovo – e si auspica più capace – ceto politico: guidato da Gianni Alemanno.

Finalmente dopo tre lustri, Roma si emancipa dalla condizione di puttana politica.

Acquista dignità  e rialza la testa.

Da feudo politico di due ricchi e incolti burocrati di partito, forse si accinge a diventare laboratorio per un nuovo progetto politico.

Che possa da lì essere esportato in altre città  d´Italia: come esempio della capacità  di buon governo, della destra (anche se giova ricordare, come già  la Poli Bortone abbia dato prova di talento e capacità  amministrativa).

Inoltre viene in rilievo lo stile, si potrebbe dire la classe, di Gianni Alemanno.

Mentre, infatti, Rutelli – disperato come non mai – ha imbarcato cani e porci pur di vincere, a cominciare da personaggi di dubbia democraticità  (come il delinquente Tarzan); Alemanno ha letteralmente sbattuto la porta in faccia, a chi non lo aveva appoggiato fin dal primo turno.

Rifiutando tanto l´apparentamento coi democristiani dell´Udc; quanto quello coi neofascisti di Starace.

A proposito. Ieri si è segnalata una performance stomachevole da parte della Santadichè.

In diretta a La7, si è messa a leccare il culo – china come una cagna in calore – a Gianni Alemanno.

Prova del fatto che questa plurimilionaria tamarra – al pari dei tanti pirlacchioni che l´hanno votata -, non abbia alcunché – e men che mai i coglioni – per dirsi di destra!

Ma al riguardo dubbi non potevano esserci (tranne che per qualche minus habens).

Ritornando al discorso.

Il risultato storico di ieri – da qui a poco – verrà  bissato.

Gianfranco Fini diventerà  il primo uomo di destra, ad occupare lo scranno di Presidente della Camera dei deputati.

Per quelli come me e la mia amica DestraLab (e milioni ce ne sono), forse sarà  un giorno unico ed irripetibile.

Tanta strada abbiamo fatto per arrivare qui. E tanti sacrifici abbiamo patito.

Ma sempre a testa dritta.

Anche perché siam di destra. E diversamente non avremmo potuto fare.

La Terza Repubblica, in ogni caso: è sempre più vicina.

E il suo sigillo – c´è da starne certi – recherà  al proprio interno una parola meravigliosa.

Che accende i cuori e dà  speranza. Che illumina il futuro e lo rende più sicuro.

Destra!

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15 Responses to "Una pagina storica"

  • Francesco says:
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