Mag 08
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Era previsto e da tempo.
Per prassi istituzionale, infatti, il Presidente della Camera – se è anche leader di un partito -, lascia l´incarico che ricopre in quest´ultimo.
Ed è quanto ha fatto Gianfranco Fini.
Che stamane – dinanzi all´Assemblea di Alleanza Nazionale -, ha affidato le redini del movimento ad Ignazio La Russa: il “traghettatore”.
Colui, insomma, che provvederà a sciogliere An e a farla confluire nel Popolo della Libertà .
Il commiato di Fini, ovviamente, non è stato un addio: perché il gran Capo continuerà ad essere lui.
E´ stato piuttosto l´occasione per rimarcare alcuni traguardi raggiunti dalla destra italiana:
“L’elezione alla Presidenza della Camera è il segno della fine del dopoguerra“.
“E’ stato l’ultimo atto alla base dell’intuizione di Fiuggi. E’ venuta meno la condizione di minorità politica: non siamo più figli di un dio minore. Abbiamo riportato il pensiero della destra centrale nel dibattito politico e nelle istituzioni“.
“Per noi è stato molto bello registrare come in modo casuale questo sia avvenuto, insieme ai successi politici di questi giorni nel ventennale della morte di Almirante. E’ la dimostrazione di una semplice ed evidente verità : si onorano i nostri morti, la nostra politica diventa centrale. E’ la dimostrazione che abbiamo davvero vinto”.
Fini, inoltre, ha voluto:
“Ringraziare gli elettori che hanno creduto nel nostro progetto in tutti questi anni” e che hanno scommesso “sul popolo della libertà , molto più di altri dirigenti che ne hanno scoperto l’importanza solo dopo avere avuto la certezza di essere nelle liste o di essere destinati a ruoli di governo“.
Poi – e non poteva essere diversamente – è intervenuto anche Ignazio La Russa:
“Fini non sarà più presidente ma a maggior ragione sarà leader del partito“.
Inoltre – il neoministro – ha voluto anche meglio precisare il suo ruolo in An, definendolo non come quello di un:
“notaio liquidatore ma come levatrice che farà nascere una nuova realtà politica“.
In più, ha aggiunto La Russa:
“Noi abbiamo il compito – vista l’assenza della sinistra radicale dal Parlamento – di farci carico di alcune tematiche. Non si tratta di convertirci a nulla: ma i temi della difesa dei lavoratori, i temi sociali e della sicurezza del lavoro, sono i nostri temi, i temi della destra da sempre“.
In bocca al lupo.
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