Mag 08
19
Lunedí, gnocca!
Meno male che Silvio aveva promesso di mettere a freno – e da subito – le esternazioni dei ministri: “Parlerà per tutti il portavoce del governo, Paolo Bonaiuti”.
Meno male.
Pensa te cosa sarebbe accaduto se non avesse intimato ciò!
E´ da quattro/cinque giorni, infatti, che – in deroga al diktat berlusconiano – alcuni ministri (o sottosegretari) chiacchierano allegramente con la stampa. Rilasciando a destra e a manca, interviste.
Per carità : è normale. Da che mondo è mondo, ogni governante – appena insediato – cade vittima di eccessi di protagonismo.
La questione, però, è che da una settimana circa, alcuni neoministri cianciano amabilmente di cose di cui non frega un piffero a nove italiani su dieci!
Quelli, per intenderci, che fanno fatica ad arrivare alla terza settimana.
E che per questo motivo, quando si è trattato di votare, hanno cacciato a calci in culo – fuori dal Parlamento – i parolai massimalisti!
Quelli assai bravi a discutere di diritti gay, o di fecondazione assistita; piuttosto che di libertà negate ai migranti o di salvaguardia delle foche monache (viva la foca!). Ma che alla prova del nove, quando cioè si tratti di approntare soluzioni per risolvere i problemi della stragrande maggioranza dei cittadini: latitano. O hanno risposte insufficienti. O peggio: controproducenti.
Insomma l´italiano medio, con il suo voto, ha intimato alla classe politica quanto segue: “Evitate di ridurmi le palle in frantumi, con questioni di cui a me non frega un cacchio. E che appassionano solo gli avventori di salotti dove si pasteggia ad ostriche e champagne (o in alternativa: ad ostie e vino rosso). Io faccio fatica ad arrivare alla fine del mese, il mutuo mi strangola, i prezzi crescono all´inverosimile e mi erodono la busta paga, e mio figlio è disoccupato”.
Il messaggio era chiaro ed inequivocabile.
Peccato, però, che la mamma dei fessi sia sempre incinta. E che abbia sovente parti plurigemellari!
E che questi fessi, siano impossibilitati a comprendere, a discernere.
O peggio: che prendano lucciole per lanterne (o lampioni per coglioni).
Solo invocando la stupidità – la “fessitudine” – si possono inquadrare le sortite di alcuni neoministri (o sottosegretari).
Il primo: Carlo Giovanardi.
Che non avendo altro di meglio da fare o da dire, ha pensato bene di dare fuoco alle polveri, rilasciando un paio di interviste con le quali ha paragonato la diagnosi preimpianto alla selezione della specie, di hitleriana memoria; e siccome gli pareva poco, gli è venuto anche di fare un parallelo tra la stessa e le pratiche di controllo demografico – queste sì, inequivocabilmente eugenetiche -, operate dalla Cina.
Insomma: noi si vive in Italia, il nostro Pil è poco sopra lo 0%, siamo con la merda fino al collo.
In più: nove italiani su dieci non ricorrono alla fecondazione assistita, e probabilmente nemmeno sanno cosa sia. Però, in compenso, hanno bollette – sempre più costose – da pagare, e nessuno che gli dica quali soluzioni possano essere immediatamente adottate, perché queste bollette siano meno onerose: ora, non tra dieci anni!
Però Giovanardi, dimostrando di aver perfettamente compreso il messaggio inviato dagli elettori (con il loro voto), ha pensato bene di parlare di una cosa che riguarda – e per fortuna – una ristretta cerchia di cittadini. O che al massimo appassiona qualche salotto frequentato da dogmatici o da utopisti. Ma che ha la forza – e qui sta il problema – di provocare conflitti ideologici o crociate, che sono precisamente quel genere di cose che gli italiani percepiscono come inutili. O come un´offesa.
Perché quando si fa fatica a mettere assieme il pranzo con la cena: difficilmente si può tollerare che un politico si occupi di “sesso degli angeli”!
Viceversa, nelle fasi economiche espansive, si può tranquillamente affrontare ogni questione “eticamente sensibile”. Con estremo agio.
Perché quando il cittadino ha la pancia piena, il figlio occupato, il mutuo che non lo strozza, e un clima generale di ottimismo a coccolarlo: sovverte le proprie priorità , e considera importanti – o vitali – cose che altrimenti giudicherebbe “frivole”. Così funziona: a prescindere dal fatto che lo si accetti o che lo si giudichi morale.
Ma capire questo, significa essere pragmatici e realisti: qualità rare, a quanto pare!
Non solo.
Siccome il berlusconian cabinet vanta anche l´encomiabile primato di avere al proprio interno il ministro più bello del mondo; e siccome oggi è lunedì – e di lunedì, è notorio: si mangiano gnocchi -, poteva mai mancare – proprio oggi – una dichiarazione da “gnocca senza testa” del suddetto ministro?
Certo che no: infatti è arrivata l´intervista della “gnocca” Carfagna.
La quale, invece di trattare con nonchalance la questione del Gay Pride, si è messa a polemizzare inutilmente° – e° a torto° -° con i gay, negando loro il patrocinio del Ministero delle Pari Opportunità .
Quando, invece, avrebbe potuto rivolgere agli organizzatori una richiesta razionale: “Il ministero da me presieduto vi darà quei due euro di patrocinio che chiedete, però voi mi dovete garantire che non si vedranno – nel corso del Gay Pride – donne, trans piuttosto che uomini: girare nudi, con le pudenda da fuori. Che – oltretutto – costituisce reato. Se mi garantite questo, vi darò i soldi. Altrimenti no”.
E invece la cara Mara, dimostrando di essere una “gnocca senza testa” (e lo dico a malincuore, visto che l´ho sempre difesa): è caduta nella trappola di chi la intervistava.
Scivolando – fantozzianamente – su un tema per sua stessa natura “sdrucciolevole”. Adesso viene additata come omofoba. E non finirà qui!
C´è da starne certi: nei prossimi giorni si continuerà a discettare di questa cosa – lo dico con il massimo rispetto -, che non fotte un cacchio alla stragrande maggioranza degli italiani.
Però se ne parlerà , fino alla nausea.
E la povera gente, basita a chiedersi: “Ma io perché diamine li ho votati? Per sentirli cianciare di quisquilie come queste, o per risolvermi i cacchi di problemi che altri parassiti come loro mi hanno creato?”.
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