Mag 08
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Dunque, Tremonti ha confermato che il primo Consiglio dei Ministri – che si svolgerà domani a Napoli -, delibererà la:
“Abolizione dell’Ici sulla prima casa e la detassazione sperimentale degli straordinari“.
Misure queste, la cui copertura finanziaria:
“Sarà operata con la corrispondente riduzione di voci di incremento discrezionale e non particolarmente produttivo della spesa pubblica“.
Mentre il Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha specificato i contorni della detassazione degli stipendi.
Essa prevede un´aliquota al 10%, che verrà applicata agli straordinari, agli incentivi, ai premi e alle altre componenti variabili del reddito e che siano connesse alla produttività .
La misura in questione, verrà introdotta in via sperimentale e per la durata di 6 mesi. E non dovrebbe essere estesa agli statali ( anche se potrebbe essere fatta una deroga per gli agenti delle Forze dell´Ordine).
Allo stato, però, non è stata ancora comunicata la soglia di reddito lordo, oltre la quale non si avrà diritto alla detassazione.
Ancora Tremonti, poi, ha anticipato alcune linee della politica economica del governo.
“Non ci sarà un aumento della pressione fiscale ma più contrasto all’evasione, puntando soprattutto al federalismo fiscale che sarà l’oggetto di un’intensa, ampia e condivisa discussione con l’opposizione“.
Rimane intatto l´obiettivo del pareggio di bilancio entro il 2011. Anche se, avverte il Ministro dell´Economia:
“Servono però tra i 20 e i 30 miliardi di euro nel trienno 2009-2011“.
Importante, poi, è una decisione:
“La Finanziaria sarà anticipata nella sua parte sostanziale a prima dell’estate, da un provvedimento legislativo che affiancherà e darà corpo al Dpef“.
Che:
“Non sarà basato sulla scissione fra parte programmatica, con proiezione pluriennale, e parte attuativa (quella limitata all’anno successivo), ma sulla integrale convergenza fra le due parti così da dare fin da subito piena, organica e responsabile attuazione agli impegni europei“.
Tremonti, poi, descrive la situazione economica del nostro Paese:
“Non nascondiamo e non ci nascondiamo le difficoltà e le criticità . Nell’economia reale troviamo una crescita intorno allo zero. Resta ferma fin da ora la consapevolezza di un rischio di bilancio che c’è o che verrà , non solo dal lato della spesa pubblica, se non sottoposta ad una rigida disciplina, ma anche dal lato delle entrate fiscali. Un rischio specifico questo che trova causa non tanto e non solo nelle incertezze giuridiche già evidenziate dalla Commissione Ue (a proposito dell’attesa sentenza della Corte Costituzionale sull’Irap, della riforma della fiscalità societaria, etc.), quanto e soprattutto nelle criticità sostanziali connesse all’andamento negativo dell’economia. Un andamento che, a causa della scansione temporale tipica del meccanismo di prelievo fiscale (produzione, dichiarazioni, versamenti) si rifletterà solo successivamente sui gettiti fiscali“.
Ciò detto, però, il governo procederà per raggiungere i suoi obiettivi:
“Cercheremo di mettere in campo tutti gli strumenti possibili per garantire la tenuta sociale a partire dall’attenuazione, specialmente per la parte più debole della popolazione, dell’impatto del carovita e dei mutui sulla casa“.
Inoltre, aggiunge il Ministro:
“Affiancheremo al piano triennale sulla finanza pubblica un piano vasto ed organico processo di riduzione della mano morta pubblica e, di riflesso, di spinta allo sviluppo e alla crescita dell’economia. Un piano di liberalizzazioni, di semplificazioni, di privatizzazioni“.
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