Un applauso ad Eugenia Roccella

Eugenia Roccella foto

Dunque, sull’attribuzione di un ruolo di governo ad Eugenia Roccella, qui si è manifestata più di una perplessità 

Sulle questioni “eticamente sensibili”, questo il mio modesto parere, occorre procedere con i piedi di piombo. Cercando di evitare qualunque approccio dogmatico, ideologico, clericale o fondamentalista.

Il timore che nutrivo – e che in parte residua -, è che la rappresentante del Family Day, lungi dal farsi guidare dal realismo e da un´impostazione liberal-conservatrice: avrebbe potuto farsi interprete – voce e megafono – di un modo talebano – mi sia consentito definirlo così -, di dare risposte a problemi seri. E che investono la coscienza di tutti: cattolici e laici.

Temevo, in sostanza, che l´ingresso della Roccella nell´esecutivo Berlusconi, avrebbe finito per produrre due ordini di problemi, allo stesso.

Innanzitutto, la “calendarizzazione” di questioni che non rappresentano una emergenza, tranne – ovviamente – che per “alcuni ambienti”.

In secondo luogo, un inasprimento delle posizioni del centrodestra – con conseguente involuzione talebana/demestriana/cattolicista -, in relazione ad alcune questioni.

Se, ad esempio, tutti siamo convinti che gli aborti debbano ridursi a zero; e che la vita sia sempre e solo sacra: allo stesso tempo – e fortunatamente, aggiungo – non siamo, però, tutti persuasi dal fatto che tale obiettivo, debba essere raggiunto – come alcuni vorrebbero – abolendo la 194, o imponendo una “stretta” sulla stessa.

Il fine che ci prefiggiamo è lo stesso. Il modo di raggiungerlo, differisce.

La portavoce del Family Day – ad avviso del sottoscritto – poteva essere un “cavallo di Troia”. Mediante il quale, un approccio sempre aborrito da Berlusconi e da Fini, avrebbe potuto farsi strada nelle fila del centrodestra.

Ciò premesso, sono contento di dire che – almeno a giudicare da questa intervistami sbagliavo in relazione alla Roccella.

La quale pare intenzionata a voler evitare qualsiasi impostazione talebana, nell´affrontare alcuni temi: in primis quello dell´aborto.

Infatti a Famiglia Cristiana, che qualche giorno fa – senza tanti giri di parole – invitava asgretolare la 194“, il sottosegretario al Welfare ha risposto picche. E in modo egregio ha argomentato:

Spostare l’attenzione dalle politiche familiari, per richiedere la modifica della 194 (come ha fatto Famiglia Cristiana, ndr), secondo me, vuol dire aprire un discorso inevitabilmente ideologico che crea un´immediata spaccatura nel Paese e che quindi è controproducente proprio nell´ottica di chi vuole ridurre il ricorso all´aborto“.

Perché l´approvazione di quella legge e la campagna referendaria che ne seguì, crearono nel Paese una lacerazione che fa ancora male. Ecco, con questi appelli non si fa altro che riaprire quelle vecchie ferite. Nessuna legge è un tabù, naturalmente, ma la fuga in avanti rischia di compromettere la reale possibilità  di agire, in positivo, per una diminuzione concreta ed effettiva degli aborti nel nostro Paese. Io, invece, sono convinta che questo obiettivo sia a portata di mano“.

La modifica della legge 194 non fa parte del programma del Pdl ed entrambi i leader, Berlusconi e Fini, hanno detto che non si farà . Ma noi abbiamo l´occasione storica di cambiare in concreto. Nel suo discorso programmatico Berlusconi ha parlato di rimuovere le cause economiche del ricorso all´aborto e di un grande piano nazionale per la vita“.

Il problema non è la denatalità , ma la maternità . Oggi in Italia le donne non sono libere di essere madri. Le famiglie non sono libere di avere figli. Oggi fare un figlio vuol dire impoverire il proprio reddito del 20 per cento. Proprio per questo intendo istituire subito, all´interno del ministero del Welfare, un coordinamento sulla maternità “.

Brava, brava e brava (almeno per ora).

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21 Responses to "Un applauso ad Eugenia Roccella"

  • Simone82 says:
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