Mag 08
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Nei cantieri della Cgil gli operai lavorano senza casco

Cgil foto

In via Oglio 8 c´è un cantiere. Si sta provvedendo alla realizzazione di uffici per la Cgil, e alla costruzione di un pensionato universitario.

Passano di lì alcuni studenti, e notano qualcosa che non va: gli operai che lavorano sulle impalcature, sono privi del casco e delle imbracature.

Filmano il tutto, e si rivolgono al Corriere della Sera – alla cui redazione consegnano i filmati e il materiale fotografico comprovante il tutto -, e alla stessa Cgil.

Ciliegina sulla torta: i lavori li sta realizzando una società che fa capo alla Lega delle cooperative.

Adesso attendiamo che qualcuno finisca in galera, per violazione delle norme preposte alla salvaguardia degli operai.

La testa di qualche sindacalista della Cgil, e di qualche esponente della Lega delle cooperative: deve cadere.

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Posted in Cronaca e Società by camelot 21 Comments

Shadang says:

Maggio 26, 2008 alle 4:32 pm

Scordatelo, si sono già giustificati! 😀

Maggio 26, 2008 alle 4:33 pm

Ne stavano parlando su sky24.

http://www.quotidianopolitico.net/

camelot says:

Maggio 26, 2008 alle 4:34 pm

Risposta a Shadang:
E’ una vergogna!
E’ una di quelle cose che lascia senza parole: questo è il sindacato?
Meglio non commentare….

D.K. says:

Maggio 26, 2008 alle 4:55 pm

Salute Camelot.

Tutto giusto. Cooperative e CGIL pare che abbiano a cuore tutt’altro rispetto a quello che indicano i propri statuti.

Non sarebbe ora però di sensibilizzare e responsabilizzare gli operai per quanto concerne la loro stessa sicurezza? Non credo che qualcuno abbia puntato loro una pistola alla tempia imponendo tassativamente di non indossare il casco.

La sicurezza nei luoghi di lavoro è sicuramente materia complessa. Indossare il casco ed essere prudenti non è altrettanto complicato e compete al lavoratore. Altrimenti è inutile piangere dopo le tragedie.

Asdo says:

Maggio 26, 2008 alle 5:24 pm

E se per sfortuna si fosse fatto male qualcuno? I sindacati sarebbero scesi in strada a protestare? Probabilmente avrebbero cancellato l’identità di questo per non fare sapere a tutti come sono veramente! Meglio che tutti li riconoscano come paladini dei diritti dei lavoratori… Che schifo!

Maggio 26, 2008 alle 5:33 pm

Risposta a D.K.:
Hai perfettamente ragione: però la responsabilità ricade su chi assume e fa lavorare quelle persone…
Credo che questo preveda la legge…
Inoltre, in alcuni casi, sono le stesse imprese che per risparmiare non cacciano soldi per i caschi, le imbracature e strumenti di sicurezza….
In ogni caso, se fatti del genere sono inamissibili in “situazioni normali” – cioè con imprese capitalistiche -, figurarsi come li si possa considerare, quando investano un Sindacato – il più operaista -, e una società cooperativa….

Maggio 26, 2008 alle 5:34 pm

Risposta ad Asdo:
Sì, è uno schifo….

Maggio 26, 2008 alle 5:56 pm

Camelot.

Su chi ricada la responsabilità credo che sia ininfluente quando per stupidità molti lavoratori restano invalidi o perdono la vita. Perchè non rispettare le più elementari norme di sicurezza, che ci si trovi in un cantiere oppure in automobile, è semplicemente stupido. E prima o poi fatale.

La messa in sicurezza dei cantieri è opera sicuramente onerosa ed è indubbio che alcune imprese cerchino di tagliare questi costi a scapito dei lavoratori. Questo è un comportamento criminale e deve essere duramente punito. E instillare nei lavoratori la coscienza della necessità di lavorare in maniera sicura è un ottimo punto di partenza. E questa è materia sindacale. Del sindacato vero, non di poltrona.

Maggio 26, 2008 alle 6:11 pm

Risposta a D.K.:
Ma io sono perfettamente d’accordo con quanto dici…è indubbio che anche i lavoratori debbano acquistare consapevolezza di cose del genere…
Poi sono un liberista: dunque non ho sentimenti anti-impresa, io l’impresa e il mercato li adoro…
Ma il controllo sui cantieri, deve essere fatto con severità …e se in casi come questo, si riscontrano violazioni di legge: a me piacerebbe che qualcuno finisse in galera.
Una volta tanto: prima che ci scappi il morto.
Come diceva il tale: “Colpirne uno per educarne cento”?
Penso che vada bene, in questo caso: tenuto conto dei protagonisti della vicenda… 😉

Child says:

Maggio 26, 2008 alle 8:25 pm

cam

io infatti metterei una norma nei ccnazionali che dica che se uno viene sorpreso senza casco viene immediatamente licenziato. No perchè poi magari l’imprenditore adotta tutte le misure di sicurezza e poi lo tirano pure in ballo perchè il lavoratore non s’è messo il casco perchè “fa caldo”

Ma nessun sindacato avrebbe mai le palle qua da noi di inserire una normicina elementare del genere

Fra says:

Maggio 26, 2008 alle 10:12 pm

voglio solo segnalare che nel caso specifico, la cgil non c’entra un piffero con la realizzazione del fabbricato e quindi di responsabilità ne ha ben poche, anzi nessuna.

“Hai perfettamente ragione: però la responsabilità ricade su chi assume e fa lavorare quelle personeâ€¦
Credo che questo preveda la leggeâ€¦”

hai ragione, principlamente le responsabilità ricadono sul datore di lavoro, ma anche sul coordinatore della sicurezza e sul committente e\o responsabile dei lavori.
Il datore di lavoro ha l’obbligo di fornire i DPI ed anche di vigilare sul loro corretto utilizzo, il coordinatore ha l’obbligo di controllare che vengano usati e, nel caso contrario è tenuto a segnalarlo al committente o al responsabile dei lavori che in teoria, se l’impresa non si adegua, è tenuto ad allontanarla dal cantiere. se il committente non allontana l’impresa il coordinatore ha l’obbligo di segnalare la situazione all’asl.

La situazione è molto complessa e, fondamentalmente ha ragione D.K., manca proprio la cultura della sicurezza, da parte di tutti…lavoratori compresi. non necessità inasprire le sanzioni ogni 2 anni, introdurre nuovi adempimenti ogni 6 mesi e cambiare le leggi di continuo. è necessario solamente far rispettare quelle che ci sono e soprattutto sensibilizzare le persone al problema…e purtroppo non è impresa facile

mi fermo che sennò vado a vanti per 10 pagine

Maggio 27, 2008 alle 3:08 am

Risposta a fra:
E’ ovvio che la responsabilità primaria sia della società della Lega della cooperative che sta facendo il lavoro.
Ma se in un cantiere aperto per realizzare uffici per un sindacato (dei lavoratori) e che dovrebbe aver commissionato i lavori, si violano norme a danno dei lavoratori: almeno dal punto di vista morale, ha responsabilità anche il sindacato stesso.
E una contraddizioni in termini: violazione di norme poste a tutela dei lavoratori, in un cantiere che sta realizzando uffici per un sindacato dei lavoratori…
Un pò come quando la Cgil è stata beccata ad assumere dipendendi al nero: un’altra contraddizione in termini. Finita in tribunale:
https://www.camelotdestraideale.it/index.php/2006/10/27/la-cgil-condannata-a-risarcire-un-lavoratore-assunto-in-nero/

Maggio 27, 2008 alle 9:04 am

bello vedere come

quando c’è una chiara responsabilità di imprenditori allora ammazziamo gli imprenditori. E non dico sia sbagliato attaccarli quando non rispettano le norme in materia di sicurezza.

e però se un operaio non si mette volontariamente il casco o c’è di mezzo la cgil allora “Su chi ricada la responsabilità credo che sia ininfluente”

ma per cortesia

se la resp è dell’impresa paghi l’impresa

se la responsabilità è del lavoratore pagherà il lavoratore. Non è che se uno si mette ad andare a 200 allora in autostrada e fa un incidente la responsabilità debba essere della società autostrade

Gab says:

Maggio 27, 2008 alle 11:06 am

Per dovere di cronaca:

http://www.corriere.it/cronache/08_maggio_26/

cgil_smentita_coinvolgimento_cantiere_via_oglio_9cbc42a0-2b55-11dd-9793-00144f02aabc.shtml

😀 Bisogna essere garantisti no? 😛 Mica forcaioli come Travaglio giusto?
😉

Maggio 27, 2008 alle 1:24 pm

Risposta a Gab:
Infatti la Cgil, comunica quanto segue:
“Il nome della Cgil appare sul cartello solo perché i lavori in corso nel cantiere riguarderebbero anche, ma non solo, la costruzione della sede della Cgil di via Oglio 8”
Appunto!
E come possibile che nessun sindacalista vigili sul rispetto delle norme di salvaguardia degli operai?
Punto!

Maggio 27, 2008 alle 1:26 pm

Risposta a Child:
Oltretutto, comunque si guardi la vicenda, c’entra sempre la sinistra: perchè la società che sta facendo i lavori, fa riferimento alla Lega delle cooperative…quindi… 😉

Maggio 28, 2008 alle 5:36 pm

Camelot ti assicuro, per esperienza, che l’unico modo di far mettere il casco ai lavoratori è incollarglielo in testa, e l’unico modo per non avere in cantiere il pazzo che si arrampica su un impalcatura dall’esterno invece che usare le scalette o che non cammini su tavole di 10 cm di larghezza a 9 metri da terra, tipo equilibrista del circo, è, quando ne hai uno, licenziarlo. Per questo ti parlo di cultura della sicurezza e per questo dico che sono inutili nuove norme o sanzioni più elevate.
P.S. a scanso di equivoci, non faccio l’imprenditore edile, parlo per esperienza perchè opero nel settore e le cose le vedo con i miei occhi quotidianamente.

Maggio 28, 2008 alle 5:45 pm

Ciò non toglie che ci siano imprese che operano in condizioni disastrose e che costringono i propri operai, magari clandestini assunti a nero, in modo che non si possano lamentare, a lavorare in cantieri che di sicuro non hanno neanche il cesso per pisciare.

Maggio 28, 2008 alle 6:07 pm

Risposta a Fra:
Allora perchè i sindacati non chiedono una legge – ammesso che non esista già -, per imporre l’obbligo di indossare il casco, stabilendo anche una responsabilità per l’operaio: e non solo per l’imprenditore?
Io mi fido di ciò che dici, non lo metto in dubbio.
Però m’incazzo: perchè allora vuol dire che sull’argomento si fa propaganda, quando i sindacati dicono che è colpa dell’imprenditore se su un cantiere non si usa il casco…

Maggio 29, 2008 alle 12:11 am

oggi, per farti un esempio, son stato su un piccolo cantiere, imprenditore (che non c’era) e 3 operai al lavoro. arrivo e i due sul ponteggio non avevano il casco, uno appena mi vede lo vedo correre in baracca a metterselo. e ti assicuro che il casco lo hanno tutti e io tutte le volte che vado mi incazzo e gli dico che i caschi devono stare in testa e non in baracca a prender polvere…..di chi è la colpa???

ieri all’ora di pranzo mi fermo in un altro cantiere, due operai a fare gli intonaci, quindi di continuo su e giù dai ponteggi, erano in baracca a mangiare entro per salutare e vedo due bottiglioni di vino da un litro uno vuoto l’altro quasi….ma secondo te si può vedere uno che si scola un litro di vino e poi va a lavorare a 10 mt da terra su un ponteggio?? mi incazzo e li spedisco a casa (con conseguente rottura dei mie coglioni a oltranza da parte del datore di lavoro)

settimana scorsa appena arrivo in cantiere vedo uno che allegramente spingeva una carriola piena di cemento su una tavola larga si e no 15 cm, tavola messa tra due terrazzi, distanza circa 2-3 mt, e appoggiata sui parapetti degli stesi, secondo piano, circa 7-8 mt da terra…..li non ho avuto neanche il coraggio di incazzarmi, l’ho chiamato e gli ho chiesto cosa avese al posto del cervello…la risposta è stata che doveva fare solo un paio di viaggi e che aveva il montacarichi su quel terrazzo e gli faceva fatica smontarlo e rimontarlo di la.

In tutti i casi il datore di lavoro non era presente, perchè capisci bene che ha più cantieri, deve star dietro a mille altri problemi e non può essere sempre in cantiere, che deve fare secondo te?

Per questo dico che non c’è la minima cultura della sicurezza e bisogna lavorare su quella, è inutile aumentare le sanzioni o cambiare normativa una volta ogni 2 mesi.

Poi, ripeto, mi è capitato anche di lavorare con ditte disastrate, ma di solito di quelle, personalmente, mi libero in fretta.

Il problema è che tali ditte stanno sul mercato perchè anche al committente non interessa la sicurezza dei lavoratori, interessa il prezzo finale dell’opera che devono realizzare….e tagliando sui costi della sicurezza, (cosa illegalissima) che, comunque, non sono certo i caschetti, riescono a essere molto competitive.

io comunque ti parlo di piccole imprese con al massimo 15 operai, non conosco la situazione delle grandi imprese edili.