Giu 08
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Ma Veltroni che fine ha fatto?
Chiedo scusa, forse mi sono distratto un po´ ultimamente. O forse i miei tre neuroni – abitualmente funzionanti ad intermittenza (nel senso che quando ne è attivo uno, gli altri due – essendo napoletani – ne approfittano per fare la pausa-caffè) – hanno smesso di essere operativi.
In ogni caso, io non capisco una cosa: ma Walter Veltroni, che fine ha fatto?
Cioè: è partito per le vacanze? Ha abdicato? Non è più il segretario di quel Pd che gli elettori hanno collocato all´opposizione?
Oppure ha deciso di demandare le proprie funzioni a qualche vecchio – o nuovo – manettaro?
No, perché a me sembra esistano un´infinità di opzioni intermedie tra un´opposizione un po´ troppo moscia (quella che Veltroni – ad avviso di alcuni – avrebbe manifestato fino a qualche giorno fa), ed il silenzio più assoluto (quello che sembra aver ora scelto).
Capisco che sia molto difficile opporsi – da sinistra – ad un governo di centrodestra, intenzionato a fare cose di sinistra.
Però non si può nemmeno rimanere muti. Afoni.
Non lo si può fare, perché per quanto l´operato del governo riscuota il consenso di una larga parte dell´opinione pubblica: c´è sicuramente qualcosa nel suo agire che merita biasimo, o comunque correttivi.
Certo: l´elettorato pare premiare la condotta fin qui tenuta da Veltroni (lo dicono i sondaggi).
E questo fa piacere.
Il bipolarismo “muscolare” è giusto venga accantonato: definitivamente.
Però il silenzio non può nemmeno diventare un scelta tattica, o peggio: un´opzione politica.
Anche perché questo atteggiamento rischia di lasciare vuoti alcuni spazi.
Che se non vengono “presidiati”, è probabile siano occupati da altri.
Magari meno dialoganti; magari meno interessati al bene comune.
E magari – perché no – anche poco “democratici”.
Walter – per il bene tuo e del Paese che sperimenta per la prima volta una forma di bipolarismo “utile” -, di´ qualcosa.
Magari non di sinistra (che tanto già ci pensa Tremonti a farlo).
Ma qualcosa devi dire (e fare).
Un suggerimento: proponi di modificare il codice civile per riconoscere “diritti individuali” ai conviventi (la maggioranza in Parlamento c’è).
Così: giusto per far vedere che esisti ancora.
E che hai una funzione.
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