Casson, nel Csm: “C´è un’evidente volontà  di fare attivismo politico”

Felice Casson foto

Felice Casson è un senatore del Partito democratico. Che vanta un passato – nemmeno troppo remoto – da pubblico ministero. Anzi: da “toga rossa”. E´ risaputo.° 

Francesco Verderami – sul Corriere della Sera – ne ha colto gli umori, i dubbi, le considerazioni. Prendendo spunto da ciò che sta rendendo arroventata questa estate: il ridestarsi di antiche contrapposizioni tra la Magistratura e la Politica.

Molti, gli argomenti trattati.

Ad esempio il protagonismo del Consiglio Superiore della Magistratura.

Cui l´ex magistrato, imputa:

Comportamenti poco chiari, ai limiti della correttezza e della legittimità  istituzionale“.

Il Csm è lo specchio dei magistrati. Basta vedere cosa riflette. C’è un eccesso di esternazioni. C’è un’evidente volontà  di fare attivismo politico. Per esempio, che senso aveva far trapelare la bozza del parere sulla norma blocca- processi? E quale logica celava? O è stato fatto senza pensarci, o c’erano fini politici. In entrambi i casi è ovvio che venga criticato questo protagonismo deteriore“.

Fa piacere constatare come un ex pubblico ministero di sinistra, oggi parlamentare del Pd, dica grossomodo quanto qui si è sottolineato.

Certo, non scomoda la parola “golpe”: ma conta la sostanza, non la forma.

Casson muove anche altri rilievi alla Magistratura. In particolar modo a quella di Milano, non senza mostrarsi scettico, anche sull´operato degli inquirenti di Napoli (quelli del sexgate, per intenderci).

Insomma avanza qualche dubbio nei confronti di certa Magistratura, che pare abbia come unico obiettivo – tutto politico – l´annichilimento di Berlusconi. O in alternativa: la distruzione della sua immagine, onde preparare gradualmente le condizioni per un sovvertimento del responso elettorale:

Quanto alle accuse di Berlusconi (nei confronti dei Pm politicizzati, ndr), a mio avviso non esistono complotti, così come non esiste il rischio di una deriva fascista. Bisogna invece evitare che lo scontro produca ferite profonde alle regole democratiche. Nei riguardi del premier non c’è accanimento giudiziario, c’è forse una concentrazione eccessiva. Diciamo che c’è molta attenzione“.

Concentrazione eccessiva“, “molta attenzione“. Certo, un linguaggio felpato ed “istituzionale”. Non si può certo pretendere che un ex pubblico ministero accusi alcuni suoi colleghi, diciamo così, di uso politico delle inchieste, e di “accanimento politico con mezzi giudiziari”. Può ammiccare, non può certo pronunciarsi in tal senso, in modo esplicito.

Ancora Casson:

Capisco Milano. Siccome si sono concentrati sul filone economico-finanziario, vanno avanti seguendo quel filo. E magari il filo conduce verso situazioni da accertare. Ma Napoli… Rispetto a Milano è un’altra storia… Insomma, non si può passare la vita ad intercettare veline“.

Io direi: non si può passare una vita ad intercettare veline, sperando di trovare il modo per incastrare Berlusconi; soprattutto perché questo significa sottrarre risorse – finanziarie e umane – alla lotta alla Camorra (nel caso di Napoli).

E tutto ciò è semplicemente raccapricciante, soprattutto ove si faccia riferimento al fatto che la Procura napoletana – negli ultimi 15 anni – è venuta in rilievo solo per le tette delle veline di cui sopra; o per le telefonate di Luciano Moggi.

O – ad esempio – per l´epurazione operata in nome “dell´incompatibilità  ambientale“, ai danni del galantuomo Agostino Cordova. La cui unica colpa, era quella di aver osato indagare su Antonio Bassolino. E guarda caso, all´epoca dei fatti, chi fu a chiedere l´allontanamento di Cordova?

L´attuale procuratore aggiunto di Napoli, Paolo Mancuso. Che, non solo è notoriamente una “toga rossa”: ma “casualmente” è anche colui che ha avviato l´indagine su Berlusconi e Saccà , disponendo intercettazioni telefoniche che coinvolgono lo stesso Premier, per fatti che non hanno alcuna rilevanza penale.

Salvo non si pensi che l´aggettivo “penale”, debba riferirsi non già  a fattispecie di particolare gravità  (tali da giustificare un‘indagine e un processo): ma a comportamenti in cui sia coinvolto il pene!

Termina Casson, lanciando un monito alla propria parte politica (ma anche alla stessa Magistratura, a mio parere):

Io mi preoccupo della politica. Perchè non voglio aspettare Berlusconi davanti al tribunale di Milano, voglio aspettarlo e batterlo nell’Aula del Parlamento“.

Almeno un ex “pm di sinistra”, che rispetti la democrazia c´è!

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16 Responses to "Casson, nel Csm: “C´è un’evidente volontà  di fare attivismo politico”"

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