Lug 08
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L´87% degli italiani possiede una casa di proprietà : quella in cui vive.
La restante parte della popolazione, invece, è vincolata ad un rapporto di locazione.
E proprio per venire incontro alle esigenze di chi non possieda una casa, il governo Berlusconi è intenzionato a varare un piano-alloggi di vaste proporzioni. Una sorta di “piano Fanfani” bis.
L´obiettivo è quello di creare 100 mila nuovi alloggi, di dimensioni comprese tra i 40 e i 60 metri quadrati, da concedere in regime di locazione privilegiata – ad un canone d´affitto ricompreso tra i 250 e i 300 euro mensili -, ad alcuni soggetti: famiglie a basso reddito, giovani coppie, anziani, studenti.
Dal punto di vista finanziario, la realizzazione di nuove unità immobiliari dovrebbe costare tra i 5 e i 7 miliardi di euro. Che verrebbero in parte “coperti” dai privati (in cambio di agevolazioni), e in parte dallo stato: mediante la vendita degli immobili – di edilizia popolare – di sua proprietà (circa un milione di alloggi, ex Iacp).
Quest´ultima operazione verrà portata avanti nel corso della legislatura. Si prevede, dunque, di vendere le case popolari agli attuali locatari. E secondo alcune stime: ciò dovrebbe portare all´Erario introiti per 23 miliardi di euro.
Una parte dei quali, appunto, verrebbe impiegata per la realizzazione di nuove abitazioni.
Il decreto che fissa le linee guida per il piano-alloggi, è stato approvato in giugno. Ed entro l‘estate dovrebbe essere ultimato.
In modo che – queste, le intenzioni del governo – entro l´inverno possa prendere avvio la costruzione delle nuove unità abitative.
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