Lug 08
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Allora, ieri si è avuto modo di parlare del piano-alloggi che il governo Berlusconi è intenzionato a varare, entro l´estate.
Oggi si ritorna sull´argomento, perché Libero ha intervistato Mario Mantovani: il sottosegretario alle Infrastrutture, che del piano-casa è responsabile.
Prima di riportare l´intervista, però, è bene precisare una cosa.
Le 100 mila nuove case che saranno costruite, non verranno tutte date in fitto. Nelle intenzioni del governo Berlusconi, infatti, più del 40% delle stesse, dovrebbe essere destinato alla vendita.
Secondo modalità che è il sottosegretario Mantovano a spiegare:
“Sui giornali sono circolate informazioni fornite da qualcuno di non competente. Obiettivo del programma di Berlusconi è di consentire a tutti di avere una casa di proprietà “.
“Solo una parte delle nuove case, molto inferiore al 60% di cui si è parlato, sarà in affitto. Saranno in affitto gli studenti fuori sede, ovvio, negli altri casi ci proponiamo di arrivare al riscatto della casa entro 25-30 anni. Il maxiemendamento è già pronto“.
“Quale sarà il prezzo per queste case?” (domanda il giornalista, ndr).
“Sui 300 euro al mese, mediamente. Contiamo sugli effetti premiali riconosciuti dal piano ai costruttori: a fronte di prezzi concordati verranno immesse sul mercato volumetrie“.
“Trecento per 12 mesi per 30 anni, fa 120mila euro. Che tipo di case sarà costruito“?
“Il costo sarà anche inferiore, in base alle metrature. Perché deve essere chiaro questo: per noi la casa è il luogo dell´identità familiare, è il luogo dove si crescono i propri figli“.
“Gli spazi andranno da un minimo di 40 metri quadri a 90. Vorremmo che, d´intesa col ministero dell´Economia, nel piano siano garantiti i livelli minimi di fabbisogno abitativo per il pieno sviluppo della persona umana, com´è fissato dagli articoli 46 e 117 della Costituzione“.
“Entro 6 mesi partiranno sicuramente. Entro luglio approveremo il piano, poi lavoreremo tutto agosto ai decreti attuativi“.
“Chi gestirà l´esecuzione del piano“?
“Ho già preso contatti con esperti del settore. Fondazioni bancarie sono pronte a scendere in campo, ci saranno fondi immobiliari innovativi. Accanto ai privati, potranno essere messe a disposizione proprietà del Demanio dello Stato. Quello che serve è un segnale forte, a partire dalle città dove maggiori sono le tensioni abitative, di una nuova politica della casa. Oggi la disponibilità di nuovi alloggi popolari è sui 1000 l´anno, contro i 30-35 mila degli anni ‘70-´80“.
“Per attuare il piano occorrerà passare dai Comuni“.
“I nuovi edifici dovranno essere armonizzati dentro piani urbanistici per evitare quello che vediamo oggi: periferie in preda al disagio sociale. E l´architettura dovrà rispondere a requisiti precisi. Bene ha fatto il ministro Sandro Bondi a criticare un certo modo di costruire: le città devono essere a misura d´uomo, non di professionista. E il contesto dovrà essere adeguato: prevedere scuole, centri ricreativi e sportivi, luoghi per gli anziani“.
“Una simile dotazione costa“.
“Il costo del terreno incide per circa il 40% sul prezzo finale della casa, mettendo a disposizione spazi e abbattendo il costo del terreno abbiamo già quasi dimezzato quel prezzo“.
“Limite di reddito per accedere al piano casa“?
“Sarà fissato. Io mi auguro che venga creata un´apposita agenzia nazionale, d´intesa con Regioni, Comuni e Province, per gestire le richieste. Di sicuro terremo conto sia del reddito sia del numero di componenti la famiglia“.
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