Lug 08
15
Allora, vediamo di fare un po´ di luce su quello che sta capitando nel Palazzo, in riferimento al tema delle riforme costituzionali.°
Brevissimo sunto.
D´Alema ha lanciato la sua “campagna d´autunno”. L´ha fatto a luglio, perché è meglio prevenire che curare, come usa dire. Anche perché i giochi inizieranno a settembre: dunque ha preferito muoversi in anticipo. Per le ragioni che vengo a spiegare.
L´intento dalemiano è sempre lo stesso: fottere. Qualunque altra parola sarebbe inadatta ad esprimere compiutamente i suoi desideri.
Chi vuole fottere?
Innanzitutto Veltroni (sai che novità !).
Vuole fotterlo per sostituirlo con un proprio uomo (alla guida del Pd): Pierluigi Bersani.
Vuole fotterlo anche delegittimandolo come protagonista del dialogo sulle riforme. Protagonista, s´intende, per il Partito democratico.
Allora Baffino ha formulato una più che inutile proposta di modifica della legge elettorale: suggerendo il sistema proporzionale tedesco.
Questa opzione, non ha i numeri in Parlamento (per essere approvata).
Il sistema tedesco, infatti, ottiene il gradimento di pochi: D´Alema, Rutelli e Casini. Nell´opposizione, invece, al massimo potrebbe piacere alla Lega: ma solo qualora quest´ultima temesse di essere cancellata dalla vita politica, con una legge elettorale ancora più maggioritaria di quella attuale. Primum vivere.
Dunque, direte voi: e perché cacchio D´Alema propone il sistema tedesco, se sa che nessuno lo vuole?
Semplice: per sabotare il “dialogo sulle riforme“. Per renderlo impraticabile.
Se io propongo una cosa, e so che questa cosa non la vuole alcuno – e che tutti, invece, vogliono altro – erigo un muro che impedisce il dialogo. Lo blocco. Mi sembra ovvio.
Il vantaggio?
Sabotare – dunque fottere – Veltroni, usando anche la questione della legge elettorale.
E Veltroni che fa?
L´unica cosa possibile: si fa aiutare da Berlusconi e dalla maggioranza di governo (quello che pochi hanno capito).
Berlusconi – ma anche Cicchitto e Maroni – ha risposto, alla proposta dalemiana, con un bel due di picche.
Perché?
Semplice: innanzitutto perché il proporzionale non conviene al Popolo della Libertà (e più in generale al centrodestra e al Paese).
E in secondo luogo – come sopra già detto – per aiutare Veltroni.
Perché se Berlusconi avesse “abboccato all´amo” di D´Alema: avrebbe contribuito a far subito fuori Veltroni, anche come artefice del dialogo sulle riforme (o, per dirla in altro modo: se l´intenzione del Berlusca fosse stata quella di “uccidere” Veltroni, avrebbe immediatamente accolto l´invito dalemiano).
Invece Silvio IV – che è consigliato da persone con i controcazzi – ha usato, nei confronti del leader del Pd, grande cortesia.
Ha detto, infatti: “Il dialogo sulle riforme non è indispensabile. Noi potremmo anche procedere a colpi di maggioranza”.
Che non era – nelle intenzioni – uno stop al dialogo: così l´hanno interpretato i pivelli (come il vicedirettore di Repubblica).
Ma era uno stop a D´Alema, che è cosa diversa.
Uno stop a D´Alema, per far sopravvivere Veltroni.
Con cui domani, si tornerà a dialogare (visto che ha in mente le stesse riforme costituzionali che vogliamo noi).
Punto.
P.S.: ovviamente non è che Giannini non capisca una mazza di politica. E´ che è vorrebbe – nei limiti di quanto sia possibile al vicedirettore di un quotidiano di estrema sinistra° – far tramontare qualunque ipotesi di dialogo con Berlusconi. Dunque finge di non capire, e interpreta i fatti come più gli conviene. Per instillare nei suoi lettori, false convinzioni.
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