Set 08
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Fatti, non pugnette!
Il bello di D´Alema, è che un nulla contornato da mustacchi, saccenteria e birignao.
Per la serie: “Sotto i baffi, niente”.
Cioè: apre bocca, dice cose di una banalità sconcertante; però le recita così bene, che sembra stia indicando la soluzione dei problemi dell´umanità .
Com´è avvenuto alla Festa del Pd di Bologna:
“Non c’è motivo di essere delusi. C’è invece motivo di essere incazzati“.
“Questo stato d’animo diffuso va trasformato in energia, voglia di reagire, voglia di farcela. Il Pd è un grande partito che deve porsi l’obiettivo di un grande progetto riformatore necessario al Paese“.
“C’è un’Italia insicura, impaurita, che alle Politiche della primavera scorsa o non ha votato oppure ha votato per il centrodestra, ed è quella che in passato era vicina ai grandi partiti che hanno dato vita al Pd, che li sosteneva e che insieme ad essi sosteneva le istituzioni democratiche. Ha detto bene Veltroni: dobbiamo riavvicinarci a quella gente, a quei cittadini, a quella parte del Paese“.
Ecco, se la sinistra avesse leader seri, invece di ripetere da sei mesi parole vuote e insulse come queste, forse si preoccuperebbe di avanzare proposte politiche concrete. Ora e non domani!
Se la sinistra avesse un ceto politico di spessore, invece di discutere di questioni altamente trascurabili – le alleanze con cui tornare al potere -, si premurerebbe di parlare dei problemi della gente.
E fornirebbe risposte ad alcuni quesiti:
In che modo affrontare il carovita. Come rilanciare l´economia.
Come fronteggiare l´emergenza energetica nazionale, resa più gravosa dalla crescita del prezzo del greggio.
Come riformare la giustizia, soprattutto quella civile, che è da Terzo Mondo (in quanto ha tempi biblici – una processo dura in media 8 anni -, a causa dei quali l´Italia è multata 320 volte l´anno dalla Corte Europea di Strasburgo, per violazione dei diritti umani).
Come rilanciare la scuola e l´università . Come affrontare il dramma demografico che ci affligge: tassi di fertilità femminile bassissimi, che rischiano di condannare il nostro popolo all´estinzione, e di creare seri squilibri – forse insormontabili – nella spesa previdenziale.
Come riformare e ammodernare la cosa pubblica. Quale compiti – eventualmente nuovi – attribuire a ciò che si è soliti definire welfare state.
Come ridurre il costo del lavoro e accrescere la competitività delle nostre imprese sul mercato globale.
Come aumentare l´occupazione, soprattutto giovanile, facendo in modo che il lavoro a tempo determinato sia un tragitto breve, e non una condanna a vita.
Come ripartire – tra giovani ed anziani – i costi sociali dovuti all‘innalzamento dell‘età media: è giusto che° si consenta ad alcuni di andare in pensione a° 58 anni (da bambini)?° E´ giusto che per garantire questo anacronistico privilegio, milioni di giovani rischino di non potere mai andare in pensione?
Ecco, fossimo elettori di sinistra, forse vorremmo sentir parlare di queste cose.
E magari, potremmo anche prendere in considerazione l´ipotesi di tornare a votarli.
Se volete, votate Ok.
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