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Alitalia, la responsabilità  è della Cgil: parola di Piero Sansonetti

Guglielmo Epifani foto

Ora, mentre il Pd e Di Pietro cercano di usare strumentalmente il fallimento della trattativa per l´acquisizione di Alitalia (da parte di Cai), per attaccare il governo Berlusconi; e mentre Repubblica, per lo stesso motivo, pubblicizza nella home page del suo sito, un sondaggio che rivolge questo quesito: “Alitalia, di chi è la colpa?” (indovinate la risposta più votata: è impresa ardua!); mentre accade ciò, Piero Sansonetti – il direttore del quotidiano comunista Liberazione – scagiona Berlusconi da ogni responsabilità  (nella vicenda); e – pur non volendolo, almeno nelle intenzioni – finisce per attribuire° la “colpa” della rottura° della trattativa, esclusivamente alla Cgil:° ° 

In questi giorni, con un certo sollievo, ci siamo accorti che nel quadro “perfetto” di assenza di opposizione (del tutto inedito nella storia della Repubblica) si è verificata una anomalia. Si chiama Cgil“.

Il più forte tra i sindacati dei lavoratori, posto sotto assedio – con mezzi potentissimi ed eccezionali – dalla Confindustria e dal governo, ha sorprendentemente resistito a tutte le intimidazioni, si è distaccato nettamente dalla linea paurosa e subalterna del Pd, si è dimostrato autonomo e ha fatto saltare molti giochi (…). Lo abbiamo visto nella vicenda Alitalia (…)“.

Ne abbiamo avuto conferma nella reazione rabbiosa di Colaninno e degli altri imprenditori che volevano portarsi via l´Alitalia senza sussulti e senza conflitti“.

Per come si è conclusa la vicenda, dunque, Sansonetti chiosa: “Viva la Cgil“.

Senza dubbio, viva la Cgil.

D´altra parte chi se ne fotte di 20.000 disoccupati in più!

Se volete, votate Ok.

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67 Comments on “Alitalia, la responsabilità  è della Cgil: parola di Piero Sansonetti”

  1. nicoletta Says:

    bravo! 😛
    baci e a domani 😉

  2. iljester Says:

    Risposta a Camelot: nel mio blog ci sono i link a terzi. Se per link intendi link a siti amici…

  3. Asdo Says:

    Cam, ma quel magicjohnson faceva parte di quei decerebrati che ha esultato a Fiumicino quando è stata ritirata l’offerta della Cai? Comunque credevo che i sindacati confederali si muovessero compatti sul fronte del NO ASSOLUTO E INCONDIZIONATO. Adesso stiamo a vedere.

  4. camelot Says:

    Risposta ad Asdo:
    La Cgil farà  dietrofront, ha fatto una figura di cacca. S’è messa a difendere piloti che hanno redditi mensili fino a 13.000 euro al mese. E tutto ciò, solo per attaccare Berlusconi….

  5. camelot Says:

    Risposta a laura:
    Scusami, viviamo nella stessa città  ed anche nel medesimo quartiere: com’è che io le lattine non ho mai saputo dove metterle?
    Poi, l’Asìa, è sotto il controllo del Comune o no?
    Io i cassonetti per la differenziata ce l’ho…ho anche delle buste per distinguere i vari materiali, ma non quello per le lattine, per il ferrro (e il legno, dove va?).
    Inoltre servono i sacchetti biodegradabili per l’umido, così funziona la differenziata fatta bene…e questi sacchetti biodegradabili, io li ho visti solo nell’isola dove sono stato quest’estate, a Napoli, dove vivo, no…
    Non solo: nell’isola di cui sopra, abbiamo ricevuto un calendario. Contenente indicazione dei giorni precisi, in cui gli operatori ecologici ritirano il singolo tipo di munnezza. A Napoli ce l’abbiamo?
    I problemi, ora, sono dei singoli Comuni…a Salerno, che c’è un Sindaco – di sinistra – con i controcazzi, le cose funzionano più che bene; da noi, funzionano nemmeno la chiavica!
    P.S.: nel primo commento, hai scritto che gli esuberi Alitalia sarebbero 60.000. Falso!
    Il numero complessivo dei dipendenti Alitalia ammonta a 20.000 unità ; gli esuberi stabiliti dall’accordo con la Cai, ammontano a 3.250 unità !

  6. nicoletta Says:

    cam, buongiorno!

    ho letto i commenti tra laura e te… e poiché quello della raccolta differenziata è un problema che sento molto, mi inserisco e ti chiedo (giusto per fare un confronto tra napoli, l’isola – che mi sa che ho pure capito qual è, perché ne ho sentito parlare – e roma).
    – ma davvero nell’isola ti davano le buste per l’umido? un sogno qui…
    – e il ferro? fammi capire: nell’isola c’erano contenitori per il ferro?

    qui a roma non si va oltre: monnezza varia, vetro/plastica/alluminio (tutto insieme: sai che casino… mi chiedo sempre chi suddivide poi i vari materiali) e carta/cartone.

    pensa che in germania (a gottinga) nel 1994 vidi contenitori per ogni tipo di vetro: trasparente/bianco, marrone e verde… fantascienza!

  7. camelot Says:

    Risposta a nicoletta:
    Sì, nell’isola danno anche buste biodegradabili in cui tu metti l’umido. Penso serva a far sì che tu prenda il sacchetto in questione, e vada a buttarlo – parlo degli operatori ecologici – direttamente nella discarica. Essendo biodegradabile, la busta: il problema non c’è.
    Nell’isola c’erano contenitori ad hoc per il ferro, e quindi per le lattine (coca cola ecc. ecc). E c’era un regolamento: tu sapevi che il giorno tot, dovevi prendere – ad esempio – tutte le lattine e il ferro raccolti in un sacchetto, e lasciarlo nell’apposito cassonetto per fare in modo che fossero raccolti.
    Poi hanno fatto anche un cassonetto ad hoc per “l’indifferenziata”: dove andavi a mettere, tutte le cose che non rientrano in alcuna delle altre “categorie”. Ad esempio: non sai dove mettere gli abiti da buttare, li piazzi lì; non sai dove mettere il legno, lo piazzi lì.
    A Napoli, dalle mie parti, noi dividiamo: plastica, vetro e carta/cartone. Il ferro – almeno io – non so dove piazzarlo. Poi si raccolgono separatamente farmaci scaduti e le pile.

  8. nicoletta Says:

    questa delle buste biodegradabili è grandiosa… dovrebbe essere comunque così ovunque. o almeno: si dovrebbero vendere solo buste biodegradabili.

    quanto al ferro: anche io non so dove piazzarlo, idem il legno e la ceramica.

    fra un po’ qui partirà  la raccolta porta a porta in 9 municipi (cioè quartieri). vedremo che ne verrà  fuori…

  9. camelot Says:

    Risposta a nicoletta:
    La busta biodegradabile è un fatto di assoluta civiltà , davvero grandioso…
    Qui non parte un cazzo! 😛

  10. nicoletta Says:

    sì, conte… ci vuole pazienza! 😛

    sai, quel che spesso mi ha colpito è l’assoluta civiltà /inciviltà  delle persone, che poi quella raccolta la devono fare…

    insomma: a madrid, lo scorso novembre, la signora settantenne che mi ospitava era attentissima e in cucina aveva tutte le sue buste approntate alla raccolta differenziata. per non dire del fatto che i cassonetti che aveva davanti al portone erano pulitissimi (a roma fanno schifo, puzzano, sono incrostati, pieni di scritte, cloache a cielo aperto… una vergogna).

    a londra, 10 anni fa: idem. la tipa da cui stavo se m’azzardavo a sbagliare mi faceva certe ramanzine… figurati: io venivo dall’età  della pietra!

    come puoi non sentirti arretrata rispetto a esempi del genere??? è un fatto di testa, capito??

    quanto ai raccoglitori per gli abiti usati: sono continuamente saccheggiati dai rom…

  11. camelot Says:

    Risposta a nicoletta:
    Ma infatti è questione di cultura, di comportamenti, di abitudini, di educazione, di intelligenza….tutte cose, a quanto pare, che ci mancano…

  12. laura Says:

    …allora sono andata a recuperare l’opuscolo della Iervolino, l’ho conservato per gli orari e per il servizio smaltimento ingombranti a domicilio, che sarebbe quello per materassi, elettrodomestici, etc. che ho utilizzato nel tempo e funziona: cioè c’è un numero verde che serve per prendere appuntamento per sapere quando e a che ora lasciare i suddetti.
    Poi da me ci sono (ma non abitiamo nello stesso quartiere, mi pare) campana per plastica, alluminio, lattine, bombolette spray, contenitori metallici; campana per vetro di vario genere; bidoncini negli androni dei palazzi per la carta; numero verde materiali tipo batterie per auto, rottami metallici, vernici, etc; e contenitori per pile e affini nelle vicinanze delle farmacie e/o tabaccai. Per il ferro non c’è nulla e non so se i contenitori metallici possono essere assimilati al ferro, non penso.
    Comunque l’opuscolo spiegava tutto, oprari compresi.
    Del sacchetto biodegradabile non ho mai sentito parlare, ma è una cosa bellissima.
    Comunque il problema gravissimo è che mi dicevano che buttavano tutto insieme, cioè la raccolta non serviva ad un piffero: assurdo!!!
    p.s. i numeri presumo fossero simbolici, per sottolineare l’aumento di esuberi, dovrei andare a recuperare la fonte.

  13. camelot Says:

    Risposta a laura:
    La fonte ha detto una cazzata: i dipendenti totali sono 20.000, non possono esserci 60.000 esuberi! 😀
    Sono 3.250, gli esuberi, ecco il link:
    http://www.nntp.it/newsgroups-politica/1409362-ultime-notizie-alitalia-3-250-esuberi.html
    Quanto al resto, parli di 8 anni fa…da allora, almeno io, non ho visto più un cavolo (a Napoli, intendo)…
    Niente è stato più inviato, nessun tipo di aumento della differenziata è stato fatto…l’Asìa non fa una mazza…e nessuno interviene.
    Al 31 dicembre 2008, la Iervolino rischia di essere commissariata.
    E’ già  stata graziata da Prodi, che gli ha fatto un condono:
    https://www.camelotdestraideale.it/index.php/2008/01/09/emergenza-rifiuti-in-campania-anche-prodi-ha-gravi-responsabilita-ha-condonato-i-comuni-inadempienti/
    Non avverrà  più…e ovviamente non vale solo per lei, vale per tutti i Sindaci dei Comuni in cui non siano stati approntati progetti seri per lo smaltimento dei rifiuti…
    Comunque è assurdo che questi depliant siano stati mandati una sola volta, circa 8 anni fa….ma chi li ha visti? Chi li ha studiati? Devono essere inviati a tappeto, ovunque…

  14. laura Says:

    A parte la raccolta come te l’ho descritta io, che qui è sempre stata fatta, per il resto sono d’accordo con te.

  15. valentino Says:

    ma l’ultima parola non l’ha avuta la cigl ma i sindacati dei piloti quando hanno capito che con il nuovo accordo loro non avrebbero perso nulla e il personale di terra(manovalanza e operai)avrebbero subito il peggio con licenziamenti e tagli…

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