Testamento biologico: la Cei e Bagnasco dettano le condizioni

Eluana Englaro foto

Il pronunciamento della Cassazione e poi quello della Corte d´Appello di Milano, che di fatto hanno autorizzano Peppino Englaro – il padre di Eluana, la ragazza che da 16 anni vive in stato vegetativo -, ad interrompere l´alimentazione artificiale che tiene in vita la figlia: sono stati uno Tsunami, per la Chiesa e per i Vescovi.° 

D´improvviso, dopo quelle sentenze, s´è appalesato Oltretevere un fantasma, peggio: un incubo. E´ sembrata fosse alle porte l´introduzione surrettizia dell´eutanasia: il peggiore dei mali possibili.

Dunque era necessario correre ai ripari; e riportare in auge l´antico precetto che da secoli guida la Chiesa, ogniqualvolta sia messa di fronte a “scelte umane”, che a suo avviso rischiano di compromettere l´intangibilità  della vita: occorreva, insomma, optare per il “male minore”.

Ed è quanto ha fatto ieri la Cei, con l´uscita affatto casuale del cardinale Bagnasco. Che, come noto, ha chiesto al Parlamento unalegge sul fine vita” che, in nessun modo, però, introducaforme mascherate di eutanasia“.

Il linguaggio usato dal porporato è stato a tratti criptico, macchinoso. Quasi a voler rendere inintelligibili – soprattutto ai tanti fedeli ultraortodossi – le parole con cui, de facto, il Vaticano ha aperto al testamento biologico. Espressione questa, non a caso mai usata.

In ogni caso, la strategia predisposta dalla Santa Sede per fronteggiare la questione – onde risolvere la faccenda, secondo il principio succitato del “male minore” -, non ha certo preso avvio ieri, con il discorso di Bagnasco.

Il cardinale, infatti, già  nelle settimane e nei mesi passati, ha incontrato “politici fedeli”, al fine di esporre loro, le soluzioni individuate dalla Chiesa per disciplinare la controversa materia.

In particolar modo, nel corso di un pranzo riservato tenutosi a Rimini, Bagnasco ha dettato le linee-guida ai parlamentari che ha incontrato: Maurizio Lupi, Raffaele Vignali e Mario Mauro.

Ad essi ha chiesto di produrre un testo di legge, passibile di ottenere il consenso dei cattolici di entrambi gli schieramenti.

Un testo, il cui contenuto espone l´ex presidente del Comitato nazionale per la bioetica, Francesco D´Agostino:

Il testamento biologico deve essere volontario, deve avere validità  di tempo limitata, va sottoscritto davanti al medico, può prevedere la nomina di un fiduciario del paziente e deve contenere richieste legalmente lecite. Quindi no alla sospensione dell´idratazione e dell´alimentazione e a ogni altra forma di eutanasia“.

Dunque i “paletti” fissati dalla Chiesa, prevedono alcune cose, soprattutto: innanzitutto l´idratazione e l´alimentazione, non possono mai essere interrotte (il caso di Eluana Englaro), perché non rappresentano una “terapia”. In secondo luogo, il testamento biologico “deve avere validità  di tempo limitata“. Il che significa che l´estensore, deve periodicamente confermare la propria scelta.

Sul merito delle richieste avanzate dalla Santa Sede, si può anche concordare.

Ciò che, tuttavia, procura irritazione, è il fatto che alcuni parlamentari accettino di farsi dettare le leggi dai prelati.

Non solo è inammissibile, ma è finanche umiliante. Per quegli stessi parlamentari.

Che dimostrano così, di essere prima di tutto fedeli alla Santa Sede, e poi alla laica Repubblica Italiana.

E questo è un problema serio.

Se volete, votate Ok.

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22 Responses to "Testamento biologico: la Cei e Bagnasco dettano le condizioni"

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