Pronta la legge sul testamento biologico: scritta dal cardinale Bagnasco e da monsignor Fisichella
Partiamo da un trafiletto apparso a pagina 39 del numero di Panorama, in edicola questa settimana:°
“Benedetto tavolo sul testamento biologico: da giugno si incontrano parlamentari cattolici di entrambi gli schieramenti per discutere la legge sul “fine vita” auspicata da Angelo Bagnasco. Si tratta di un riservato seminario che si muove in stretta sintonia con i vertici Cei. I partecipanti fissi sono Gaetano Quagliariello, Maurizio Lupi, Laura Bianconi e Alfredo Mantovano per il Pdl; Paola Binetti, Luigi Bobba ed Emanuela Baio Dossi per il Pd; Luca Volontè per l´Udc. Alle riunioni partecipa Rino Fisichella, cappellano di Montecitorio e neopresidente della Pontificia accademia per la vita. Il gruppo, che ha incontrato anche il segretario uscente della Cei, Giuseppe Betori, si annuncia un osso duro sulla strada di un accordo bipartisan che unisce ragioni laiche e cattoliche”.
Questa è la premessa, arriviamo ai fatti.
Dunque, stamane su Libero è apparsa un´intervista a Gaetano Quagliariello. Il quale, per filo e per segno, ha descritto (nella stessa) il contenuto della legge – di cui è primo firmatario – che andrà a disciplinare il cosiddetto “fine vita” (se dovesse essere approvata).
Vediamo allora di capire i dettagli di questa normativa, con l´ausilio delle parole dello stesso Quagliariello:
“Il caposaldo più importante riguarda il rapporto tra medico e paziente: le dichiarazioni anticipate di volontà , rese in modo rigoroso, non devono essere vincolanti. Devono essere elementi conoscitivi per l´operatore, che però deve continuare ad agire in scienza e coscienza motivando in maniera esplicita eventuali difformità di azione. Ledere questo principio fondamentale significherebbe passare dalla indicazione alla programmazione“.
Al che, il giornalista – giustamente – chiede:
“In concreto questo cosa significa? Se il medico, in coscienza, ritiene di operare in modo diverso dalle indicazioni ricevute, lo può fare?”.
E Quagliariello risponde:
“Sì, se lo fa motivando la sua scelta. E questo per tre ragioni: perché può ritenere che la convenienza del paziente, in quel momento, sia diversa; perché da quando le dichiarazioni sono state rese potrebbe essere intervenuta una differenza nelle cure; perché è l´unico modo per evitare quel carattere di programmazione antropologica che ci porterebbe verso una visione per cui tutto è consentito e per la quale la vita perde qualsiasi meraviglia e qualsiasi sorpresa“.
Si noti la profondità e soprattutto il connotato laico e non paternalistico dell´assunto, di seguito riportato: “evitare quel carattere di programmazione antropologica (..) per la quale la vita perde qualsiasi meraviglia e qualsiasi sorpresa“.
Giusto: occorre fare in modo che il paziente riceva una “sorpresa“. Che, nel caso in esame, consisterebbe in questo: io paziente decido – in conformità della legge, e delle possibilità che essa mi offre – di non essere sottoposto a terapie che integrino un accanimento terapeutico; e il medico – per evitare che la vita perda “meraviglia” – decide di fregarsene di ciò che io ho statuito (con il testamento da me redatto), e si avoca il potere di fare l´esatto contrario di ciò che io ho previsto. Non c´è che dire: una bella “sorpresa” davvero.
Tanto che il giornalista aggiunge:
“Ma allora che peso hanno le indicazioni rese dal paziente?”.
E il parlamentare del Pdl, chiosa:
“Sono indicazioni importanti, che devono influire nelle decisioni del medico, ma che non lo possono obbligare“.
Ovviamente non saranno considerate accanimento terapeutico, tanto l´idratazione quanto l´alimentazione? (chiede il giornalista).
“Nella dichiarazione non deve essere contenuta alcuna volontà in riferimento a queste due voci. Su questo punto c´è un´assoluta comunanza d´idee con il cardinale Bagnasco (e chi ne dubitava, ndr)“.
Veniamo, poi, alla descrizione delle formalità (assai rigide), dal cui rispetto dipenderà la validità del testamento biologico:
“Le dichiarazioni non possono essere generiche. Devono essere rilasciate secondo norme precise, con un atto notorio, e contenute in un registro nazionale. E poi non devono essere antiquate: il tempo di validità deve essere molto limitato“.
Tradotto: il testamento biologico – diversamente dal testamento con cui ogni cittadino può disporre dei propri beni -, potrà essere redatto solo e soltanto nella forma dell´atto pubblico, cioè recandosi dal notaio. Il che significa che i poveri, non potendo stendere un testamento biologico “olografo” e gratuito (in quanto scritto a casa), con ogni probabilità non faranno ricorso a questo strumento. Inoltre, esso avrà una validità assai limitata nel tempo, cioè sarà soggetto a “scadenza”.
In questo modo – e con la previsione che la volontà del paziente, espressa nel testamento di fine vita, non abbia efficacia vincolante -, ovviamente sarà conseguito l´obiettivo più importante (nelle intenzioni di Quagliariello): fare in modo che pochi, pochissimi, possano effettivamente decidere se essere sottoposti (o meno) a terapie che rappresentino un accanimento terapeutico. Così che sia sempre e solo lo stato – per il tramite di un medico – a decidere per il singolo paziente/cittadino.
Cambiare tutto, perché nulla cambi.
Se volete, votate Ok.
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vabbè… ma a che serve? mannaggia che non ho tempo per capire meglio…
Risposta a nicoletta:
Semplice: serve a evitare che sia “staccata la spina” a Eluana Englaro (nel resto dell’intervista, Quagliariello lo dichiara apertis verbis)…
Inoltre, ovviamente, serve a colmare un vuoto legislativo. Serve a dire: “Una legge c’è”…
Ma tanto altro si dovrebbe aggiungere…e comunque la cosa che fa incacchiare, sono le riunioni cui hanno partecipato anche gli esponenti della Cei, che materialmente sono gli “ispiratori” della legge…e questo, fa incacchiare…tu, parlamentare cattolico, puoi fare quello che ti pare…ma cacchio, farti dettare una legge, no…almeno le apparenze, salvale…
Interessante…
Non era più semplice dire chiaramente che non c’era interesse in questa materia, o che era troppo spinosa per poter anche solo pensare ad una discussione?
La cosa che mi lascia stupito, più ancora della discrezionalità del medico, è la tempestività del “testamento”: io devo sapere che entro breve mi troverò in una situazione simile, così da poter redigere un testamento che sia al passo con i tempi. Oppure mi devo ricordare di aggiornarlo ogni 2-3 mesi. Dovrò imparare come si usa la funzione memo del cellulare…
Inoltre, ovviamente, serve a colmare un vuoto legislativo. Serve a dire: “Una legge c´è”…
sì: l’impressione è questa. boh… vedremo strada facendo… certo, se io lascio scritto che non voglio accanimento terapeutico che lo lascio scritto a fare, perché tanto poi so che un medico X non seguirà le mie volontà ? cerco di immaginare l’applicazione di questa legge, e vedo solo un gran casino…
Risposta a nicoletta:
Serve a salvare le apparenze, serve ad illudere di poter contare qualcosa, in vicende del genere.
Perchè è chiaro, il medico se fa qualcosa di diverso da quello che tu hai scritto, deve motivare. Ma sappiamo benissimo, che un medico cattolico potrà sempre trovare l\’appiglio scientifico per dire: \”Non si può interrompere questa vita\”, essendo lui contrario ad ogni interruzione della vita.
Non c\’è bilanciamento, non c\’è alcun bilanciamento…il paziente è solo libero di scrivere un foglio di carta, ma non conta un piffero…
Inoltre, se uno deve andare dal notaio – e poi il testamento dura poco -, vuol dire davvero che stai preparando una legge, solo per riempire un vuoto legislativo; e non per dare una choice. Perchè i poveri, dal notaio, non ci andranno: non possono permetterselo.
E i ricchi, se pure redigono un testamento biologico – e magari si stabilisce che duri 2 anni -, non è che possano andare ogni due per tre dal notaio a redigere un testamento nuovo, è seccante! E allora è solo un escamotage, questo della breve durata, per far sì che alla fine davvero in pochi possano beneficiare di questa legge….
Risposta a unpirlaqualsiasi:
Appunto, sono trucchetti…mezzucci per fare in modo di riempire soltanto un vuoto legislativo…
No, la legge andava fatta, l’ha chiesta Bagnasco:
https://www.camelotdestraideale.it/index.php/2008/09/23/testamento-biologico-la-cei-e-bagnasco-dettano-le-condizioni/
Altrimenti si deve staccare la spina ad Eluana Englaro, e questo non può essere ammesso, altrimenti si creerebbe un “pericoloso precedente”. Per questo si deve assolutamente riempire il vuoto legislativo: altrimenti decideranno, in mancanza di una legge, i tribunali….
sì… mi sembra un gran pasticcio inutile. come quella legge sui dico della pollastrini e della bindi… la legge “tanto per averne una”
Risposta a nicoletta:
E’ fatta prioritariamente per evitare che sia staccata la spina ad Eluana…
Poi, visto che per forza di cose si è appalesata questa necessità – perchè in realtà la Chiesa, fino a poco tempo fa, non voleva si legiferasse in materia -, allora si è costruito un impianto talmente macchinoso, da rendere la presenza di questa legge – il giorno che fosse approvata – completamente inutile. O tale da cambiare poco, rispetto ad ora….
alla fine mi vien solo da pensare: povera eluana, ovunque la sua anima sia…
sì, un gran casino. se è così, una legge davvero inutile, macchinosa e difficile da applicare, che sarebbe addirittura meglio non fare. vedremo…
Risposta a nicoletta:
Ma la faranno, l’approveranno….sennò verrà staccata la spina ad Eluana…gennaio/febbraio, azzardo io, e verrà calendarizzata…
dici cam? sei così sicuro?
io non ne sarei tanto sicura… non è una legge coerente. ti pare che non le alzeranno intorno un polverone?
Risposta a nicoletta:
Certo al 100%…altrimenti si stacca la spina ad Eluana, e questo la Chiesa non lo può tollerare…c’è bisogno di questa legge, e c’è bisogno che sia varata nel più breve tempo possibile…
La maggioranza in Parlamento, d’altronde, credo già esista per approvarla così com’è…
magari a gennaio eluana manco c’arriva…
comunque, vedremo: a gennaio stiamo qui…
Risposta a nicoletta:
Il Parlamento ha impugnato la decisione del tribunale d’Appello di Milano, sollevando il conflitto di attribuzione…e lo ha fatto proprio per impedire che fosse data pratica attuazione a ciò che esso ha stabilito…che di fatto autorizza il padre a staccare la spina..però la tempistica non so quale possa essere, nè so, cosa accadrebbe se il padre di Eluana perseverasse nell’intento di staccare la spina dopo l’eccezione sollevata dal Parlamento….comunque vedremo…
Sai cos’è che mi fa ridere? Che continui a scrivere stupidaggini sulla Chiesa: nella sua dottrina è chiaramente descritto (apertis verbis, tanto per chiarire) che un essere umano ha la piena facoltà di rinunciare all’accanimento terapeutico, può farlo ed in alcuni casi deve farlo.
Voglio ricordare che “accanimento terapeutico” è quando le cure in nessun caso possono migliorare la condizione di vita ma anzi con grandissima probabilità la peggiorano e, nel caso in cui il paziente torni cosciente, si ritrovi in una condizione disastrosa, magari perché paralizzato o affetto da morbi che paralizzano il cervello.
Il caso di Eluana, come sa qualsiasi persona che abbia una minima cognizione di scienza (diciamo da seconda liceo?), non è e non sarà mai accanimento terapeutico perché mai ed in nessun caso le cure che le vengono somministrate potranno portare ad un peggioramento della sua condizione (tant’è che è sempre la stessa da 16 anni). Ma questo è stato già detto in passato, se poi qualcuno per propria ideologia personale vuole continuare a scrivere cose false e tendenziose, amen…
Io tanto, vigilo
Risposta a Simone82:
Perdonami: la tua saccenza, offende te, non me.
Dove ho scritto che la Chiesa è contraria ad una legislazione che eviti l\’accanimento terapeutico?
Lo hai sognato, o hai sperato io l\’abbia detto. Cosa che non è.
Visto che, essendo più grande di te – e avendo questa eccentrica abitudine di leggere, cosa che probabilmente tu non hai -, so benissimo – e l\’ho anche ricordato più volte su blog, che la Chiesa non è contraria all\’accanimento terapeutico.
\”Il caso di Eluana, come sa qualsiasi persona che abbia una minima cognizione di scienza (diciamo da seconda liceo?), non è e non sarà mai accanimento terapeutico perché mai ed in nessun caso le cure che le vengono somministrate potranno portare ad un peggioramento della sua condizione\”
Quanto a questo: e che c\’entra? 😀
Cioè parli di cose senza senso, e senza cognizione. Non c\’entra il peggioramento della condizione, per dire che si tratti di accanimento terapeutico. Che, infatti, è perpetrare cure che mantengono artificialmente in vita una persona, senza consentirle di migliorare la propria condizione vitale.
Ma tu non puoi saperlo: tu sei fedele alla Chiesa, non alla logica o alla Repubblica (evidentemente).
A proposito: ricorda sempre che Giovanni Paolo II ha rifiutato il sondino, quindi l\’idratazione e l\’alimentazione.
Memento 😉
Risposta a Simone82:
Inoltre complimenti per non aver detto alcunchè, in merito alla proposta di legge in esame, che era – diciamo – l’oggetto del post…evidentemente non sai che dire…
Oggi stai in difetto di italiano, poco male. Visto che sono saccente, mi adopero per darti una lezione di lingua.
/Lezione mode on/
Dopo che hai descritto che questa legge è stata scritta da Fisichella e Bagnasco, quindi dalla CEI ergo dal Vaticano, così concludi:
«fare in modo che pochi, pochissimi, possano effettivamente decidere se essere sottoposti (o meno), a terapie che rappresentino un accanimento terapeutico»
In pratica, questa espressione significa che tu imputi alla Chiesa l’impossibilità per le persone di rifiutare l’accanimento terapeutico. Chiaro e liscio come l’olio. Se nella tua testa volevi esprimere un altro pensiero impara a descriverlo come si deve, altrimenti la gente non capisce.
/Lezione mode off/
Ora, dopo che mi hai dato del saccente, dell’ignorante e del cretino che parla senza leggere (quando è vero il contrario), veniamo al dunque.
Osi dire che l’accanimento terapeutico è quando le cure fornite non migliorano le condizioni di vita: ok, citami un qualsiasi testo di medicina (possibilmente ad uso universitario, non casalingo) che dica una cosa del genere e chiederò ammenda per il mio errore.
Giovanni Paolo ha rifiutato il sondino. E che minchia vuol dire? La Chiesa prevede che perseverare in cure che al massimo fanno guadagnare qualche ora di vita sia del tutto inutile, dunque è legittimo sospendere le cure e non si ricade (dal punto di vista della morale cattolica) nell’omicidio. Non mi sembra che il caso di Eluana Englaro rientri in questa situazione, giacché molti pazienti nelle sue condizioni si risvegliano anche dopo 20 anni: ragione vorrebbe che nel suo caso si aspetti almeno altri 4 anni, visto che vi sono ancora possibilità che si svegli in questo lasso di tempo. Tanto più che Eluana non è tenuta “artificialmente” in vita (non è attaccata a nessuna macchina) ma semplicemente nutrita e curata per evitare la formazione di piaghe sul suo corpo. La letteratura scientifica di settore è stata molto chiara su questo punto: tant’è che non si parla più di “stato vegetativo permanente” ma di “stato vegetativo persistente”, con una differenza di concetto che mi pare fondamentale. Anche il giornalista di Libero dovrebbe scrivere le cose come stanno ed adeguarsi a ciò che dicono gli scienziati.
So perfettamente che dire quando qualcuno prende a pretesto la prima cosa per attaccare la Chiesa facendolo in modo distorto e tendenziosamente falso. In merito alla proposta di legge ecco il mio pensiero: è stata presentata in Parlamento? è stata discussa? è stata approvata? è legge dello Stato? NO!!!
Allora io dovrei mettermi a dibattere su un articolo/intervista di Panorama o Libero? Minimo sul testo di legge, non sulle intenzioni dei suoi relatori. Ma per favore, siamo seri, lasciamo queste cretinate a quelli di clerofobia.net e parliamo di cose serie…
Ammettendo anche il contrario, alcuni principi sono contenuti nel nostro codice sanitario. Il medico non può rifiutarsi di somministrare cure ad una persona, al massimo può rifiutare l’accanimento terapeutico. Il nostro codice prevede che le cure mediche siano giuste a priori salvo indicazioni contrarie: se si introducesse il concetto che le cure sono sbagliate salvo indicazioni contrarie entreremmo in una bolgia nella quale diventa giusto perfino l’abbandono se il paziente non si è espresso altrimenti.
Sul fatto che abbia una validità temporanea è ovvio: il paziente deve essere informato sulle ultime cure messe a punto dalla medicina e decidere di conseguenza. Non si può considerare valida a priori una decisione presa magari 20-30 anni prima quando tutto era diverso.
Sul fatto che debba essere redatto da un notaio mi trovo meno in sintonia proprio per quello che dicevi: secondo me si farà in modo che l’atto sia autenticato, magari presso il comune. Di certo non può valere un biglietto lasciato nel cassetto di casa chissà quando e chissà in quale stato emotivo. La decisione va presa essendo coscienti della stessa.
Risposta a Simone82:
“In pratica, questa espressione significa che tu imputi alla Chiesa l´impossibilità per le persone di rifiutare l´accanimento terapeutico. Chiaro e liscio come l´olio. Se nella tua testa volevi esprimere un altro pensiero impara a descriverlo come si deve, altrimenti la gente non capisce”
Certo, perchè in realtà la Chiesa vuole che sia possibile evitare l’accanimento terapeutico, ma purché questa possibilità sia molto limitata, diciamo così: altrimenti si abusa. Impara ad usare il cervello, e a capire la politica – tutta la politica – e capirai anche ciò che ho scritto.
“Osi dire che l´accanimento terapeutico è quando le cure fornite non migliorano le condizioni di vita: ok, citami un qualsiasi testo di medicina (possibilmente ad uso universitario, non casalingo) che dica una cosa del genere e chiederò ammenda per il mio errore”.
Non ho bisogno di citarti testi di medicina, mi è sufficiente dirti di leggere i giornali. In questo modo, ti sarà possibile appurare come centinaia di medici ritengano accanimento terapeutico ciò che ho detto. Sono loro a dichiararlo, non io. E’ semplice: puoi farlo anche tu.
Inoltre io non ho attaccato la Chiesa. Anche qui: dove lo hai letto, chi lo ha detto? Sono una persona profondamente religiosa, mai potrei attaccare la Chiesa. Io attacco, semmai, quelli che dovendo legiferare, accettino di farsi dettare la legge da terzi.
“Ammettendo anche il contrario, alcuni principi sono contenuti nel nostro codice sanitario. Il medico non può rifiutarsi di somministrare cure ad una persona, al massimo può rifiutare l´accanimento terapeutico. Il nostro codice prevede che le cure mediche siano giuste a priori salvo indicazioni contrarie: se si introducesse il concetto che le cure sono sbagliate salvo indicazioni contrarie entreremmo in una bolgia nella quale diventa giusto perfino l´abbandono se il paziente non si è espresso altrimenti”.
Questo non è scritto in italiano, dunque non lo capisco.
“Sul fatto che abbia una validità temporanea è ovvio: il paziente deve essere informato sulle ultime cure messe a punto dalla medicina e decidere di conseguenza. Non si può considerare valida a priori una decisione presa magari 20-30 anni prima quando tutto era diverso”
Ovvio: ma la brevità cui fa riferimento Quagliariello non è il secolo, non può esserlo. Deve riferirsi a pochi anni: è un trucchetto, per fare in modo che anche se hai redatto un testamento, esso venga presto reso “inoffensivo”.
“Sul fatto che debba essere redatto da un notaio mi trovo meno in sintonia proprio per quello che dicevi: secondo me si farà in modo che l´atto sia autenticato, magari presso il comune”
Lui ha parlato di atto notorio, e io ho fatto riferimento al notaio, ovviamente.
Inoltre il testamento olografo, viene redatto su carta normale. Deve avere dei requisiti previsti dal codice civile, per ritenersi valido. Dunque anche questo mezzo, si potrebbe usare: ma in realtà non si vuole usarlo, per le ragioni “politiche” che ho espresso nei commenti. Questa legge non serve a disciplinare prioritariamente il testamento biologico, serve a evitare che si verifichino casi come quello di Eluana Englaro. E cioè che un tribunale autorizzi il padre a fare ciò che ritiene più conforme alla volontà che lei ha espresso in vita.
Questo è l’intento “politicissimo” della legge…lo capirebbe anche un sampietrino..
Beh, io vorrei imparare ad usare il cervello, ma nel modo corretto, non a vanvera, tanto per metterlo in moto…
Adesso citiamo i giornali… Allora ti cito Avvenire dove parlano eminenti scienziati stimati a livello internazionale che dicono ciò che dico io. Allora che famo, 1 a 1 e palla al centro? Ci mettiamo a contare quanti scienziati stanno dalla mia parte e quanti dalla tua? Dai, serietà … Se vuoi informarti in modo serio e corretto, leggi qua:
http://www.cristianesimo.altervista.org/forum/viewtopic.php?f=7&t=75&sid=b4e3a04de5f2cb1730875923ae80cbcc
Dove si parte dalle considerazioni di Flamigni, noto ateo e presidente dell’UAAR.
Sul resto, che sia una legge che vuole mettere una pezza a ciò che non esiste, è chiaro: che si debba discutere sul testo di legge e non su interviste ai giornali anche dovrebbe essere chiaro, ma evidentemente di meno.
Probabilmente l’intento è di disciplinare l’azione dei singoli soggetti in campo, compreso quello di un tribunale che decide della vita delle persone.
Tu trovi scandaloso (e concordo) che un politico si faccia dettare una legge da terzi (chiunque siano questi terzi). Io trovo altrettanto scandaloso che un giudice si faccia dettare una sentenza dal medico curante, che utilizzi termini scientificamente inappropriati e soprattutto che se ne freghi di quegli scienziati (migliaia in tutto il mondo) che esprimono concetti e posizioni diverse da quella sentenza. Inoltre trovo scandaloso che si possa decidere della vita di una persona soltanto basandosi su una chiacchierata al baretto davanti casa, quando oggi in Italia per comprare o vendere una casa si applicano leggi ferree: vai a dire ad un giudice che te l’ha detto il proprietario mentre giocavate a biliardo nel retrobottega e poi vediamo se ti intesta la proprietà o ti sfancula per direttissima…
Risposta a Simone82:
“Allora ti cito Avvenire dove parlano eminenti scienziati stimati a livello internazionale che dicono ciò che dico io”
Beh, come dire: qualche fonte che non sia un giornale riconducibile alla Chiesa, non ce l’hai? Così, apparirebbero più fondate, le tue congetture.
“Tu trovi scandaloso (e concordo) che un politico si faccia dettare una legge da terzi (chiunque siano questi terzi)”.
Se questo fosse vero, non avresti commentato come hai fatto questo post, francamente. Perchè io di questo, se non nel pezzo almeno nei commenti, ho parlato…non d’altro..ed è questo, evidentemente, che t’ha irritato 😉
Maa, infine, chi é il proprietario del propeio corpo, lo Stato. la Chiesa o l´Individuo?
Simone 82 ha qualche idea?
Saluti
Salve Camelot, ti andrebbe di partecipare ad un aggregatore di blog ospitato su piattaforma wordpress? se si contattami pure su nightwisher89ita@hotmail.it
Risposta a WalterP:
Grazie mille per la proposta, appena ho due minuti liberi gli do un’occhiata 😉
Lo Stato non riconosce la proprietà del corpo: infatti non puoi vendere i tuoi organi, non puoi fare commercio dei tuoi pezzi (braccia, gambe, etc.) e se ci provi ti sbattono in galera… Dunque smettiamola con questa fesseria che ognuno è padrone di se stesso perché non è così: innanzitutto, tutti siamo soggetti alle libertà altrui, quindi lo Stato non mi riconosce il diritto di ubriacarmi, di drogarmi, di fare quello che voglio, anche se potenzialmente dovrei essere libero, in quanto individuo, di poterlo fare. Secondo poi, se il corpo fosse riconducibile al concetto di “proprietà ” così come legalmente inteso, dovrei anche essere soggetto alle leggi che regolano la “nuda proprietà “, l’usufrutto e quant’altro: è evidente che non è così.
Tu caro Cam non hai detto soltanto che Quagliarello & Co. devono scrivere le leggi da soli: tu hai detto, implicitamente, che se la Chiesa ha dettato quella legge è per fare in modo che nulla cambi, che nessuno possa adire il testamento biologico. Questa è una cosa ben diversa… I tuoi commenti sono tesi a commentare gli articoli di legge, non il fatto in sé.
Ma, mettiamo il caso che, quella legge fosse stata scritta tal quale senza che in quella stanza ci fossero seduti Fisichella o chi per loro, tu come avresti reagito?
Per Simone82
Io non discuto con certe persone; ho paura di essere confuso con loro.
Saluti
Gino