Lo statalismo è un cancro. E’ Satana

Satana foto

E’ una cifra, pura e semplice: 70 miliardi di euro l’anno

Tanto costa al contribuente italiano – in interessi – il nostro debito pubblico: il terzo al mondo, il primo in Europa (per consistenza).

Ad erigere l’immensa mole debitoria italica hanno contribuito – giova sempre ricordarlo – eserciti di mariuoli e statalisti di ogni sorta. Ma sempre e solo di un credo politico, ascrivibile al centrosinistra.

Si dicevano keynesiani, o neokeynesiani. Promettevano un avvenire prospero e sereno.

Aumentavano tasse, spesa pubblica ed indebitamento. E così sono riusciti a dissanguare tre generazioni di giovani, tre generazioni di figli.

70 miliardi di euro l’anno, buttati nel cesso, per pagar interessi sul debito. Avete idea di quanti siano?

Quasi 2 volte l´entità  della manovra finanziaria triennale varata dal centrodestra. Ho detto 2 volte!

70 miliardi di euro che, se invece di essere spesi in interessi, fossero impiegati per abbattere le tasse, porterebbero nelle tasche di ciascun contribuente da molte centinaia a svariate migliaia di euro in più ogni anno.

70 miliardi di tasse in meno: molti milioni di pensionati e di lavoratori dipendenti, con redditi bassi, che non avrebbero più difficoltà a vivere. Nessun problema legato alla “quarta settimana”, nessuna sofferenza materiale.

70 miliardi di euro di tasse in meno, che si tradurrebbero in più consumi; l´economia avrebbe saggi di crescita ben più consistenti (di quelli degli ultimi 15 anni) e, grazie a questo, i disoccupati troverebbero più facilmente impiego, e i lavoratori a tempo determinato più rapidamente si “trasformerebbero” in dipendenti a tempo indeterminato.

Lo Stato incasserebbe più soldi, grazie al maggior gettito fiscale, prodotto dalla accresciuta domanda. Soldi che potrebbe utilizzare per costruire nuove infrastrutture di trasporto; per erogare servizi più efficienti; per alzare la soglia della no tax area (l´area di esenzione fiscale per i più poveri); per riparare strade ed acquedotti; per assumere più agenti delle Forze dell´Ordine; per costruire scuole e tribunali; per erigere nuove prigioni, onde evitare di dover riproporre ogni due per tre indulti perché il sovraffollamento delle stesse lo impone.

70 miliardi di euro di tasse in meno, quand´anche non si trasformassero tutti in consumi, impinguerebbero il risparmio: più investimenti da parte delle famiglie; maggiori possibilità  di acquistar casa, per sé o per la prole; più faciltà  – per le imprese – nel trovare il capitale necessario per finanziare nuovi progetti ed impianti.

70 miliardi di euro, che scudisciano ogni giorno – di ogni mese e di ogni anno – 38 milioni di contribuenti italiani.

70 miliardi di euro prodotti da mariuoli: perché gli statalisti, i dirigisti e i catto-social-comunisti, lo sono tutti, mariuoli. Dal primo all´ultimo.

Usano i soldi degli altri (la spesa pubblica) per fare ciò che loro reputano giusto; un po´ come giocare al casinò con soldi che non siano propri: se si vince o si perde, dov´è il problema? Non ci si rimette mai. Comodo!

Hanno mani grondanti sangue, gli statalisti, dal primo all’ultimo: quello di tutti i poveri che a causa loro, tali rimangono. Senza via di scampo. Stritolati da quell´unico destino che hanno: la fame.

Ma in fondo fanno comodo, i poveri: tu li accudisci giusto un po’; dai loro dieci euro di mancia; e loro lì, contenti come una Pasqua, a scodinzolare e a darti il voto.

Gli statalisti amano i poveri. Li amano a tal punto, che mai vorrebbero fossero eliminati.

Hai visto mai che dandogli 10.000 euro in più, in busta paga (anziché 10 euro al mese), quelli si montino la testa; smettano di esser poveri; e poi magari finiscano col convincersi che possono farcela da soli, senza il tuo aiuto?

Scherziamo! Sono un business, i poveri. E come camperebbero, certe chiese, se non vi fossero?

Sarebbero condannate all´estinzione. Non sia mai detto.

Il puzzo di questi mariuoli, di questi criminali, di questi stragisti, torna a farsi sentire, in questi giorni. Purtroppo.

Così come le loro parole: più spesa pubblica e aiuti di stato.

Parole che suonano – come sempre – rassicuranti, protettive, lusinghiere: come una satanica predicazione. Un´ouverture che su dolci e leggiadre note, nascosto nella trama, reca uno stiletto. Assai lucente. Sembra uno specchio.

E tu gli sorridi. Inconsapevole del fatto che gli stai vendendo l´anima (e la vita), tua e dei tuoi figli.

Coglione.

Se volete, votate Ok.

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38 Responses to "Lo statalismo è un cancro. E’ Satana"

  • statominimo says:
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