Ott 08
22

Repubblica e Corsera perdono copie, Libero ne guadagna

11 Comments

Quotidiani giornali foto

I dati sono quelli del settembre 2008.

La Repubblica perde 50.743 copie (rispetto al settembre 2007), registrando una flessione dell´8%.

Il Corriere della Sera, invece, ne perde 34.641 (in percentuale: – 5,4%).

La Stampa – rispetto al settembre 2007 – guadagna 1.200 copie (+ 0,4%).

Il Giornale ne perde circa 4.000 (- 2,1%).

Libero, invece, rispetto al settembre dell´anno scorso, guadagna 5.849 copie (mettendo a segno un + 4,6%).

P.S.: informazioni tratte da un articolo di Andrea Secchi, apparso ieri su Italia Oggi a pagina 47.

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Posted in Cronaca e Società by camelot 11 Comments

11 Responses to "Repubblica e Corsera perdono copie, Libero ne guadagna"

Gab says:

Ottobre 22, 2008 alle 2:18 pm

Le grandi testate perdono a favore dei giornali locali e i giornali di destra si travasano tra di loro
…
camelot says:

Ottobre 22, 2008 alle 2:24 pm

Risposta a Gab:
In verità , Libero cresce da una vita…e toglie copie anche al Corrierino di Sinistra, da due anni a questa parte…
ruys says:

Ottobre 22, 2008 alle 3:24 pm

ma copie stampate o copie realmente vendute? perche io libero non lo compro ma lo trovo gratis al solito posto da una vita. e anche il corriere trovo gratis ma si sposta la catasta dove viene piazzato l’omaggio a seconda se è in omaggio la versione nazionale o la versione regionalizzata 😉
camelot says:

Ottobre 22, 2008 alle 6:25 pm

Risposta a ruys:
Anche Repubblica dà copie gratuite…
pietro says:

Ottobre 22, 2008 alle 7:56 pm

In effetti la differenza è notevole se si parla di tiratura o di vendite effettive.
Esistono i dati ufficiali che si possono trovare qui:
http://www.adsnotizie.it/index.php
In base ai quali per esempio come media giornaliera degli urtli 12 mesi, compresi gli abbonamenti:
Il Giornale stampa 300mila copie e ne vende 195mila
Libero stampa 231mila copie e ne vende 127mila
Italia Oggi stampa 137mila copie e ne vende 80mila
Il corriere della sera stampa 814mila copie e ne vende 592mila
La Repubblica stampa 770mila copie e ne vende 569mila copie
Come si nota dare i numeri senza specificare se sono vendite o tiratura ha poco significato, le differenze tra una testata e un altra sono enormi.
ruys says:

Ottobre 22, 2008 alle 8:35 pm

no cam! cosa dici! debendetti non lo permetterebbe mai! 😀

non lho citata perche non la trovo nel mio giro, o meglio non la cerco perche mia suocera mi ha regalato abbonamento alla versione online a natale scorso;)
camelot says:

Ottobre 22, 2008 alle 10:08 pm

Risposta a ruys:
De Benedetti è più paraculo, i lettori li alleva sin dalla nascita. Articolo di Italia Oggi, pagina 47:
“A Repubblica spiegano che sul computo finale pesa il taglio delle copie gratuite destinate alle scuole, che in passato ricevevano proprio il giornale cartaceo, mentre quest’anno avranno l’accesso libero all’edizione digitalizzata sul web, mantenendo così il progetto educativo ma risparmiando sulla stampa”.
ruys says:

Ottobre 22, 2008 alle 10:51 pm

da un certo punto di vista mi pare pure giusto che i giornali vadano gratis alle scuole, in che forma non mi interessa piu di tanto. pero torno alla prima domanda perche davvero seno non capisco: il taglio di cosa? delle vendute in cui facevano figurare le gratis per le scuole o le stampate?
Simone82 says:

Ottobre 22, 2008 alle 11:57 pm

Ma quali risparmi, il mio giornalaio sono mesi che mi dice che dei giornali di sinistra se ne vendono sempre di meno, soprattutto della Repubblica: basta vedere le quantità di resa degli ultimi mesi rispetto a quelle degli anni passati… Ma a chi vogliono darla a bere, mentono perfino a se stessi pur di essere contenti! 😐
pietro says:

Ottobre 23, 2008 alle 11:18 pm

IO credo ai dati REALI che pubblica ADS, i discorsi di un giornalaio a caso sono credibili come quelli del cuggino di Elio…..
E se sapete leggere su quei dati sono specificate tutte le copie, vendute, gli abbonamenti, gli omaggi i resi e tutti i dati che possono essere interessanti per un serio confronto, e questi dati sono presi come media mobile sui 12 mesi, e quindi indipendenti da oscillazioni che possono dipendere da fattori momentanei.