Liberi di manifestare, ma liberi anche di studiare: una firma per difendere il diritto allo studio

Mariastella Gelmini foto

L’università  italiana è malata. Egemonizzata da privilegi baronali, minata dal proliferare degli sprechi e da un utilizzo scellerato delle risorse, squalificata da una corsa al ribasso nell’offerta formativa, sempre più lontana dalla vita reale e dal mondo del lavoro.° 

L’università  italiana deve cambiare. Noi vogliamo un’università  che funzioni; che disponga di adeguate risorse, ma soprattutto che sappia impiegarle razionalmente, evitando gli sperperi e interpretando la propria missione al servizio degli studenti e del futuro del Paese. E’ inutile reclamare risorse e lamentare tagli nei finanziamenti se non si è capaci di spendere bene il denaro di cui si dispone.

Noi rispettiamo coloro che stanno protestando e manifestando il proprio dissenso, quando ciò avviene nell’ambito della legge.

Pretendiamo la stessa dignità  e lo stesso rispetto per chi, come noi, giudica indispensabile un’azione riformatrice, valuta positivamente i provvedimenti fin qui adottati dal ministro Gelmini sulla scuola e intende dare un contributo costruttivo.

E pretendiamo dignità  e rispetto per chi decide di costruire il proprio futuro continuando a seguire le lezioni e a svolgere regolarmente gli esami. Si tratta di una larga maggioranza silenziosa, e non permetteremo che i suoi diritti vengano calpestati.

Liberi di manifestare, ma liberi anche di studiare e di contribuire a costruire una scuola e un’università  migliori.

Firma anche tu.

Liberi di manifestare, liberi di studiare

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16 Responses to "Liberi di manifestare, ma liberi anche di studiare: una firma per difendere il diritto allo studio"

  • Simone82 says:
  • camelot says:
  • alfio says:
  • Rosa says:
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  • nicoletta says:
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