Riforma dell´Università : qualche indiscrezione

Mariastella Gelmini foto

Premessa: finora nessun esponente del governo, a cominciare dalla Gelmini, ha fornito informazioni “ufficiali” sui contenuti della riforma dell´Università , che l´esecutivo Berlusconi intende varare. Quindi è opportuno prendere con “beneficio d´inventario”, le notizie che in questo post verranno riportate. Ciò detto, arriviamo al dunque.° ° ° ° 

Stando a quanto ha riferito Benedetta Pacelli, in un articolo apparso ieri a pagina 7 su Italia Oggi, entro questa settimana il Ministro dell´Istruzione dovrebbe far conoscere i contorni della riforma succitata.

Vediamo quali ipotesi circolano, in proposito.

Innanzitutto, dovrebbero essere introdotti nuovi meccanismi per l´assunzione dei ricercatori e dei professori (ordinari e associati). Ma le notizie che al riguardo trapelano, hanno contenuti poco chiari.

Per quanto riguarda l´ingaggio dei ricercatori, pare che al Ministero dell´Istruzione stiano valutando due ipotesi: o il ricorso ad un’abilitazione a livello nazionale, a seguito della quale il ricercatore verrebbe chiamato da un Ateneo; oppure la permanenza in vita dei concorsi locali – quali previsti dalla legge Berlinguer, ad oggi in vigore -, introducendo, però,° dinamiche che possano migliorare la qualità  delle commissioni giudicatrici.

Per quanto concerne, invece, l´assunzione dei professori (associati ed ordinari), pare si voglia far ricorso alla “mai applicata” – questa, l´espressione usata dalla giornalista – legge Moratti. Sia pur con l´aggiunta di “alcuni correttivi” (Benedetta Pacelli, dixit).

Inoltre, dovrebbe essere introdotta una norma per contrastare, almeno in parte, il nepotismo presente negli Atenei.

In buona sostanza, verrebbe recepita un´idea suggerita dal senatore Giuseppe Valditara (di An). Che prevede quanto segue: il coniuge (o il convivente), così come il parente (fino al secondo grado) di un professore universitario, non potrebbe partecipare ai concorsi che bandiscano una cattedra, nello stesso ateneo ove il coniuge/convivente (o il consanguineo) già  insegni.

Così come pare la Gelmini stia considerando l´ipotesi di porre un limite, alla durata del mandato dei Rettori (anche in questo caso, accogliendo una proposta del senatore Valditara): i “Magnifici” non potrebbero rimanere in carica più di 8 anni (e due mandati).

Altro punto saliente della riforma, dovrebbe essere quello relativo all´individuazione dei criteri, mediante i quali valutare l´efficienza e i risultati conseguiti dai singoli Atenei; onde ripartire, secondo logiche che valorizzino il merito, i fondi destinati all´Università .

A tal scopo, la Gelmini ha creato una commissione ad hoc. Cui partecipano: Francesco Giavazzi, Roberto Cingolani, Luigi Biggeri, Franco Cuccurullo, Antonello Masia e Tito Varrone.

Questo staff, tra le tante cose, dovrà  considerare anche come – e se – valorizzare l´Agenzia di Valutazione (Anvur), istituita da Fabio Mussi.

Altra questione affrontata dalla riforma, poi, è quella che riguarda la trasparenza dei bilanci: dovrebbero essere introdotte norme più severe, per impedire lo scialacquio di risorse da parte degli Atenei. Inoltre, dovrebbero essere più chiaramente ripartite le funzioni tra il senato accademico e il consiglio d´amministrazione. A quest´ultimo, in particolar modo, spetterebbe° il compito di garantire, ancor più di quanto avvenga ora,° la “corretta e prudente gestione“.

Questo è quanto (per ora).

Da leggere: legge 133, quello che c’è da sapere.

Se volete, votate Ok.

Leggi altre news su per il Popolo delle Libertà .

23 Responses to "Riforma dell´Università : qualche indiscrezione"

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