Nov 08
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Veltroni: omofobi ma anche no
Finalmente ha rotto il silenzio, e ha deciso di intervenire nella querelle Binetti-Concia.° ° ° °
Tuttavia,° se l’intento di Veltroni era quello di pronunciare una parola definitiva, sulla questione; una parola che servisse a sgombrare il campo da ogni equivoco ed ambiguità : ha clamorosamente fallito. Infatti, pur avendo ribadito quanto il Pd si opponga ad ogni genere di discriminazione sessuale,° alla fine ha anche° “legittimato” la sortita della senatrice Paola Binetti, affermando che: “in un grande partito come il Pd non possono esistere “reati d’opinione” o processi per idee che vengano espresse“.
Il succo del suo intervento, quindi, è questo: “Noi siamo contro ogni discriminazione sessuale; e, tuttavia, accettiamo che nel nostro partito possano convivere anche persone che, invece, abbiano posizioni omofobe”.
Insomma: viva il buon vecchio “ma anche”.
Forse, se avesse detto: “Qualunque° posizione omofoba è incompatibile con le° istanze del Pd. Dunque se la Binetti desidera continuare a militare nel nostro partito, chieda scusa per le sue parole, e si impegni a non pronunciarne di eguali in futuro”, avrebbe messo davvero la parola fine alla questione.
Attenzione, però: nessuno vuole – sicuramente non il sottoscritto – siano perseguiti i “reati di opinione”.
Ma se un partito ha precisi valori, mi pare ovvio chiedere vengano rispettati dagli iscritti.
Gianfranco Fini, ad esempio, quando un esponente di An – qualche tempo fa – rilasciò alcune dichiarazioni dal contenuto omofobo, senza esitazione alcuna, ebbe a dire che le stesse – al pari di chi le aveva proferite – non erano compatibili con le posizioni del partito (“Prosperini si vergogni e si dimetta. Di dirigenti come lui la destra italiana non sa che farsene“).
Veltroni avrebbe potuto fare altrettanto.
E invece ha scelto il “ma anche”.
Se volete, votate Ok.
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