Nov 08
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In questi giorni si è fatta molta demagogia sui provvedimenti adottati dal governo, per difendere il risparmio dei cittadini.
S´è detto, da parte dell´opposizione (a corto di argomenti): “Si stanziano danari per i banchieri, e invece alle famiglie non si dà il becco d´un quattrino”.
‘Sti cazzi, verrebbe da dire.
Le banche, infatti, ricevono “protezione” (dovrebbe essere chiaro a tutti) solo perché custodiscono i nostri soldi. Senza questa “protezione”, e se fallissero, a farne le spese saremmo noi cittadini/risparmiatori/correntisti.
Oggi lo ha ben chiarito Tremonti, che ha definito gli stanziamenti per gli istituti di credito, come un mezzo cui si ricorre non per salvare le banche:
“Ma per salvare il risparmio, se le banche entrano in crisi si definisce un meccanismo di salvataggio bancario“.
Tra l´altro, trattasi di una misura finanche obbligatoria, perché trova fondamento nel:
“Principio costituzionale della tutela del risparmio, che è un bene pubblico” (articolo 47, comma 1, ndr).
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