Nov 08
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Vi riporto un articolo di Titti Beneduce, apparso ieri sul Corriere del Mezzogiorno° a pagina 3:
“Se quello delle parti civili era un giochino, ha smesso di funzionare. Nell´udienza di ieri del processo Bassolino, la quinta sezione del Tribunale (presidente Giovanni Fragola Rabuano, giudici a latere Maria Adele Scaramella e Giuseppe Sassone) ha stabilito che non saranno più accolte nuove costituzioni e integrazioni di parti civili né citazioni del responsabile civile”.
“Sono ammesse solo le parti che si sono costituite entro il 2 luglio scorso, data della prima udienza valida. L´unico Comune che potrà citare il responsabile civile è quello di Marcianise, che ha ottemperato in tempo. Ci sarà un´udienza ogni mercoledì a partire dal prossimo e il 10 dicembre, probabilmente, comincerà il dibattimento”.
“La decisione, arrivata dopo più di due ore di camera di consiglio, è seguita ad un accorato intervento del pm Giuseppe Noviello, titolare dell´inchiesta assieme al collega Paolo Sirleo. “E´ messo in discussione il principio della ragionevole durata del processo – ha sostenuto il pm -; sta accadendo che le parti civili dispongono del processo e questa non è un´attività consentita. Lasciare la facoltà di decidere se e quando citare il responsabile civile significa innestare una spirale procedimentale alla mercé delle parti. I rinvii sono un vizio: non si confondano i vizi con i rimedi””.
“Contrario all´ammissione delle nuove parti civili e alla tardiva citazione del responsabile civile anche l´avvocato dello Stato, Federico Vigoriti. Ha respinto “con veemenza” le “illazioni” l´avvocato del Comune di Napoli, Giuseppe Dardo; solidarietà gli è stata espressa da diversi colleghi presenti nell´aula bunker di Poggioreale”.
“Eppure proprio le due delibere approvate il 26 settembre scorso dalla giunta Iervolino avevano suscitato in alcuni il sospetto che la sindaca avesse teso una mano al governatore (Bassolino, nota di camelot) per ottenere l´ennesimo rinvio del dibattimento e traghettare il processo sui presunti illeciti nello smaltimento dei rifiuti verso la (comunque probabile) prescrizione“.
“Le delibere riguardavano, in particolare, la costituzione di parte civile nei confronti delle cinque aziende imputate (Fibe, Fisia, Italia Impianti, Fibe Campania e Gestione Napoli), perché quella nei confronti delle persone fisiche era avvenuta il 2 luglio, e la citazione del responsabile civile”.
“La vicenda rifiuti si conferma delicata e di grande interesse. Non è ancora definito, tra l´altro, l´aspetto relativo al sequestro di 750 milioni di euro per Impregilo e le sue controllate, disposto dal gip Rosanna Saraceno il 27 giugno 2007”.
“L´8 agosto scorso il Riesame ha disposto il dissequestro, argomentando che la “Procura non ha indicato specificamente quale parte dei beni e dei crediti del gruppo imprenditoriale fosse da individuare quale provento dei profitti di truffa”. A metà agosto i pm hanno presentato ricorso in Cassazione, ma a tutt´oggi non è stata ancora fissata l´udienza”.
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